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Sulla crisi della Ricerca, assemblea aperta dei lavoratori INAF di Bologna

La manifestazione di ieri, organizzata in occasione dell'eclissi di sole, è stata anche l'occasione anche per denunciare ai cittadini "l'eclissi" dell'Istituto Nazionale di Astrofisica determinata dai tagli del governo alla Ricerca

30/03/2006
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Per la prima volta si è svolta una assemblea pubblica dei lavoratori di tutti gli Istituti Inaf, indetta dalla FLC di Bologna, (hanno poi aderito anche CISLe UIL/Ricerca territoriali), in una centralissima piazza, in contemporanea alle manifestazioni previste sull'eclisse e con la cittadinanza presente.
Ci è sembrato il modo migliore di rendere visibile la grave difficoltà in cui versano gli Enti della Ricerca Astrofisica ed anche della Ricerca in generale.

Numerosa la presenza del personale, sia Ricercatore che Tecnico; riteniamo di non sbagliarci se la calcoliamo almeno intorno al 50%.
Ottimo risultato se si pensa anche che alcune sedi di lavoro sono posizionate abbastanza lontano da Bologna, e quindi con ovvie difficoltà dei lavoratori a spostarsi.
Abbiamo coinvolto i media ed ottenuto l'apertura dei tg regionali locali e della RAI regionale; sono stati distribuiti volantini della FLC, affisso cartelloni, striscioni, ecc..., come nelle migliori tradizioni sindacali.
Ma, naturalmente, importanti sono stati gli interventi dei dipendenti che hanno esposto al pubblico presente le motivazioni dell'assemblea, che, ricordiamo, è durata 3 ore.

I lavoratori INAF di Bologna hanno dato così una prima risposta all'Amministrazione contro il mancato rispetto degli accordi, per i tagli delle risorse, per la non assunzione dei precari, e per una riorganizzazione che sta risultando infinita. I nostri cartelli dicevano, tra l'altro: "all'Inaf l'eclisse si può osservare solo a testa bassa" e "il bilancio dell'Inaf: il più grande buco nero dell'universo". Più chiaro di così !

Roma, 30 marzo 2006

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