Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Notizie dalle Regioni » Lazio » Gli enti pubblici di ricerca del Lazio mobilitati per dire NO a Tremonti e Brunetta

Gli enti pubblici di ricerca del Lazio mobilitati per dire NO a Tremonti e Brunetta

Stabilizzazioni, il mondo della ricerca nel Lazio sta dando le prime e decise prove di totale dissenso sull'emendamento Brunetta "ammazza precari".

01/10/2008
Decrease text size Increase  text size

La notizia sull'emendamento Brunetta "ammazza precari", ha messo in moto il mondo della ricerca nel Lazio, ovunque mozioni dei lavoratori chiedono di manifestare il totale dissenso e di organizzare ed estendere la protesta.

Al momento sappiamo che:

  • All' ISPRA (ex APAT ICRAM e INFS) dove alle preoccupazioni per il colpo di spugna sulla ricerca in difesa dell'Ambiente operata via decreto dal governo, si aggiungono quelle sulle intenzioni del ministro Brunetta, le O.SS. con i precari hanno occupato la sede delle presidenze (commissari) ex APAT e ex ICRAM, ieri la mobilitazione è ripresa nelle sedi di via Brancati e via Curtatone dell'ex APAT, e alla sede dell'ICRAM, dove i lavoratori riuniti in assemblea permanente impegnano le OO.SS. ad intraprendere le azioni necessarie per bloccare l’approvazione della norma e ad adoperarsi perché la mobilitazione si estenda a tutte le sedi e sfoci in una manifestazione nazionale di tutto il settore in stretto collegamento con i settori dell’università, della scuola ed in generale del pubblico impiego. Oggi passeggiata dei precari che indossavano una maglietta con la scritta "precari a spasso".

  • All' INGV, l'assemblea unitaria con i 400 precari che rischiano il lavoro, ha proclamato lo stato di agitazione generale del settore, sottoscritta da RSU e FLC Cgil, Cisl e Uil di ente.

    Il personale INGV, riunito in assemblea presso tutte le sedi, esprime estrema preoccupazione per la proposta di cancellazione definitiva del processo di stabilizzazione e conseguente licenziamento di un gran numero di lavoratori precari (Art. 37bis del DDL 1441quater), ultimo degli indiscriminati attacchi contro il settore della Ricerca Pubblica e la Pubblica Amministrazione in generale. Oltre al ritiro immediato dell'emendamento 37bis, chiede la revisione della legge 133/2008 che diminuisce le risorse economiche e di personale a disposizione degli Enti Pubblici.

    Le forme di protesta saranno esplicitate con modalità condizionate dalle peculiarità delle singole azioni dell'INGV.

  • Al CNR si è tenuta una assemblea in sede centrale per decidere forme e modalità di lotta; I lavoratori sono in assemblea dalle ore 10,00 di oggi presso la sede centrale dell’Ente. E’ in corso una nuova occupazione degli uffici della Presidenza.

  • All' ISFOL dove sono 300 i lavoratori che rischiano il posto, l'assemblea ha proclamato con le OO.SS lo stato di agitazione e mobilitazione, e investe il presidente del Comitato di Settore affinché prenda una posizione chiara e ferma sugli effetti dell'emendamento 37-bis sulle attività e il futuro del personale degli enti di ricerca. Nella giornata sono state ospitate troupe televisive e rilasciate diverse dichiarazioni.

  • All' ENEA (sede centrale) assemblea generale di tutti i centri giovedì 2, ore 9,00 per unirsi al presidio a palazzo Vidoni;

  • All' ISTAT prosegue la mobilitazione dei precari della rete di rilevazione. Convocata per giovedì assemblea generale per decidere forme e modalità nuove e unirsi alla protesta collettiva;

  • all' INRAN, FLC Cgil, Cisl Firl, UIL PA-UR, Usi-RdB, Anpri, vista la gravità della situazione hanno convocato un'assemblea straordinaria di tutto il personale che si è conclusa con l'approvazione di una mozione che proclama lo stato di agitazione. Qui si è ottenuto che il Presidente, Prof. Carlo Cannella si esprimesse con lettera al Ministro Zaia, vigilante dell'Ente, sulla necessità di ritirare l'emendamento 37-bis;

  • All' ISS, in stato di agitazione, raggiunto un accordo con Cisl e Uil per intraprendere una azione decisa che scongiuri l'applicazione del rovinoso emendamento alla Finanziaria contro i precari.

  • All' INFN: lettera aperta dei rappresentanti dei ricercatori per favorire l'entrata di nuovo personale nell'ente, che segnala le gravi difficoltà in cui rischia di venirsi a trovare l'ente per effetto dei tagli sul personale. Proclamato unitariamente lo stato di agitazione. Le Organizzazioni sindacali e le RSU denunciano il rischio del blocco delle attività qualora i circa 850 precari presenti a vario titolo dovessero essere espulsi dal sistema. Convocata per domani, dopo il presidio, alle ore 14.30 una Assemblea unitaria del personale INFN dell'area romana e dei Laboratori Nazionali di Frascati presso la Presidenza INFN in concomitanza della riunione del Consiglio Direttivo.

Tutti chiedono di fermare il Governo nella scellerata intenzione di mettere per strada lavoratori che da anni, senza prospettive di carriera, con retribuzioni da fame, precari per legge, fanno ricerca o la supportano e permettono di dire che la produttività del settore è tra le più alte d'Europa.

Tutti chiedono di non essere lasciati soli e impegnano i presidenti degli enti a rappresentare la situazione ai ministri vigilanti.

Sta rendendosi più evidente che l'obiettivo è quello di distruggere insieme a scuola e università tutto il mondo dei saperi di questo Paese.

Questo Governo sta tagliando il nostro legame al futuro, leva l'àncora che ci teneva agganciati all'Europa e che avrebbe potuto annoverarci da qui a qualche anno ancora tra i paesi avanzati del mondo.

Roma, 1 ottobre 2008

Altre notizie da: