Università Tor Vergata: la FLC CGIL chiede equità e trasparenza nell’erogazione dei compensi al personale
Sono presupposti indispensabili anche per poter sottoscrivere il regolamento per l'attribuzione degli incarichi e delle indennità.
A cura della FLC CGIL Roma Est Valle dell'Aniene
La FLC CGIL nell'incontro sindacale del 4 settembre scorso ha ribadito la necessità che in tema di equità e trasparenza ci sia una svolta e che il confronto sindacale non sia più circoscritto all'utilizzo del fondo del salario accessorio, per altro da anni ormai bloccato e soggetto alle scorrerie dei revisori dei conti. Sul regolamento delle indennità in discussione facciamo da subito presente che un nostro accordo sarà subordinato alla trasparenza e all’ equità sui criteri di attribuzione degli incarichi e sulla determinazione degli importi ad essi associati, che attualmente sono troppo variegati e non sembrano corrispondere ad alcuna logica.
Sempre a proposito di trasparenza ed equità abbiamo constatato, analizzando i dati recentemente aggiornati sul sito di Ateneo, sezione amministrazione trasparente, ed in particolare quelli riferiti al personale che ha partecipato nel 2013 ad attività c/terzi , master, ecc., l'esistenza di una situazione inaccettabile, che va immediatamente regolamentata e ricondotta alla legalità! Nello stesso tempo chiediamo che venga fatta piena luce sulle responsabilità di chi non ha controllato ed ha consentito tutto ciò: un lungo elenco di incarichi (2304), con nominativi che spesso si ripetono (anche 15 volte!) e con casi di dipendenti che arrivano addirittura a percepire complessivamente quasi tre volte la retribuzione spettante da CCNL!
È da notare che sono due anni che non firmiamo il contratto integrativo per i vincoli che ci vengono posti sulla valutazione della performance individuale e che la soppressione dell'indennità legata alla tipologia oraria è stata motivata asserendo che all'interno dell'orario di lavoro ordinario non si possono percepire somme aggiuntive non espressamente previste dal CCNL: tutto ciò, alla luce delle ingenti somme erogate a parte del personale per attività a pagamento, ha ancora più dell'incredibile e della beffa.
Serve un regolamento che stabilisca un tetto alle prestazioni remunerate, come avviene in molte Università, e che a parità di professionalità si attui il principio della rotazione tra i dipendenti che abbiano dato la propria disponibilità.
Tutto ciò con estrema urgenza. Non bastano più le parole e le dichiarazioni di principio!