Dimensionamento scolastico: Benevento, il documento presentato dai sindacati all’Assessore regionale Fortini
Le segreterie provinciali chiedono all’Assessore e alla Regione Campania di rivedere la posizione assunta nella proposta di delibera.
A cura di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS e FGU di Benevento
Le modifiche della rete scolastica sannita hanno determinato nell’arco degli ultimi nove anni un drastico ridimensionato delle autonomie scolastiche della nostra provincia che nel 2008 contava 84 scuole autonome ridotte oggi a 53, con un taglio pari al 37% dell’esistente.
Negli incontri previsti dalle Linee guida regionali si è sempre svolto un lavoro sinergico, democratico, partecipato da parte degli attori al tavolo del dimensionamento, in cui ognuno ha assunto le proprie responsabilità non inseguendo interessi di parte, ma, esclusivamente, con l’obiettivo comune di tutelare la scuola sannita.
Queste le ragioni per cui a fronte dell’impegno dello Stato nel garantire “livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale” non ci si può confrontare con norme meramente numeriche, che cancellano la dirigenza di una scuola per un alunno in meno.
Per il già fragile sistema economico delle nostre realtà, penalizzato per orografia, viabilità, trasporti, continuare a subire un dimensionamento che accorpa realtà distanti anche oltre i 30 km significa dichiarare l’abbandono del presidio culturale di questi territori da parte dello Stato, nelle sue articolazioni Regione, Province e Comuni, contribuendo a creare difficoltà allo sviluppo in tutti i settori, da quello agricolo a quello imprenditoriale, da quello artigianale a quello commerciale; il circolo si chiude con la denatalità e l’abbandono dei nostri paesi, causa della desertificazione delle zone interne della Campania (Avellino e Benevento), ma fenomeno che riguarda l’intero Paese;
A questo punto chiediamo ai decisori politici di determinare un consequenziale cambiamento nelle posizioni assunte al tavolo della Conferenza Stato-Regioni, per realizzare la modifica dell’attuale normativa, che risolva le difficoltà delle provincie interne della Campania e non solo, perché problematiche simili le hanno anche i territori montani di tante altre regioni d’Italia: le assegnazioni delle autonomie con attribuzione della dirigenza, e di tutto quello che ne consegue, deve divenire una certezza nel numero, con gli opportuni correttivi che tengano conto delle differenze territoriali.
Chiediamo che il numero di istituzioni scolastiche autonome da attribuire a ciascuna provincia sia determinato da linee guida regionali con un coefficiente numerico che abbia fattori correttivi che tengano conto del contesto locale; che si considerino ad esempio:
- le caratteristiche del territorio,
- trend demografico (anche rispetto alla densità abitativa),
- l’adeguatezza della rete viaria e dei trasporti.
Chiediamo, soprattutto, che la successiva attribuzione delle autonomie scolastiche sia demandata a scelte da realizzarsi nella provincia, in modo da poter avere un’Istituzione scolastica di 1.500 alunni che consenta il mantenimento della dirigenza ad una scuola di montagna con 399 alunni; o questo, o i sindaci di questi comuni saranno costretti a consegnare le chiavi dei loro paesini destinati a scomparire.
Crediamo non ci sia niente di più ingiusto che fare parti uguali fra diseguali: parametri uguali non possono essere applicati a realtà completamente diverse, si deve poter tener conto che la provincia di Napoli ha la densità abitativa venti volte superiore a quella della provincia di Benevento, che l’orografia, la viabilità, i trasporti non sono tra loro paragonabili.
Riteniamo giusta la protesta dei territori del Fortore in cui scuole normo-dimensionate risultano prive del Dirigente scolastico titolare ormai da quattro anni; quest’anno tre scuole di quei territori si trovano in questa situazione e ad essi va data risposta immediata, trattandosi di popolazioni che vivono già un forte isolamento determinato da una scadente viabilità, da un sistema di trasporto pubblico lento e quasi inesistente, da un isolamento atavico.
Un’attenzione particolare per la questione del Convitto Nazionale “Pietro Giannone”.
Nello storico palazzo di piazza Roma sono attualmente ubicate 8 classi di scuola media per un totale di 159 alunni. Pur potendo incrementare le iscrizioni grazie all’offerta di servizi come il semiconvitto (mensa, tempo prolungato tutti i giorni con educatori) non si hanno a disposizioni ulteriori aule in quanto la maggior parte dei locali sono in uso all’Università del Sannio, l’organico degli educatori è bloccato e la mensa, attualmente, non è funzionante per problemi tecnici ancora non superati.
