Dimensionamento scuole in Liguria: NO della FLC CGIL Liguria
Ancora una volta il mondo della scuola viene fortemente penalizzato.
A cura della FLC CGIL Liguria
Il Crif (Comitato Regionale Istruzione e Formazione) nell’incontro di venerdì 27 settembre u.s. ha approvato, a maggioranza, la proposta, portata oggi - 30 settembre- in Consiglio Regionale Liguria, dell’ulteriore integrazione al piano di dimensionamento scolastico per l’anno scolastico 2025/26, che comporterà la soppressione e/o la fusione di alcune istituzioni scolastiche a Genova e nel Tigullio, (soppressione dell’istituto Comprensivo del Lagaccio e dell’Istituto Comprensivo Voltri 2; la fusione del Liceo Artistico Luzzati di Chiavari con l’Istituto Natta-Deambrosis di Sestri Levante, dell’Istituto Comprensivo di Busalla con Casella e dell’Istituto Comprensivo di Cogoleto con Arenzano) ancora una volta determinando un impoverimento complessivo dell’offerta formativa, creando difficoltà e penalizzando il mondo della scuola in tutte le sue componenti, studenti, famiglie, lavoratori della scuola.
Queste ulteriori modifiche al piano di dimensionamento, arrivano come un vero e proprio “colpo di coda” da parte della Giunta Regionale Ligure: dopo aver ampiamente manifestato la propria incapacità di programmazione e di qualunque visione di scuola nei mesi scorsi, dopo essere stati costretti, dal Ministero Istruzione, ad effettuare una ulteriore soppressione di scuola a gennaio scorso, ora a meno di un mese da nuove elezioni, portano avanti un’altra riduzione del numero di scuole in Liguria che porterà inevitabilmente ad un peggioramento delle condizioni di vita scolastica e di lavoro, creando disagi e criticità alle scuole, agli studenti, alle famiglie e al personale coinvolto.
La FLC CGIL Liguria nel corso dell’incontro del Crif, ha ribadito la propria netta contrarietà a questa riorganizzazione della rete scolastica che ancora una volta determina in realtà tagli agli organici dei lavoratori della scuola scolastica, riduzione di posti dei dirigenti scolastici e dei direttori amministrativi, una diminuzione complessiva dell’organico del personale ausiliario, tecnico ed amministrativo e un peggioramento netto per la vita degli studenti e dei lavoratori delle scuole coinvolte, mentre la scuola avrebbe bisogno di reali investimenti, di maggiori risorse di organico, di più tempo scuola.