Affollata assemblea del personale docente e tecnico amministrativo all’Università di Bologna
L’assemblea ha approvato all’unanimità un ordine del giorno contro la legge 133/08, chiede la sospensione dell’attività didattica il 14 novembre giorno dello sciopero nazionale.
Ordine del giorno assemblea Personale Tecnico Amministrativo, dei Docenti e dei Ricercatori dell'Università di Bologna
indetta da FLC CGIL e CISL Università il 21/10/08
L'Assemblea ribadisce il giudizio fortemente negativo sulla legge 133/08 e sugli altri provvedimenti del governo, che rappresentano un attacco senza precedenti a tutto l'iter formativo, dalla scuola dell'infanzia al dopo laurea, ai diritti sindacali dei lavoratori e alla democrazia del nostro paese.
L’Assemblea condivide totalmente le ragioni della protesta degli studenti universitari, e considera di grande significato civile la loro lotta contro la legge 133/08 e la legge finanziaria impostata dal governo, manovre che colpiscono a morte l’intero sistema pubblico della formazione e della ricerca, e decretano la fine dell’università pubblica per tutti.
I giovani di oggi e domani e i ricercatori precari espulsi dall’università saranno i più colpiti, e con loro il futuro di questo paese e di questo territorio, la loro lotta è quella di CGIL e CISL che assieme alla UIL hanno chiamato tutto il mondo della scuola, della Università e della ricerca, oltre a tutta la società civile, agli scioperi del 30 Ottobre della Scuola e del 14 Novembre di Università e Ricerca.
L'Assemblea, pur ritenendo un primo passo la presa di posizione del Senato Accademico e del CdA, rileva tuttavia come essa sia inadeguata e velleitaria, essendo sbagliato il presupposto di partenza che solo le università “virtuose” abbiano la possibilità di salvarsi a fronte del durissimo attacco sferrato dal governo all'intero sistema universitario, visto che il governo con la legge finanziaria sta prevedendo ulteriori nuovi tagli alle risorse destinate all'università. Con questo governo non è possibile trattare.
Non crediamo infatti esistano le condizioni per un possibile salvataggio dei soli Atenei virtuosi, anche perché così facendo si divide un comune fronte di lotta contro un disegno governativo suicida rispetto al futuro del paese, e ci si priva inoltre del sostegno delle istituzioni delle imprese e dei sindacati, che nell’investimento sulla intelligenza, e sulla crescita dei diplomati, dei laureati e dei ricercatori vedono la chiave dello sviluppo civile, sociale, economico e l’uscita dalla crisi che colpisce il nostro paese.
L’Assemblea, pur ritenendo prioritaria la salvaguardia dell’autonomia e dell’unità più ampia del movimento studentesco, si augura che nessuno si chiuda nella angusta logica di vedere Rettore e organi accademici come controparte del movimento: sarebbe oggi una posizione sterile, il nostro obiettivo è contrastare questa legge finanziaria.
E’ infatti a Roma, al Governo, al Parlamento che chiediamo di cambiare il destino segnato della formazione e della ricerca pubblica, con le più ampie alleanze possibili, anche istituzionali, economiche e sociali, che il nostro territorio sia in grado di esprimere.
L'assemblea dà mandato a FLC Cgil e CISL Università di confrontarsi con tutte le organizzazioni sindacali del personale presenti nel nostro Ateneo, al fine di creare un movimento capace di opporsi con decisione alla legge 133/08 e a tutti gli altri provvedimenti già emanati o previsti con iniziative anche di lungo periodo, e di chiedere alle medesime organizzazioni la condivisione delle valutazioni esposte in questo documento.
L'assemblea dà inoltre mandato di organizzare iniziative quali un presidio in Prefettura per presentare un documento comune contro i provvedimenti citati e una richiesta di incontro con Regione e Comune di Bologna per sensibilizzare gli enti locali sulla gravità dei provvedimenti del governo.
L'assemblea chiede a tutti i lavoratori di aderire in massa allo sciopero proclamato da FLC Cgil, CISL Università e UIL PA-UR contro la legge 133/08, con manifestazione a Roma il giorno 14 Novembre 2008.
L'Assemblea chiede a docenti e ricercatori di non svolgere alcuna attività didattica il 14 Novembre per chiudere, per un giorno, tutte le università, e chiede anche a docenti, ricercatori e studenti di partecipare alla manifestazione a Roma.
Approvato all’unanimità