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Università di Tor Vergata: la FLC CGIL denuncia l'operato della commissione elettorale centrale dell'ateneo

Comunicato congiunto FLC CGIL Tor Vergata e FLC CGIL Roma Sud.

21/05/2012
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Ad un mese dalle votazioni per le elezioni in Senato Accademico dei rappresentanti del personale tecnico amministrativo dell'Ateneo di Tor Vergata ancora non si ha certezza dell'esito del voto. Nell'Università di Tor Vergata le regole democratiche non valgono?

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Comunicato
FLC CGIL Tor Vergata - FLC CGIL Roma Sud

Nella elezione dei rappresentanti del personale tecnico amministrativo e bibliotecario in Senato Accademico si deve fare chiarezza e si deve garantire il rispetto della volontà degli elettori!

A quasi un mese dallo svolgimento delle elezioni che hanno interessato tutto il personale tecnico amministrativo e bibliotecario dell'Ateneo di Tor Vergata, chiamato a scegliere i suoi due rappresentanti in Senato Accademico, ancora non si ha certezza dell'esito del voto.

Infatti la Commissione Elettorale Centrale, effettuata la somma delle preferenze risultanti dai verbali dei 6 seggi elettorali, il 24 aprile ha emesso il verbale con l'esito delle votazioni, riportando un ex aequo per il secondo seggio in Senato Accademico tra due candidati, ciascuno con 152 preferenze (nel tal caso prevale il candidato con la maggiore anzianità di servizio).

Uno dei due candidati giunti in parità, ha presentato un formale ricorso, evidenziando che nei 6 seggi non c'è stata una uniformità di valutazione circa le schede che non riportavano in maniera esatta il nominativo dei candidati.

In effetti in alcuni seggi, come è stato facilmente verificabile, sono state giustamente assegnate le preferenze anche nel caso dell'indicazione di cognomi non perfettamente conformi al cognome di uno dei candidati (anche differenti per due lettere), applicando il principio del "favor voti", consolidato in giurisprudenza, in base al quale "la validità del voto deve essere ammessa ogni qualvolta sia possibile desumere l'effettiva volontà dell'elettore". In alcuni casi, invece, come nel seggio di medicina, ciò non è stato applicato e sono state annullate schede con il cognome riportato sulla scheda che differisce anche solo per l'ultima vocale rispetto al cognome di uno dei candidati, quando quindi nessuna confusione o dubbio erano possibili.

Tutto ciò è evidentemente inammissibile, per principio, e nel caso di queste elezioni, considerata la vicinanza delle preferenze riportate dai candidati, se non si procede ad una verifica, si potrebbe determinare una rappresentanza in Senato Accademico difforme da quella espressa dagli elettori.

Chiunque ritiene che la democrazia e la partecipazione siano dei valori, dovrebbe avere a cuore che l'esito di questa votazione sia accertato, senza ombra di dubbio, qualsiasi ne sia l'esito.

Invece dal momento del ricorso in poi è successo qualcosa che secondo questa organizzazione sindacale è gravissimo, fatti rispetto ai quali l'errore commesso in buonafede nei seggi appare secondario.

Infatti la Commissione Elettorale Centrale, come risulta dal verbale che si allega e che si invita a leggere, tra ritardi e disguidi, tra i "non ricordo" di alcuni suoi membri, ha incredibilmente deciso di non decidere nulla, votando tre a favore e tre contrari non nel merito di quanto sostenuto nel ricorso, ma sull'ammissibilità del ricorso stesso "in ordine alla sufficienza o meno del principio di prova offerto dal ricorrente"!!!!

Per procedere alla verifica delle schede si ritiene forse necessario che siano prodotte le foto delle schede annullate o una registrazione video dello scrutinio?

Alcuni membri della commissione si sono arrampicati sugli specchi per opporsi alla verifica delle schede annullate, quando sarebbe bastato meno di un minuto per togliersi qualsiasi dubbio ( se dubbio c'era visto che hanno convocato gli scrutatori….) e soprattutto per toglierlo ai candidati e agli elettori che hanno partecipato al voto: un dovere formale e morale che avrebbero dovuto assolvere.

Confidiamo a questo punto che il Senato Accademico, a cui la commissione ha rimandato gli atti, voglia sgombrare le ombre che si sono addensate sull'esito di queste elezioni, disponendo semplicemente la verifica delle poche schede annullate.

Un atto che dovrebbe essere considerato un fatto normale, tra l'altro di facilissima realizzazione, un atto dovuto e di buon senso! In poche parole si dovrebbe stare tranquilli che qualsiasi dubbio su un fatto così importante, che attiene la democrazia, verrà certamente risolto.

Ma è anche vero che in questo Ateneo abbiamo di recente avuto la possibilità di constatare come sia considerata poco la democrazia ed il rispetto della volontà del personale, anche quando espressa con il voto, come nel caso dell'elezione svolta per indicare i rappresentanti del personale nella Commissione Statuto: solo in alcuni casi e a sua discrezione, il Rettore ha accettato e dato seguito all'esito del voto.

Ma mentre in quel caso la norma consentiva tale discrezionalità, non prevedendo necessariamente il ricorso a delle votazioni per la scelta dei membri della Commissione Statuto, in questo caso, trattandosi di una vera e propria competizione elettorale, va rispettata la volontà degli elettori, gradita o meno che sia. Come Organizzazione Sindacale chiediamo quindi che vengano sgombrati i dubbi sull'esito del voto e chiariamo sin da ora che se si frapporranno ancora pretestuosi ostacoli alla semplice verifica delle schede annullate, intraprenderemo tutte le iniziative, anche di carattere legale, per tutelare il rispetto del voto espresso e la regolarità delle procedure, che sono alla base della legittimazione dell'operato degli Organi di governo dell'Università.

Speriamo naturalmente che ciò non sarà necessario, che si abbia subito la certezza che chi siederà in Senato Accademico sia stato effettivamente democraticamente eletto dal Personale.

Confidiamo che si possa evitare una brutta figura all'Ateneo di Tor Vergata e che il buon senso prevalga sull'arroganza di alcuni che vogliono evitare che si controllino le schede annullate e legittimare una elezione pur sapendo che in un seggio, ad es., sono state (correttamente) attribuite al candidato Posca una scheda con scritto Fosca e al candidato Surdo una scheda riportante Lo Surdo, mentre nel seggio di medicina, al contrario (in contrasto con la norma di legge), non è stata attribuita ad es., una scheda al candidato Stefano Ciccone con su scritto Stefano Cicconi.

Stessa elezione, stessi casi ma decisioni differenti, e le schede annullate sono diverse. Perché non si vuole fare una semplice verifica delle schede annullate?

Quanto valgono la democrazia, le leggi ed il buon senso in questo Ateneo?

Roma, 16/5/2012