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Università Tor Vergata: resoconto riunione contrattazione del 22 giugno

Alcune riflessioni sulla proposta di contratto integrativo 2015.

24/06/2015
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A cura della FLC CGIL Tor Vergata

Il 22 giugno 2105 si è svolta la prevista riunione di contrattazione nella quale è stato preso in esame il testo di contratto integrativo 2015 proposto dall’Amministrazione.

È apparso subito evidente che la proposta presentava aspetti certamente positivi ma nel contempo delle criticità, dovute essenzialmente alle risorse aggiuntive a disposizione, circa € 500.000, certamente significative ma non sufficienti a coprire completamente quanto richiesto unitariamente dalle organizzazioni sindacali e dalla RSU, ed in particolare per attuare l’operazione nuove progressioni orizzontali + recupero decurtazione IMA e indennità di posizione al personale che aveva fatto la progressione orizzontale “autofinanziata”.
Successivamente all’uscita della proposta dell’Amministrazione, che ribadiamo arriva a valle di un confronto sindacale che dura da mesi, nonostante in questa fase del rinnovo del contratto integrativo di Ateneo fosse avviato un percorso unitario, abbiamo assistito a prese di posizioni e iniziative autonome di diverse sigle sindacali: a nostro avviso nei giudizi emersi in questi giorni si è peccato di eccessivo ottimismo o, al contrario, sono stati messi in risalto solo aspetti negativi.
Nonostante anche diversi nostri iscritti avessero richiesto di far conoscere la nostra posizione sulla bozza di contratto proposta, abbiamo preferito astenerci dal pubblicare nostre valutazioni prima dell’incontro di contrattazione del 22, perché in questa fase abbiamo ritenuto maggiormente proficuo per il personale cogliere la disponibilità manifestata dall’Amministrazione a trovare soluzioni condivise e quindi, anche mantenendo aperto un confronto con le altre sigle sindacali, abbiamo provato a elaborare e proporre modifiche per arrivare a soluzioni migliori per la generalità dei dipendenti.
In questa ottica riteniamo che la riunione di contrattazione ci ha in qualche modo dato ragione, in quanto si è effettivamente avuto un chiarimento su alcuni aspetti e si è prodotto un avanzamento rispetto ai punti che presentavano le maggiori perplessità, anche se rimane del lavoro da fare prima di poter esprimere una valutazione definitiva. Vi proponiamo quindi solo alcune riflessioni su alcuni aspetti principali della proposta di contratto integrativo.

Per quanto riguarda le progressioni economiche all’interno della categoria, per prima cosa ci teniamo a sottolineare che riteniamo importante e giusto che si persegua prioritariamente l’obiettivo di superare la disparità che si è determinata tra il personale con l’applicazione parziale dell’accordo sulle progressioni orizzontali del dicembre 2010, dovuto, ricordiamo, alla presa di posizione dei revisori dei conti che bloccò l’uscita del secondo bando previsto dall’accordo: il bando avrebbe dovuto consentire a tutti quei dipendenti rimasti fuori dalla prima fase di applicazione di stabilizzare una quota del salario accessorio, come precedentemente fatto dall’altra metà (circa) del personale. Nella riunione è stato chiarito che ciò che si prevede nel contratto integrativo del 2015 è di effettuare quel secondo bando bloccato nel 2011 (ciò oggi è possibile in base alla mutata condizione normativa), riservandolo ai dipendenti che lo avrebbero dovuto fare allora, sanando così la situazione di disparità tra il personale che si era determinata: la FLC CGIL su questo aspetto è assolutamente d’accordo e crediamo che tutto il Personale debba valutare positivamente questo aspetto della proposta, respingendo logiche egoistiche, che pure qualcuno potrebbe essere tentato di alimentare strumentalmente per boicottare la possibilità di arrivare ad un accordo.

Con la stessa decorrenza del 1 gennaio 2015 il personale ritornerà in una condizione di pari trattamento economico anche in relazione alla corresponsione dell’IMA (per le categorie B C e D) e dell’indennità di posizione (personale EP), in quanto non verrà più effettuata la decurtazione operata nei confronti del personale che aveva effettuato il passaggio orizzontale “autofinanziato”.
Quindi, nel 2015, finalmente si realizza il passaggio di posizione economica per tutto il personale concordato nel 2010!
È bene precisare che su questo obiettivo non c’era nessuno in disaccordo, nessuna sigla sindacale o singolo componente della RSU, mentre le diversità di posizioni furono solo riguardo le modalità di “autofinanziamento” con cui realizzare l’operazione.
Nella proposta di contratto integrativo è anche annunciato il ritorno alla “normalità” per quanto riguarda le progressioni economiche, prevedendo un nuovo bando per le progressioni orizzontali, con decorrenza 1 gennaio 2016, secondo quanto stabilito dal vigente CCNL.

