Mutamenti climatici e movimenti ambientalisti: le teorie complottiste stiano fuori dai luoghi del sapere e della conoscenza
Scuole e università non possono diventare terreno per dispute improbabili e teorie stravaganti e pericolose.
A cura della FLC CGIL Modena e Unione Universitaria Unimore
Abbiamo letto con una certa sorpresa le imbarazzanti dichiarazioni del prof. Franco Battaglia, docente presso la nostra Università, indecisi se si trattasse di un tardivo scherzo di carnevale o un pesce d’aprile anticipato.
È grave e preoccupante che vi sia chi ancora oggi, nonostante le evidenze scientifiche, voglia negare l’esistenza dei cambiamenti climatici o di escludere la diretta correlazione di questi ultimi con l’intervento umano. Surreale e ulteriormente drammatico è il fatto che a farlo sia un docente universitario, responsabile della formazione di migliaia di studenti ogni anno nel nostro Ateneo.
Riteniamo persino superfluo ricordare il moltiplicarsi di fenomeni meteorologici estremi che si sono verificati negli ultimi anni anche non lontano da noi, così come i continui e ripetuti record di caldo mensili ed annuali, registrati peraltro anche dall’Osservatorio geofisico della nostra università.
Che nella Storia il clima sia sempre mutato per cause naturali alternando periodi più freddi ad altri più caldi non è in discussione, ma allo stesso modo non lo può più essere, nel 2019, il fatto che un’alterazione così repentina ed imponente, come mai era avvenuta prima, sia frutto dell’attività umana. Le considerazioni del prof. Battaglia secondo cui l’umanità sta godendo e non soffrendo delle conseguenze dell’emergenza climatica (migrazioni, morti, disastri sociali ed economici), l’irrispettoso e sbrigativo giudizio sul mondo scientifico accusato di mancanza di serietà, unite agli squallidi attacchi a Greta Thunberg, a un professionista serio come Luca Mercalli e al grande movimento globale di FridaysforFuture (che sosteniamo con orgoglio e convinzione come sindacato dei Lavoratori della Conoscenza e come associazione, ma a cui ha aderito anche un organo istituzionale come la Conferenza degli Studenti di Unimore), sono elementi che non possiamo assolutamente condividere e che fatichiamo a considerare pertinenti con il rigore scientifico che, pur nel confronto tra posizioni diverse, non deve mai mancare.
Non riteniamo in alcun modo tollerabile che complottismo e cospirazioni negazioniste, del tutto in contrasto con la verità scientifica, possano poi avere spazio e cittadinanza nel luogo che più di ogni altro è responsabile della formazione delle future generazioni.
E’ quindi con ancor più forza che chiediamo di scongiurare immediatamente il pericolo che la disinformazione prenda il sopravvento ostacolando la lotta che finalmente la società, con grave ritardo, sta iniziando a combattere, a partire dai giovani, e dai luoghi di studio e cultura, per la sopravvivenza dell’umanità in questo pianeta.
Allo stesso modo e per le stesse ragioni vogliamo stigmatizzare le affermazioni di quei politici modenesi, Luca Ghelfi e l’onorevole Carlo Giovanardi IDeA-Popolo e Libertà, che in questi giorni propongono confronti e contraddittori nelle scuole e con gli studenti sui temi del clima e del riscaldamento globale.
Quale confronto può esserci tra la scienza e il complottismo, tra chi chiede attenzione e cura per il nostro pianeta e chi invece considera i disastri ambientali come casuali e passeggeri?
Nei luoghi del sapere e della conoscenza, nelle scuole e negli atenei, non può esserci alcun diritto di cittadinanza per pratiche e teorie che si fanno gioco della scienza su temi così delicati.