Flash mob a Pordenone con palloncini colorati e corteo per manifestare il dissenso
Il 5 maggio è stata una giornata di grande mobilitazione nelle piazze italiane.
A cura della FLC CGIL Pordenone
Non sarà l'ultima volta che scenderanno in piazza per manifestare a favore di una scuola migliore, ma non certo per la Buona Scuola prevista dal governo Renzi. È con questo arrivederci «rimanendo uniti e facendo vedere che siamo compatti» che circa 250 insegnanti e personale della scuola pubblica pordenonese ieri si sono salutati in piazzetta Cavour a Pordenone. L'occasione è stato il flash mob lanciato da alcuni docenti dell'Istituto Comprensivo di Cordenons supportati dalla FLC CGIL Pordenone a cui hanno aderito docenti e ata.
Uno stop lavorativo che ha portato a sospendere le lezioni in moltissime classi, in alcuni casi anche a chiudere le scuole, tanto che per capire il livello di adesione si è dovuto aspettare la giornata di oggi. «Non vogliamo che i nostri allievi siano cresciuti come mansueti elettori» spiegavano ieri i docenti in piedi in cerchio in piazzetta Cavour, prima di spostarsi sulle gradinate di piazza XX Settembre di Pordenone. «Armati» di palloncini colorati lanciati in aria e poi lasciati ai bambini «perché vogliamo dare un altro colore alla scuola». «Vogliamo far sentire che ci siamo, che si sappia perché scioperiamo. Ci accusano di immobilismo contro le riforme a prescindere, la nostra invece è una richiesta di dialogo» per Laura Ruggero, insegnante delle primarie. «A voler metter mano sulla scuola sono persone che non sanno cosa sia. Per poterne parlare bisogna prima conoscere quel profumo di umanità che solo chi ogni giorno entra in classe riconosce» ha concluso il maestro Gennaro, alla primaria Grigoletti di Pordenone.