La FLC CGIL di Genova scrive alle famiglie genovesi in occasione dello sciopero del 31 ottobre
Nella lettera l’invito a ritrovarsi sotto la Prefettura a Genova giovedì 31 ottobre a partire dalle ore 10:30.
A cura della FLC CGIL di Genova
La FLC CGIL di Genova ha scritto una lettera aperta alle famiglie genovesi per spiegare le motivazioni dello sciopero del 31 ottobre 2024
--------
Care Famiglie,
La Federazione lavoratori della conoscenza Cgil ha proclamato per giovedì 31 ottobre una giornata di sciopero per tutti i lavoratori e lavoratrici della scuola, dell’università e della ricerca. Questa lettera è dedicata a tutte le famiglie genovesi per spiegare perché il personale della scuola è costretto a scioperare. Se da un lato l’adesione allo sciopero permette ai lavoratori di rivendicare i propri diritti a partire da un rinnovo contrattuale dignitoso, dall’altro ci si rende perfettamente conto che questa protesta possa incidere negativamente sulla già difficile organizzazione familiare. Nonostante questo crediamo che nel nostro Paese sia necessario portare avanti la battaglia a difesa della scuola pubblica, non solo per chi ci lavora ma anche per la qualità stessa della scuola e per la formazione dei nostri ragazzi. Giunti a poco più di un mese dall’avvio del nuovo anno scolastico, la Flc Cgil di Genova ritiene sia doveroso rendervi partecipi, voi che siete parte fondamentale della comunità scolastica, della realtà in cui opera, e si troverà a operare, il mondo della scuola. Nella scuola ci sono problemi enormi, molti vissuti proprio sulla pelle dei ragazzi. Uno dei maggiori è il precariato: un lavoratore su quattro fra collaboratori scolastici e docenti non ha un contratto stabile e questo oltre a non garantire un futuro sereno a lavoratori e lavoratrici, impedisce la continuità didattica con insegnanti diversi ogni anno per i nostri alunni. Numeri che per più della metà interessano i posti sul sostegno, colpendo così le studentesse e gli studenti più fragili. Un altro problema enorme è la carenza di personale, che vuol dire, quando un docente è assente, spostare gli alunni in classi diverse perché le risorse economiche delle scuole non permettono di ricorrere ad un supplente ogni qualvolta se ne presenti la necessità; vuol dire che i piani dei nostri istituti non sempre possono essere vigliati perché spesso è presente un solo collaboratore in tutto il plesso, anche nelle scuole dell’infanzia e della primaria, e spesso i docenti si trovano a dover decidere se accompagnare un bambino in bagno lasciando la classe incustodita, o se vigilare la classe senza assistere il bambino, con la gravosa responsabilità che questa scelta comporta. L’acquisto del materiale didattico o quello di prima necessità sono spesso a carico delle famiglie costrette ad elargire un contributo “volontario” ad ogni inizio anno.
E ancora la legge sull’autonomia differenziata che per l’istruzione vuol dire non vedere più garantito il diritto allo studio uguale per tutte e tutti in tutto il Paese a partire dai programmi scolastici che saranno diversi da regione a regione, mettendo così in discussione anche il valore legale dei titoli di studio.
Sono queste le motivazioni che ci porteranno a scioperare e per questo chiediamo ai genitori di tollerare eventuali disservizi che si verranno a creare con questa nostra azione di sciopero: la battaglia in difesa della scuola pubblica e del diritto allo studio la dobbiamo condurre insieme, per questo vi vorremmo accanto a noi a Genova sotto la Prefettura giovedì 31 ottobre a partire dalle ore 10,30. Un Paese che non investe sull’istruzione non investe sul futuro.