Inoltre, il Convitto Giannone ha annesso dall’anno scolastico 2016/2017 le scuole elementari e dell’infanzia di San Filippo e di Pietà le quali da 40 anni offrono un sevizio di tempo pieno prezioso per l’utenza scolastica dei quartieri in cui dette scuole sono ubicate; le famiglie degli studenti frequentanti le scuole primarie di S. Filippo e Pietà annesse al Convitto hanno espresso più volte, formalmente e informalmente, la volontà di usufruire dei servizi potenzialmente offerti dal convitto quali la mensa e il tempo scuola pomeridiano.
Infine, in merito all’attribuzione dei nuovi indirizzi, avendo già espresso contrarietà rispetto alla proposta del’I.S. Telesi@ con ragioni coerenti con le Linee guida regionali che impongono di evitare la duplicazione di indirizzi sostanzialmente omogenei sullo stesso territorio e di evitare che strutture scolastiche con aule e laboratori già insufficienti per la popolazione studentesca attuale, chiedano ulteriori indirizzi, esprimono grande preoccupazione relativamente all’attribuzione del Liceo Artistico ad indirizzo audiovisivo e multimediale all’Istituto Telesi@.
In ragione di tutto quanto sin qui espresso chiediamo che tutte le forze politiche presenti nelle amministrazioni locali (Comuni, Provincie e Regioni) al Miur, al Governo ed in Parlamento operino, ognuno per la propria competenza, ma in sinergia, affinché le regole che attualmente governano il dimensionamento della rete scolastica siano radicalmente modificate come segue:
- le Regioni, con coerenza, mantengano le linee guida approvate, entro le quali programmare l’offerta formativa territoriale e che trovino gli strumenti adatti a farle rispettare: nessun sindaco, nessun dirigente scolastico potrà violare quanto stabilito nelle delibere approvate da Provincia e Regione;
- in questo momento di auspicati grossi cambiamenti, non è pensabile immaginare nuovi tagli per la scuola che sarebbero determinati esclusivamente da spinte che nulla hanno a che fare con un’approfondita progettualità di medio e lungo periodo per la rete delle scuole delle diverse province,
- chiediamo con urgenza che sia modificato l’art. 19 della legge 111/2011 con il superamento del solo limite numerico dei 600 alunni (400 per le scuole montane) e prendendo in considerazione i correttivi da determinare rispetto alle variabili territoriali.
- le autonomie scolastiche andranno allocate sui territori con riferimento alla distribuzione media dei discenti e non ai valori puntuali degli iscritti nelle singole scuole. Le risorse, rideterminate con questi diversi parametri, saranno distribuite a livello provinciale, garantendo la presenza di autonomie scolastiche anche in territori che possono esprimere poche centinaia di alunni. In questo modo nessuno aggravio verrà arrecato al bilancio statale poiché la presenza di autonomie con pochi allievi sarà bilanciato da altre situazioni ove il numero di discenti è tre volte maggiore dell’attuale valore limite.
- chiediamo che sia modificata la normativa esistente che impedisce di utilizzare Dirigenti in quiescenza per garantire la copertura dei posti di Dirigente Scolastico in distacco (Ministero, l’USR, il sindacato), o in aspettativa (mandato parlamentare o quale amministratore in Enti locali…), come si fa per gli esami di maturità, o per i comitati di valutazione per i docenti previsti dalla 107/2015, per dare alla scuola un riferimento certo, non una dirigenza part-time;
- chiediamo la modifica della normativa che regola il mutamento d’incarico dei Dirigenti con l’inserimento di una precedenza per chi risiede in quel territorio, come, peraltro, avviene nella mobilità del restante personale della scuola.
