Suona la campanella. Parte la mobilitazione dei lavoratori delle scuole campane
Dichiarazione di Giuseppe Vassallo, segretario generale FLC Cgil Campania.
Organizzati da FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS E GILDA, si stanno tenendo presidi davanti ai luoghi istituzionali (Prefetture, Uffici Scolastici Provinciali) e alle scuole; volantinaggi nei luoghi di lavoro e per le strade; assemblee con i lavoratori, genitori, studenti; sottoscrizione di petizioni: così si stanno svolgendo i primi giorni di scuola in tutte le realtà campane.
Roma, 16 settembre 2008
_____________________
Dichiarazione di Giuseppe Vassallo,
segretario generale FLC Cgil Campania
Suona la campanella.
Parte la mobilitazione dei lavoratori delle scuole campane
16 settembre 2008
Ieri sono iniziate le lezioni in gran parte delle Scuole della Campania. Contemporaneamente è partita la battaglia dei lavoratori della scuola per restituire al lavoro pubblico la dignità tolta dai provvedimenti del Governo approvati o in via di definizione.
Organizzati da FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS E GILDA, si stanno tenendo presidi davanti ai luoghi istituzionali (Prefetture, Uffici Scolastici Provinciali) e alle scuole; volantinaggi nei luoghi di lavoro e per le strade; assemblee con i lavoratori, genitori, studenti; sottoscrizione di petizioni: è così che si è svolto il primo giorno di scuola in tutte le realtà campane; è così che continuerà in questo inizio di anno scolastico.
Necessita la più ampia unità delle forze sindacali, del personale della scuola, studenti, genitori, dell’associazionismo e dell’intero mondo del lavoro, per fermare la demolizione della scuola pubblica, che di fatto è stata preparata colpendo l’istruzione statale nelle sue parti migliori (pluralità dei docenti della primaria e dell’infanzia, tempo scuola disteso, obbligo scolastico, intervento di sostegno ai diversamente abili, …).
Sono tutti i cittadini che devono far proprio l’impegno civico di contrastare la politica del governo che sta costruendo una scuola inutile per i giovani del 2000 e incapace di dare risposte adeguate ai più deboli, distruggendo 130.000 posti di lavoro in un triennio.
Per la prima volta nella storia del nostro Paese vi è una netta inversione di marcia sulle politiche scolastiche, con l’interruzione di un percorso che, sia pur con alti e bassi, ha rafforzato nel tempo la scuola pubblica, fornendole risorse necessarie per offrire migliore qualità a tutti, in particolare a chi ha solo nella scuola la possibilità di emancipazione.
Questo cammino è ora deliberatamente interrotto, snaturando la formazione pubblica nel suo ruolo principale, che è quello di offrire a tutti ed ognuno pari opportunità.
Sono convinto che il NO di tantissimi cittadini si leverà alto e sarà duraturo nel tempo.
Giuseppe Vassallo