Gli effetti del dimensionamento scolastico a Frosinone
Conseguenze gravi per famiglie, scuole e personale docente e ATA.
A cura di FLC CGIL Frosinone
Con la determinazione dell’organico docenti della scuola secondaria di I grado da parte dell’Ambito Territoriale provinciale (ATP) sono emerse le pesanti conseguenze sia sulla qualità dell’offerta didattico-educativa sia sulla condizione di vita dei lavoratori della scuola. A nulla valgono le dichiarazioni dell’Assessore provinciale, volte a rassicurare le famiglie, gli studenti e i cittadini, che tutto è stato fatto “nell’interesse dei cittadini e soprattutto dei ragazzi e dei genitori migliorando l’offerta formativa delle scuole”.
Tutto quanto avevamo denunciato nei mesi scorsi e cioè che il piano, in coerenza con le scelte governative nazionali di destrutturazione del sistema pubblico di istruzione e di taglio di organici, era finalizzato essenzialmente e principalmente alla riduzione della spesa per l’istruzione e avrebbe prodotto pesanti conseguenze per la qualità del servizio scolastico e dell’offerta formativa della nostra provincia, si sta ora materializzando con ripercussioni devastanti per la situazione lavorativa dei tanti docenti dichiarati soprannumerari o titolari di cattedre orarie esterne e per le segreterie scolastiche.
Agli studenti e alle famiglie all’inizio del prossimo anno scolastico toccherà “vivere l’amara realtà” di non ritrovare alcuni dei docenti (di ruolo) con cui hanno condiviso il percorso dell’anno scolastico precedente interrompendo il percorso educativo e didattico avviato.
Tutto ciò è distante anni luce da un’idea di istruzione come “bene comune” e da un’idea di scuola, in grado di adempiere al dettato costituzionale e di garantire una formazione di qualità per tutti, a prescindere dalle condizioni economiche e socio-culturali di partenza e dalla situazione territoriale più o meno svantaggiata.
Particolarmente significative e rilevanti, sotto quest’ultimo aspetto, risultano le scelte di ristrutturazione e dimensionamento che riguardano i circoli didattici e le scuole medie inferiori, tutte aggregate per costituire solo ed esclusivamente istituti comprensivi con attualmente esistenti nella nostra provincia (74 istituzioni scolastiche fra CD, IC, SM, e 1 Convitto, il piano approvato le riduce a 58 IC).
Le ripercussioni più negative si stanno avendo soprattutto nei centri maggiori, dove la totale riaggregazione delle attuali scuole del primo ciclo, prevista nella delibera della Giunta Regionale, ha determinato la chiusura di circa il 23% delle scuole esistenti e la loro frammentazione nel territorio, con conseguenti enormi disagi per il personale, per gli alunni e per le famiglie coinvolti.
Il mantenimento di circoli didattici autonomi, soprattutto nei grandi centri della nostra provincia, avrebbe determinato la soppressione di un minor numero di scuole ed avrebbe evitato lo smembramento delle attuali scuole secondarie di I grado. Tale smembramento ha come effetto che ad oggi circa 50 docenti sono stati dichiarati soprannumerari, tutte le classi di concorso hanno docenti in soprannumero, addirittura sostegno ha oltre 10 docenti in soprannumero.
Ma non è finita qui, il prossimo anno scolastico avremo altro soprannumero: alcuni docenti (lettere, scienze matematiche) mantengono oggi la titolarità nella preesistente scuola media (per il fatto che occorrono 2, massimo 3 classi per formare una cattedra) sulle attuali classi seconde e terze che però sono in uscita.
L’ATP di Frosinone, condizionato dalla rigidità e dei vincoli del “sistema informatico”, inadeguato a far fronte agli effetti stravolgenti di un “dimensionamento selvaggio”, ha costituito cattedre orario esterne nuove smembrando le esistenti, accorpando “spezzoni“ di scuole anche più distanti rispetto a quelle della precedente struttura cattedra.
Sarà difficile “riassorbire” i soprannumerari durante le fasi dei trasferimenti, ma se pure ciò dovesse accadere (ce lo auguriamo tutti) ci saranno pesanti ripercussioni sia sulla qualità dell’offerta formativa (la continuità didattica non è più garantita) sia sulle condizioni di vita di molti lavoratori, che si troveranno ad operare su cattedre di nuova costituzione.
E dire che la costituzione di istituti comprensivi doveva agevolare la continuità del processo formativo!
Per tutto ciò gli alunni, le famiglie e i lavoratori della scuola della Provincia di Frosinone devono e dovranno essere riconoscenti all’Amministrazione provinciale, all’assessore provinciale all’istruzione e alla Giunta regionale del Lazio.
Di fronte allo sfacelo prodotto per la scuola pubblica della nostra provincia, la segreteria della FLC CGIL di Frosinone ribadisce il proprio dissenso, netto e forte, sul piano di dimensionamento scolastico provinciale per l’a.s. 2012/13 e denuncia con forza ancora maggiore (visti i risultati) le gravi responsabilità dell’Amministrazione provinciale di Frosinone e della Giunta regionale del Lazio.
Di fronte alla pesante situazione determinatasi per il sistema scolastico della Provincia, la FLC CGIL di Frosinone, in coerenza con l’azione svolta, garantisce il proprio impegno di presenza, di controllo e di supporto in tutte le fasi operative riguardanti organici e mobilità, finalizzato, per quello che è possibile, a contenere i danni e ad offrire tutela e sostegno alle famiglie, alle scuole ed ai lavoratori in essa operanti, senza rinunciare in alcun modo a tenere aperto il confronto e ad assumere tutte le iniziative possibili per invertire il “nefasto percorso” intrapreso dagli EE.LL. competenti del nostro territorio.