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Bonus docenti: a Reggio Emilia i dirigenti scolastici hanno ricercato l’intesa con i sindacati

Circa il 60% dei capi d’Istituto ha coinvolto “la comunità scolastica nel suo complesso” e quindi anche le rappresentanze sindacali di scuola. La soddisfazione dei sindacati provinciali in un comunicato unitario.

28/10/2016
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In un comunicato unitario le segreterie provinciali dei sindacati scuola di Reggio Emilia esprimono la loro soddisfazione per aver potuto trovare un’intesa con i dirigenti scolastici sui criteri di distribuzione del bonus nell’anno scolastico 2015/2016 appena trascorso in ben il 60% delle istituzioni scolastiche.

Il comunicato sottolinea che la natura di salario accessorio del bonus e la necessità di coinvolgere l’intera comunità scolastica, come raccomandato dallo stesso MIUR in una nota di aprile 2016, hanno fatto sì che la maggioranza dei dirigenti scolastici ricercasse un’intesa con le RSU.

Una posizione, quella dei dirigenti scolastici di Reggio Emilia, di saggezza gestionale e istituzionale, che, in questa circostanza, mostrano di sapere interpretare al meglio il ruolo del Capo di istituto. Come dirigenti di una comunità complessa che, nella condivisione e nel coinvolgimento di tutti i soggetti, trovano forza e legittimazione.

Impeccabile la conclusione del comunicato: “Trasparenza, condivisione e legalità sono le parole chiave della nostra linea politica, obiettivi che continueremo a perseguire in ogni scuola con la difesa di un’organizzazione del lavoro che sia frutto di regole condivise e la cui ricaduta vada al miglioramento complessivo dell’offerta formativa”.

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FLC CGIL – CISL  – UIL Scuola – FGU Gilda – SNALS Confsal
Reggio Emilia

Nell’anno scolastico appena trascorso abbiamo sperimentato, con risultati diversi, gli effetti della gestione del “bonus scuola”, un nuovo tipo di salario accessorio introdotto dalla legge 107 del 2015 (cosiddetta della “buona scuola”), la cui assegnazione è in capo al dirigente scolastico.

Tenuto conto che l’assegnazione del bonus non costituisce esercizio di un potere discrezionale, ma presuppone una “motivata valutazione” e, aggiungiamo noi, trattandosi di retribuzione accessoria non possono essere esclusi passaggi di natura contrattuale, a Reggio Emilia molti Dirigenti Scolastici si sono impegnati a ricercare un’intesa sui criteri di distribuzione del bonus con le rappresentanze sindacali. La maggioranza dei capi d’istituto (quasi il 60%) ha ritenuto opportuno, iniziando un percorso innovativo per la valorizzazione della professionalità docente “un coinvolgimento della comunità scolastica nel suo complesso”, come suggerito anche dal Ministero in una circolare dell’aprile scorso.

Vi sono, invece, Dirigenti Scolastici che hanno agito unilateralmente per l’assegnazione di questo incentivo economico e, tra questi, c’è chi non ha nemmeno fornito ai rappresentanti dei lavoratori l’informativa minima che lo stesso Ministero in un suo documento ufficiale ha ritenuto necessaria.

A queste scuole i sindacati territoriali Cisl Scuola, FLC CGIL, Uil Scuola, Gilda degli Insegnanti e SNALS hanno inviato una diffida al fine di essere convocati ed ottenere la dovuta informazione sulla distribuzione delle risorse del “bonus”; nel caso in cui gli istituti inadempienti non provvedano in breve tempo a fornire le dovute informative, le OO.SS. daranno mandato ai propri legali di procedere con una denuncia per comportamento antisindacale presso la Magistratura del Lavoro.

L’informazione successiva sull’impiego del “bonus”, infatti, è un diritto sindacale: le pubbliche amministrazioni devono dare garanzia di trasparenza sull’impiego delle risorse, fornendo dati precisi sulle somme erogate, sui criteri utilizzati ed i nominativi dei destinatari di quel salario.

 Le scriventi Organizzazioni Sindacali valuteranno altresì se avviare un’azione legale contro chi ha deciso unilateralmente l’utilizzo del salario accessorio, senza alcun confronto con i rappresentanti dei lavoratori e al di fuori della contrattazione integrativa.

Trasparenza, condivisione e legalità, sono le parole chiave della nostra linea politica, obiettivi che continueremo a perseguire in ogni scuola con la difesa di un’organizzazione del lavoro che sia frutto di regole condivise e la cui ricaduta vada al miglioramento complessivo dell’offerta formativa.

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