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Stato giuridico dei docenti: la protesta delle Università

Documento Ricercatori Università di Padova. Mozione dell'Assemblea dei ricercatori dell'Università della Calabria. Coordinamento dei ricercatori, dei docenti e degli studenti dell'Ateneo di Catania.

03/02/2005
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Documento Ricercatori Università di Padova

Il Coordinamento dei Ricercatori dell'Universita' di Padova, riunitosi il 3-2-2005, valuta grave, provocatoria e irresponsabile la calendarizzazione nell'aula della Camera, prevista il 21-2, del DDL-delega governativo sullo stato giuridico dei docenti universitari, attraverso il quale si vogliono
far passare contenuti di ben altra natura.
Il ministro Moratti non ha ritenuto di accogliere le richieste di organismi ufficiali (S.A., CdiA, -tra cui anche quelli di Padova, presieduti dal Rettore- C. di F. e di Dip.) e di Assemblee di Ateneo e Nazionali, che in oltre 50 universita' italiane si erano espresse contro la forma della legge-delega
e contro i contenuti del DDL, riassumibili in:
precarizzazione del lavoro universitario futuro di qualsiasi livello e tipo; messa ad esaurimento del ruolo del ricercatore dopo lo sfruttamento per 15 anni della sua attività docente, per permettere accensione e funzionamento di ogni ordine di corso di studio e di ogni riforma didattica; abolizione
della distinzione tra tempo pieno e tempo definito; mancata differenziazione tra reclutamento e avanzamento di carriera; istituzione di cattedre imposte dal mercato.
I ricercatori ritengono inoltre fortemente negativo il nucleo del documento CRUI su Principi e criteri per la revisione del reclutamento e dello stato giuridico dei docenti universitari, per quanto riguarda la messa ad esaurimento del ruolo (anche se attraverso l'istituzione del 'titolo onorifico' di Professore Aggregato, a cui pur aggiungendosi ulteriori doveri, nessun diritto ulteriore viene garantito) e la creazione dell'Aggregato per la ricerca, con funzioni chiaramente subalterne e simili alle figure dell'assistente pre-382 o del tecnico laureato, sicuramente non appetibile per trattenere nelle
università italiane le giovani generazioni.
A tutto questo si aggiungono gli ultimi attacchi all'Autonomia universitaria, che si basano su: trasformazione del blocco delle assunzioni in blocco dei concorsi; pesanti ingerenze ministeriali sulla programmazione delle università; riduzione a un anno del periodo di conferma per i ricercatori, per false motivazioni economiche e senza voler loro riconoscere l'assegno di tempo pieno, fecendo inolre gravare il maggior esborso sui bilanci dei singoli atenei.
Sulla base di queste osservazioni e delle posizioni prese nazionalmente dalle Organizzazioni della docenza (tranne CIPUR e USPUR) e dal Coord.Naz.Ric.Univ., i ricercatori di Padova rinnovano la loro adesione allo stato di agitazione, si associano alle iniziative proclamate nazionalmente, tra cui:
- 14-18 febbraio settimana di mobilitazione
- 21-2 giornata di mobilitazione
- 2-3 partecipazione alla manifestazione nazionale a Roma
- altre forme di agitazione locali da individuare, a partire da assemblee di facoltà.

Padova, 3 febbraio 2005

Mozione dell'Assemblea dei ricercatori dell'Università della Calabria
Rende, 2 febbraio 2005