Per quanto riguarda l’IMA e i “Progetti”, un altro punto importante dell’accordo, si prevede l’inglobamento nell’IMA dei fondi prima destinati ai cosiddetti progetti, che così verrebbero soppressi. Ciò comporterebbe certamente alcuni vantaggi per i dipendenti, tra i quali l’erogazione mensile del salario accessorio senza dover aspettare i tempi per la valutazione dei progetti, un più vantaggioso regime di trattamento di fine servizio delle somme percepite a titolo di IMA rispetto ad altre forme di incentivazione, il fatto che le assenze non hanno in termini economici lo stesso impatto negativo dei progetti legati ai rientri pomeridiani.

Ci sono anche aspetti presi in considerazione dal contratto integrativo proposto che a nostro avviso vanno in qualche modo rivisti: riguardano le indennità di responsabilità, che analogamente a quanto previsto per le indennità di posizione andrebbero complessivamente riviste e rivalutate alla luce dei nuovi criteri e della riorganizzazione e quanto concerne il nuovo sistema di valutazione, che andrebbe messo in relazione a risorse effettivamente aggiuntive allo scopo destinate. Inoltre andrebbe meglio definito l’utilizzo delle risorse anche in merito alla distinzione tra utilizzo di risorse variabili e fisse.

Come da subito evidenziato nel contratto integrativo proposto accanto a ad aspetti positivi, ci sono delle criticità che vanno superate.
Per chiarezza, è bene subito precisare, che ogni volta che il Personale ha effettuato un passaggio di posizione economica all’interno della categoria, ciò è sempre avvenuto in base alle tabelle stipendiali previste dal CCNL e in alcun modo gli importi sono modificabili in contrattazione integrativa di Ateneo. Pertanto ci sono differenze tra gli importi percepiti dal singolo lavoratore in relazione alla categoria e alla fascia stipendiale di appartenenza. Nell’ipotesi di contratto integrativo invariato rispetto al 2014 e con risorse sufficienti per coprire il passaggio alla posizione economica superiore per tutto il personale (nuovo bando e fine decurtazione dell’ IMA e dell’indennità di posizione), nessuno ci avrebbe rimesso, anche se il guadagno sarebbe stato diverso in conseguenza del diverso valore dell’incremento del passaggio alla posizione economica superiore. Però, per quanto detto in premessa, sul fondo del salario accessorio non ci sono risorse aggiuntive tali da coprire l’intera operazione e pertanto, inevitabilmente, alcune voci del salario sono destinate a diminuire. 
Inoltre è stata prevista la soppressione dei cosiddetti progetti e l’inglobamento nell’IMA del relativo fondo e ciò, accanto alle conseguenze positive in precedenza evidenziate, comporta un vantaggio diversificato in base all’inquadramento contrattuale, poiché l’IMA viene riproposta riparametrata in base alla categoria di appartenenza mentre il valore dell’incentivazione sui “progetti” era principalmente dovuta ai rientri pomeridiani.
Il combinato disposto delle progressioni orizzontali e della soppressione dei “progetti” con l’incremento dell’IMA così come previsto dall’ipotesi di contratto integrativo, fa si che i lavoratori appartenenti ad alcune posizioni economiche della categoria C risultino svantaggiati rispetto al 2014, in particolare nel caso in cui essi usufruivano anche delle incentivazioni più alte attraverso i “progetti”.

Questa situazione naturalmente non è accettabile e quindi, in riunione abbiamo chiesto all’Amministrazione dei correttivi, non scartando neanche l’ipotesi di ritornare alla suddivisione operata negli anni scorsi tra fondi destinati all’IMA e ai progetti. L’Amministrazione a riguardo si è detta disponibile a ricercare idonee soluzioni, anche adottando un meccanismo perequativo che comunque assicuri a tutti i dipendenti un aumento minimo garantito (pari a € 100) rispetto a quanto percepito come salario accessorio nel 2014. Poiché riteniamo fondamentale che le soluzioni proposte siano stabili e assolutamente inattaccabili anche sul piano formale, la FLC CGIL proporrà in alternativa che venga fissato un valore dell’IMA uguale per tutte e tre le categorie B,C,D, pari orientativamente a € 250 mensili.

La prossima riunione di contrattazione è stata fissata per il giorno 3 luglio p.v. e nel frattempo l’Amministrazione si è resa disponibile a prendere in esame le eventuali proposte di modifica (alcune già avanzate durante la riunione). L’Amministrazione ha anche fatto presente in riunione che nel caso non si giungesse alla sottoscrizione dell’accordo sul contratto integrativo in discussione provvederebbe ad un atto unilaterale sulla base di quello emanato per l’anno 2014.

La FLC CGIL ritiene che si debbano fare tutti i tentativi per arrivare ad una posizione comune di tutte le organizzazioni sindacali e della RSU, indirizzando il nostro impegno per creare le condizioni per sottoscrivere un accordo che superi le attuali criticità, che porti vantaggi alla generalità dei dipendenti e che ci consenta di superare la stagione degli atti unilaterali dell’Amministrazione. Con questa finalità, domani 25 giugno, abbiamo concordato di svolgere una riunione con le altre organizzazioni sindacali e la RSU.