Precari università di Bologna: da parte dell’amministrazione un passo avanti e due indietro!
Comunicato unitario FLC Cgil, CISL Università e UILPA-UR.
La parte pubblica, nel rapido incontro del 10 luglio scorso, ha ripetutamente manifestato le proprie virtù, ergendosi strumentalmente a paladina dei precari che lei stessa ha assunto, col fine ultimo di non applicare compiutamente una direttiva del Governo.
Roma, 13 luglio 2007
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Comunicato unitario FLC Cgil, CISL Università, UILPA-UR
La loro tesi: noi abbiamo fatto più di qualunque altra Università per i precari, siamo uno degli Atenei con il minor numero di tempi determinati sul totale dei dipendenti, questo numero è costantemente sceso negli ultimi anni, la direttiva non ha nulla da insegnarci che non sappiamo già, ne condividiamo e ne abbiamo anticipato lo spirito ma per quanto riguarda l’applicazione non ci sentiamo vincolati…..
La loro soluzione: mano libera nelle assunzioni senza alcun impegno realmente definito di un piano di assunzioni concordato con la organizzazioni sindacali
E’ un gioco che noi respingiamo nettamente al mittente:
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Se è vero che i tempi determinati destinatari di stabilizzazione sono così pochi (al massimo 147) qual’è il problema per la loro stabilizzazione?
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I tempi determinati sono pochi perché in passato si sono preferite altre forme di assunzione (cococo, partite iva, borse di studio, società di supporto dei Poli, esternalizzazioni), forme di lavoro usate massicciamente e spesso in riferimento ad esigenze non temporanee della amministrazione, ma ora è un po’ troppo tardi per accorgersi di questa situazione, per la quale la direttiva non offre soluzioni certe.
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Solo ora l’amministrazione pare accorgersi che c’è un “piccolo” problema di precariato nei poli!
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E’ evidente il totale “disinteresse” della parte pubblica sul destino dei nostri colleghi che hanno maturato i requisiti e che non lavorano più per Unibo, ma noi non intendiamo dimenticarcene.
FLC CGIL, CISL Università e UIL PA-UR chiedono:
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Applicazione della direttiva Nicolais a tutti i colleghi in servizio o cessati che abbiano i requisiti richiesti per la stabilizzazione attraverso apposito bando da istruire quanto prima, e stabilizzazione in quattro anni di coloro che saranno in graduatoria.
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Definizione delle modalità per la chiamata a tempo indeterminato del personale idoneo presente in graduatorie ancora valide.
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Graduale trasformazione dei rapporti di lavoro atipici come co.co.co e partite IVA, qualora svolgano lavoro subordinato, in contratti a tempo determinato.
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Piano di stabilizzazione dei colleghi che lavorano da più di tre anni presso l’Azienda Agraria
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Mappatura e successivo rientro delle attività esternalizzate riconducibili al lavoro dei tecnici amministrativi
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Apertura di un tavolo di confronto per la stabilizzazione dei ricercatori e dei docenti precari.
La nostra pazienza non è infinita,
ancor meno lo è quella dei tempi determinati