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Università di Modena-Reggio Emilia, il sindacato è con gli studenti e i lavoratori

Comunicato della CGIL e FLC CGIL di Modena.

30/11/2010
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a cura della CGIL e FLC CGIL di Modena

La CGIL di Modena e il sindacato di categoria FLC CGIL sostengono e danno pieno appoggio alle proteste pacifiche e alle iniziative degli studenti universitari di Modena e Reggio Emilia contro il DDL Gelmini e il pluriennale taglio delle risorse dell'Università pubblica.
Le proteste sono iniziate la settimana scorsa con l’occupazione simbolica delle Facoltà di Scienze della Comunicazione e di Scienze della Formazione a Reggio Emilia.

Nella giornata di oggi, 29 novembre, è stata occupata in modo simbolico l'aula magna del Rettorato a Modena. Nel pomeriggio in entrambe le sedi universitarie, si tengono assemblee e gruppi di lavoro per approfondire i contenuti del DDL e le proposte alternative.
A Reggio Emilia è prevista l'affissione di un grande striscione sul ponte Le vele dell'architetto Calatrava.
A Modena striscioni sono stati affissi davanti al Rettorato e a varie Facoltà.

Domani martedì 30 novembre, in concomitanza con la discussione e l’approvazione del DDL Gelmini alla Camera, sono previste a Modena lezioni all'aperto di vari docenti alle ore 11 in piazza Grande.
Alle 9.30 studenti e lavoratori dal Campus universitario di via Campi/via Araldi raggiungeranno piazza Grande.

La protesta di domani si unisce a quelle in corso nelle principali città italiane da parte degli studenti e del personale dell’Università, contrari ad un disegno di legge che impoverisce le università italiane, non stanzia sufficienti risorse per una vera e propria autonomia di ricerca, istituzionalizza il precariato, costringe alla fuga dei cervelli, condiziona le scelte di ricerca agli interessi privati.

Dopo aver tagliato più di 1 miliardo di euro all’Università pubblica (legge 133/08), il Governo taglia il diritto allo studio per i nostri studenti cancellando il 90% delle risorse per le borse di studio e costringe gli atenei, in un momento di crisi per le famiglie, ad aumentare in modo consistente le tasse universitarie.
La riduzione di risorse e l’aumento delle tasse non premieranno i più meritevoli come sostenuto dal ministro Gelmini, ma solo chi avrà mezzi e possibilità economiche.

Queste sono anche le ragioni per cui la CGIL sabato 27 novembre ha manifestato a Roma, rivendicando innanzitutto futuro e diritti per i giovani. In un periodo di crisi, l’Italia è l’unico Paese europeo che non investe in ricerca, istruzione e formazione.
Sul diritto allo studio, occupazione giovanile, uguaglianza delle opportunità, la CGIL sollecita le più ampie alleanze possibili fra sindacati, partiti, istituzioni, parlamentari, associazioni che hanno a cuore il futuro dei nostri giovani e quello dell’università e della scuola pubbliche.