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Referendum a Bologna per il finanziamento esclusivo alla scuola pubblica

"Bologna riguarda l’Italia", firma on-line l'appello a sostegno della consultazione del 26 maggio.

21/05/2013
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Il 26 maggio 2013 a Bologna si vota per il referendum consultivo promosso dal Comitato art. 33 per il rifinanziamento della scuola pubblica e la cancellazione del finanziamento alle scuole private paritarie. I cittadini, attraverso il referendum, indicheranno in modo chiaro quale priorità assegnano alla politica comunale. Breve storia del referendum.

A questo indirizzo è possibile leggere e sottoscrivere l'appello on-line in vista della consultazione. Tra i primi firmatari anche il Segretario generale della FLC CGIL Domenico Pantaleo.

Sul tema è intervenuto recentemente anche il Comitato Direttivo della FLC CGIL approvando un ordine del giorno che pubblichiamo di seguito.

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Infanzia: si cominci da qui. Dalla scuola di tutti e di ognuno
Odg Comitato direttivo nazionale FLC CGIL
29 aprile 2013

La scuola dell’infanzia è il primo gradino del nostro sistema d’istruzione.

Le Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo 2012 affermano con chiarezza che la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado costituiscono il primo segmento del percorso scolastico e contribuiscono in modo determinante all’elevazione culturale, sociale ed economica del Paese e ne rappresentano un fattore decisivo di sviluppo e di innovazione.

Il livello di qualità molto alto delle scuole dell'infanzia italiane, divenute modello per gli altri paesi, rischia però di essere messo in discussione dalle politiche messe in atto negli ultimi anni, tendendo a piegare il ruolo e la funzione della scuola dell'infanzia verso un profilo diverso, in contraddizione con un trentennio di storia e di risultati e in controtendenza con quanto raccomanda l'Europa.

La scuola dell’infanzia costituisce la base essenziale per il buon esito dell’apprendimento permanente, dell’integrazione sociale, dello sviluppo personale e della successiva occupabilità. Questo afferma la Commissione europea nel 2011. Ed ancora ci ricorda fin dal 2006 in  Efficienza e equità nei sistemi europei di istruzione e formazione, che “L’istruzione preelementare presenta il rendimento più elevato in termini di risultati e di adattamento sociale dei bambini. Gli Stati membri dovrebbero aumentare i propri investimenti nell’istruzione preelementare, quale mezzo efficace per creare le basi di ulteriore apprendimento, prevenendo l’abbandono scolastico, rendendo più equi i risultati ed elaborando i livelli complessivi di capacità.”

La FLC intende sottolineare con forza che la scuola dell'infanzia nel nostro paese sta vivendo una vera e propria emergenza.

  • perché si è interrotto quel processo di generalizzazione della scuola dell'infanzia statale per effetto della legge 133/2008 del governo Berlusconi
  • perché nel contempo gli enti locali, in estrema difficoltà per il patto di stabilità e per le minori risorse trasferite dallo Stato, stentano a confermare l'attenzione e i contributi garantiti in precedenza e spesso ricorrono all'esternalizzazione di pezzi dell'offerta formativa
  • perché le famiglie aggredite dalla crisi tendono a tagliare le spese relative alla formazione e infatti stanno aumentando le richieste di far frequentare i figli solo per metà giornata scolastica.

Il Comitato direttivo della FLC ritiene inaccettabile, per un principio di equità, che vi sia una forte varianza territoriale nella risposta istituzionale a tali diritti. Diritti che la Repubblica ha l'obbligo di garantire a tutti e a ciascuno, su tutto il territorio nazionale. Su questi contenuti e per queste ragioni la FLC CGIL ha lanciato alcune settimane fa un appello alle forze politiche e alle istituzioni di questo paese.

Inoltre il comitato direttivo della FLC CGIL in ossequio all’art. 33 della Costituzione e a fronte del dibattito che si è aperto a Bologna sull’utilizzo delle risorse pubbliche per il finanziamento alle scuole paritarie a gestione privata, nel sostenere le ragioni del Comitato art. 33, promotore del referendum consultivo di cui fa parte la stessa FLC CGIL di Bologna, ritiene che la scuola pubblica, laica, inclusiva, a partire dall’infanzia, sia bene comune e diritto indisponibile, che lo Stato e le amministrazioni pubbliche debbano garantire ai propri cittadini. La portata del referendum consultivo sul finanziamento comunale alle scuole paritarie parla all'intero Paese per dare un forte segnale di discontinuità contro i continui tagli alla scuola pubblica. Dalla grande prova di democrazia di Bologna può ripartire un'ampia mobilitazione che rivendichi dal governo e dalle amministrazioni locali la centralità delle risorse pubbliche nel garantire a tutti il diritto costituzionale all'istruzione. 

La FLC CGIL chiede quindi una risposta pubblica statale. Occorre:

  • riavviare il processo di generalizzazione. Aumentare del 10% il numero di sezioni di scuola statale attualmente funzionanti, vale a dire 2500 sezioni all'interno di un piano quinquennale che preveda l'apertura di 500 sezioni l'anno.
  • istituzionalizzare l'obbligo di frequenza del terzo anno per poi arrivare all'obbligatorietà di tutto il percorso, secondo l’idea di un segmento 3-18, come previsto dal Piano del Lavoro della CGIL.

Infine la FLC CGIL ritiene indispensabile per dare una risposta concreta anche agli enti locali, prevedere un’intesa nazionale con tutti gli attori istituzionali interessati (Stato, regioni, enti locali) che possa superare la frammentazione territoriale, per affermare percorsi integrati, per mettere in campo sinergie e risorse aggiuntive finalizzate a consolidare ed estendere questo punto di qualità del segmento istruzione.