Avvio anno scolastico 2012/2013: l'Emilia Romagna attende i posti promessi per le zone del terremoto
Comunicato stampa della FLC CGIL Emilia Romagna.
A cura della FLC CGIL Emilia Romagna
Ogni anno la situazione peggiora: evidentemente per la scuola italiana non c'è limite al peggio.
Il governo continua a lavorare sull'applicazione della spending review ma non si applica con la stessa intensità per garantire l'avvio dell'anno scolastico.
- Discrimina i docenti inidonei per motivi di salute e li punisce collocandoli forzosamente nei ruoli del personale ausiliario tecnico amministrativo.
- Non mostra alcuna considerazione nei confronti dei servizi ausiliari tecnici e amministrativi e della funzionalità degli stessi, tanto che ad oggi, non sono ancora state autorizzate le nomine per i ruoli e, per la prima volta dopo vari anni, non sono state effettuate neppure le assunzioni a tempo determinato del personale precario.
Non c'è ragione plausibile che giustifichi questo comportamento irresponsabile e colpevole.
Le scuole rischiano il caos perché non potranno garantire i servizi essenziali alla ripartenza dell'anno scolastico.
- Illude i precari con l'annuncio di un concorso che non garantirà posti di lavoro.
- Non mantiene gli impegni presi dai propri rappresentanti: a quando i mille posti promessi per le zone del terremoto?
A proposito di sprechi: vorremmo far sapere che, con l'interruzione della continuità di servizio ai precari, lo Stato oltre a decurtare servizio e stipendio al personale che guadagna meno di 1000 euro al mese, si è assunto la responsabilità di anticipare con un'erogazione immediata il TFR maturato da migliaia di precari e a riconoscere loro, anche l'indennità di disoccupazione.
Se avesse provveduto invece a rinnovare correttamente i contratti dal 1 settembre, il personale avrebbe cumulato il TFR, lo avrebbe riscosso a fine carriera e lo Stato avrebbe evitato l'esborso immediato di un'ingente quantità di risorse.
Altro che risparmio!!
Purtroppo siamo costretti a registrare una serie di provvedimenti che oltre ad essere ingiusti ed illegittimi, risultano anche incomprensibili sul piano dell'efficacia.
La FLC CGIL è impegnata con determinazione a contrastare queste politiche regressive mettendo in campo, sia un'azione conflittuale sia una tutela legale nei confronti dei singoli lavoratori.