Si è svolta il 2/2/2005 l'Assemblea dei ricercatori Unical, per discutere delle determinazioni da assumere di fronte all'accelerazione dell'iter parlamentare del DDL Moratti e in presenza del decreto-legge relativo allariduzione del tempo di conferma per i ricercatori e al blocco delle procedure concorsuali.
L'assemblea, dopo avere accolto il documento del Coordinamento Nazionale Ricercatori del 28/1/2005, ha nuovamente espresso ferma opposizione ai contenuti del DDL Moratti, e ha ribadito la sua non emendabilità e la necessità che esso venga ritirato. Rispetto al documento della CRUI, l'Assemblea condivide l'esigenza che una materia così delicata, quale la riforma dello stato giuridico dei docenti universitari, debba essere regolamentata mediante una legge ordinaria dopo un ampio dibattito che coinvolga tutte le università italiane. Respinge tuttavia gli altri contenuti in quanto sostanzialmente non dissimili da quelli del DDL Moratti.
Rispetto ai contenuti del DL del 21/1/2005, l'Assemblea ritiene che non sussistano i requisiti di necessità ed urgenza per ricorrere a un simile strumento; rileva la grave ingiustizia ai danni delle aspettative legittime di tanti precari; denuncia il carattere ricattatorio di un provvedimento che delinea uno scenario futuro "su misura" per una legge non ancora approvata e il suo uso strumentale per dividere la protesta.
L'Assemblea sottolinea che da oltre un anno i ricercatori stanno lottando democraticamente, in sede locale e nazionale, contro il DDL Moratti: in risposta dal governo non hanno ottenuto altro che i provvedimenti sopra indicati.
Stando così le cose, in segno di protesta, l'Assemblea:
• decide di attuare il blocco di tutte le attività didattiche (esami compresi) a partire dal 14 febbraio p.v., fino a nuove determinazioni dettate dall'andamento dell'iter del DDL;
• propone ai docenti di prima e seconda fascia di assumere la stessa determinazione;
• chiede ai sindacati di sostenere la lotta attraverso forme appropriate di coinvolgimento di tutto il personale dell'Unical;
• chiede agli studenti di appoggiare la protesta nelle forme che riterranno opportune.
L'Assemblea rinnova al Rettore la richiesta di convocazione di una Conferenza d'Ateneo da svolgersi con urgenza, e comunque non oltre il 12 c.m., e chiede ai Presidi la convocazione, negli stessi tempi, dei Consigli di Facoltà in via straordinaria, per discutere delle determinazioni più opportune da assumere in relazione alla protesta e alla mobilitazione.
L'Assemblea si riconvoca per martedì 8 febbraio alle ore 11.30 presso la sala stampa dell'aula magna.

Coordinamento UNICT contro DDL CRUI-Moratti

Martedì 1 febbraio una delegazione del Coordinamento dei ricercatori, dei docenti e degli studenti dell'Ateneo di Catania e rappresentanze della FLC e della CGIL hanno incontrato il Rettore Ferdinando Latteri. In questa sede il Coordinamento ha ribadito la preoccupazione per la drammatica situazione finanziaria dell'Università italiana e dell'Ateneo catanese, anche in relazione al prossimo ingresso in Parlamento della legge delega Moratti. Il mancato rifinanziamento della formazione e della ricerca sta infatti conducendo l'intero sistema della formazione al tracollo, in particolare
nelle realtà meridionali e periferiche. Il Coordinamento ha formulato la richiesta di aprire due tavoli di confronto con il Rettore sulla riforma 3+2 - sulla sua applicazione, sulle ricadute in termini di qualità dello studio, della didattica e della ricerca - e sulla situazione del precariato docente e amministrativo nell'Ateneo di Catania. Il Sindacato ha in particolare segnalato l'esigenza di giungere in tempi brevi ad un censimento del precariato e della sua condizione, aprendo inoltre una riflessione sulle politiche di bilancio dell'Ateneo. A tale richiesta il Rettore ha risposto dichiarandosi disponibile ad aprire un tavolo negoziale con le organizzazioni sindacali. Il Coordinamento ha inoltre ribadito l'adesione al blocco delle attività, facoltà per facoltà, dal 14 al 18 febbraio e l'occupazione del rettorato il 21 c.m. ove la legge entrasse - come previsto - in discussione alla Camera. Il Coordinamento ha formalmente chiesto al Rettore di respingere con forza, in ogni sede istituzionale, tanto il nebuloso progetto ministeriale quanto le finora ventilate - ed inaccettabili - ipotesi di riforma avanzate a nome della Conferenza dei Rettori. A tale richiesta il Rettore ha risposto riservandosi di incontrare nuovamente il Coordinamento nel momento della formalizzazione del disegno di legge in Parlamento. Il Coordinamento continuerà a promuovere la protesta nell'Ateneo catanese, attraverso assemblee, blocchi delle lezioni e dell'attività delle Facoltà a tutti i loro livelli e tramite rinunce agli affidamenti ed agli insegnamenti in tutti i livelli della docenza, spesso impegnati oltre il carico orario stabilito per legge.

Coordinamento dei ricercatori, docenti e degli studenti

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