- diversificare i parametri per la distribuzione delle risorse per non dare in proporzioni le stesse attribuzioni ad una scuola di una città della fascia costiera e a quella di un paesino dell’entroterra montano, che hanno situazioni diverse per orografia, per demografia per viabilità e per trasporti;
- garantire un servizio di trasporto efficiente e gratuito non solo di tipo radiale, da e verso il capoluogo di Provincia o di Regione, ma anche per i collegamenti trasversali tra i paesi vicinori alle sedi di istituzioni scolastiche, con orari determinati proprio dalle necessità delle scuole nel garantire pari dignità all’offerta formativa sull’intero territorio sannita;
- garantire le risorse per la sicurezza di tutti gli edifici scolastici, anche in ragione degli eventi sismici e alluvionali a cui il territorio italiano è soggetto;
- garantire le risorse per le attrezzature necessarie alla realizzazione dell’offerta formativa in un Liceo Musicale o uno Sportivo e non dotarlo degli spazi (aule, laboratori, palestre, auditorium…) e attrezzature (strumenti musicali o sportivi);
in particolare per la provincia di Benevento
- garantire i lavori necessari affinché presso il Convitto Nazionale Giannone siano realizzati tutti gli interventi per rendere fruibile la mensa scolastica ai semiconvittori, anche con l’attribuzione in organico di diritto di tutte le figure professionali profilo ATA previste nelle tabelle ministeriali;
- garantire alle scuole dell’infanzia e primarie di S. Filippo e Pietà annesse al Convitto Giannone il mantenimento del tempo pieno giacché le stesse non possono usufruire, per le motivazioni già esplicitate in premessa, delle possibilità potenzialmente offerte dal Convitto in termini di servizio mensa e di prolungamento pomeridiano del tempo scuola ragion per cui privarle del tempo pieno significherebbe soltanto depauperare ulteriormente l’offerta formativa del territorio cittadino;
- congelare, come è stata congelata nella delibera provinciale, la situazione attuale del dimensionamento dell’intera rete scolastica della Provincia di Benevento e mettere in atto le necessarie azioni positive affiche lo scenario normativo sia modificato sia al livello nazionale che regionale;
- confermare le modifiche rispetto all’attivazione di nuovi indirizzi richiesti dalle singole Istituzioni sannite come nella delibera n° 290 della Provincia di Benevento, ma non avendo condiviso la scelta che ha riguardato l’attribuzione del Liceo Artistico ad indirizzo audiovisivo e multimediale all’Istituto Telesi@, con le motivazioni di cui sopra, chiediamo che non sia consentita la duplicazione di indirizzi sostanzialmente omogenei sullo stesso territorio per un’Istituzione scolastica già abbondantemente dimensionata con aule e laboratori già insufficienti per la popolazione studentesca attuale in presenza a Cerreto Sannita di un Liceo Artistico, erede dello storico Istituto d’Arte (Ceramica e non solo) insediato in una struttura che potrebbe accogliere, per aule e laboratori tutti gli ampliamenti di indirizzo possibili e in sofferenza per l’attivazione di una Istituzione scolastica privata che già sta prosciugando l’esiguo bacino d’utenza, mentre sarebbe opportuno pensare ad un sistema di trasporti dedicato e gratuito che renda appetibile la frequenza da parte degli studenti della valle telesina per superare l’idea, da noi contrastata da sempre, di considerare le istituzioni scolastiche come piccole aziende generaliste in concorrenza tra loro e questo in assoluto contrasto col compito che la Costituzione conferisce alla scuola statale.
Ci giunge notizia che la proposta di delibera della rete scolastica regionale contenga la costituzione di un Istituto Omnicomprensivo (IC Guardia + Agrario e Liceo Scientifico) su cui esprimiamo totale contrarietà sia per il metodo, con cui è stato proposto, che nel merito.
Il metodo, inaccettabile, è stato il mancato confronto nel luogo deputato alla definizione delle scelte di seguito consacrate nella delibera Provinciale; non si tratta di proposte riguardanti esclusivamente scuole del primo grado in cui il pronunciamento della scuola e dell’Ente locale potrebbe scavalcare il tavolo provinciale (diamo per scontato che questi due passaggi si siano stati realizzati, ma di questo non abbiamo, avuto traccia come organizzazioni sindacali non essendo stati invitati a nessuna discussione come, invece, lo scorso anno è avvenuto presso il Comune di Guardia Sanframondi) senz’altro senza una delibera del collegio dei Docenti e del Consiglio d’Istituto dell’IIS “Galilei-Vetrone” che non è stato mai invitato ad esprimersi in merito alla “cessione” di un pezzo della propria offerta formativa.
Quando la proposta è stata presentata al tavolo è stata bocciata all’unanimità non essendo stata corredata dal parere favorevole di tutti gli attori coinvolti nella proposta di cambiamento.
Nel merito abbiamo più volte respinto proposte del genere provenienti da territori in cui le difficoltà orografiche, di viabilità, di trasporti, di isolamento, (San Bartolomeo in Galdo, San Marco dei Cavoti, Colle Sannita, Circello, Morcone….) potevano avere una giustificazione rispetto alla situazione diametralmente opposta del territorio, o meglio, del Comune di Guardia Sanframondi.
Queste le ragioni per cui chiediamo all’Assessore Fortini e alla Regione Campania di voler rivedere la posizione assunta nella proposta di delibera, e allo stesso tempo di perseguire, in sinergia con le OO.SS. quei percorsi di cambiamento su esposti: quelli sì darebbero una prospettiva diversa alle Istituzioni scolastiche del territorio sannita.