Università di Bergamo, l'assemblea generale del personale boccia il DL 112/08
In una affollatissima assemblea sindacale il personale ha votato una mozione.
Le iniziative di mobilitazione negli atenei
FLC Cgil - CISL Università
Bergamo
Comunicato stampa
Assemblea generale del personale all'Università di Bergamo
contro il decreto legge e il d.d.l. finanziaria 2009
Le Organizzazioni Sindacali FLC CGIL e CISL Università di Bergamo hanno incontrato oggi 29 luglio in una affollatissima Assemblea Sindacale il personale dell'Università degli Studi di Bergamo.
Docenti, Ricercatori, Tecnici e Amministrativi hanno analizzato e discusso i contenuti del D.L. 112 del 25 giugno '08.
Il Decreto Legge esprime nella sua filosofia un attacco violento a colpi di accetta contro il mondo della conoscenza, mai visto prima d'ora.
Il perno della manovra sull'Università è il taglio delle risorse economiche per il funzionamento ordinario, il blocco del turn over, il taglio degli scatti di anzianità ai docenti. Si aggiunge la proposta di trasformare le Università pubbliche in Fondazioni di diritto privato. Questa propostarappresenta la volontà del Governo di ritirarsi da un dovere costituzionale di istituire, finanziare e gestire scuole e università pubbliche. Un disimpegno che nel DL 112 e in quello che prevede la Finanziaria è evidente e di cui il Paese, tutto, ne pagherà le conseguenze culturali, economiche.
L'Assemblea ha votato una mozione in cui si chiede:
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al Governo l'immediato stralcio di tutte le norme contenute nel decreto che riguardino l'Università;
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agli Atenei di sospendere l'avvio del prossimo anno accademico informando e discutendo con il personale e gli studenti le adeguate forme di mobilitazione;
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alle Università dinon approvare i bilanci preventivi in mancanza di risorse economiche adeguate;
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al Senato Accademico di esprimersi immediatamente contro la trasformazione delle Università pubbliche in Fondazioni di diritto privato;
L'assemblea concorda sulla necessità di:
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definire, a partire da settembre, un calendario di iniziative di mobilitazione nazionale e locale per preparare, se necessario, uno sciopero di tutte le componenti universitarie
Bergamo, 29 luglio 2008
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Testo della mozione votata dall'assemblea del 29 luglio 2008
L'Assemblea Generale del personale dell'Università degli Studi di Bergamo, riunita il 29 Luglio 2008 per analizzare e discutere il testo del decreto legge n. 112 pubblicato sulla G.U il 25 Giugno 2008;
ESPRIMEtutta la sua preoccupazione e contrarietà sui provvedimenti riguardanti l'Università contenuti nel Decreto Legge.
RITIENE inaccettabile definire mediante decreto legge un intervento di così vasta portata, con la conseguente impossibilità al confronto preventivo e al dibattito approfondito nel Parlamento e nel Paese
VALUTA negativamente l'introduzione della possibilità della trasformazione delle Università in Fondazioni di diritto privato, in quanto oltre al rischio di un possibile attacco alla libertà di insegnamento e ricerca, apre scenari imprevedibili sullo stato giuridico del personale docente e tecnico amministrativo, sul governo delle Università, sui criteri di finanziamento, sulle tasse universitarie;
RITIENE che l'opportunità di una formazione universitaria di qualità sia incompatibile con la proposta di ulteriori, pesanti e indiscriminate riduzioni del fondo di finanziamento ordinario (500 milioni di euro in meno nell'arco di 3 anni) e del conseguente riassorbimento da parte dello Stato delle economie;
RITIENE che il drastico blocco del Turn over al 20%, penalizza soprattutto i giovani, in particolare i giovani ricercatori.;
RITIENE che si operi un indiscriminato attacco al mondo del lavoro pubblico (oltre che una discriminazione tra lavoratori pubblici e privati), sia con la restrizione dei diritti fondamentali delle lavoratrici e dei lavoratori (tra cui la messa in discussione di diritti come le garanzie in caso di malattia), sia con la riduzione forzosa per decreto degli aumenti stipendiali del personale non contrattualizzato, sia con la riduzione delle risorse per la contrattazione integrativa per il personale tecnico amministrativo, in attesa del contratto nazionale da ben31 mesi, con un effetto dirompente sugli stipendi già esigui, sia con l'aggravamento delle già intollerabili condizioni di tutto il personale precario (ricerca, didattica e tecnico amministrativo);
DENUNCIA alla opinione pubblica l'azione del Governo di volere smantellare l'Università pubblica;
INVITA gli organi istituzionali dell'Ateneo a partire dal Senato Accademico, ad esprimersi immediatamente contro i provvedimenti contenuti nel decreto con specifico riferimento all' ipotesi di trasformazione degli Atenei pubblici in Fondazioni di diritto privato;
CHIEDE al Rettore di informare capillarmente tutto il personale dell'Ateneo, anche attraverso assemblee straordinarie e di confrontarsi con le rappresentanze sindacali sugli orientamenti e sulle scelte da dover intraprendere;
CHIEDE al Governo l'immediato stralcio di tutte le norme sull'Università contenute nei provvedimenti governativi;
CHIEDE al Governo che si inverta la manovra economica, destinando alle Università nuove risorse economiche anche al fine di bandire concorsi per giovani, avviando cosi' la soluzione del grave problema del precariato;
INVITA gli Atenei a sospendere l'avvio del prossimo anno accademico, informando e discutendo con gli studenti e con il personale tutto adeguate forme di mobilitazione;
INVITA le Università a non approvare i propri bilanci preventivi in mancanza delle adeguate risorse economiche;
CHIEDE alla CRUI, al CUN, al CNAM e al Consiglio nazionale degli studenti una presa di posizione forte ed esplicita per l'apertura di un confronto inteso a promuovere i veri interessi della comunità universitaria;
PREANNUNCIA, a partire da settembre, un calendario di iniziative di mobilitazione nazionali e locali, per preparare una seconda manifestazione nazionale e arrivare, se necessario, allo sciopero di tutte le componenti universitarie e alla sospensione di ogni attività didattica;
INVITA tutti i lavoratori e gli studenti delle Università a mobilitarsi congiuntamente, nella consapevolezza della gravità della situazione attuale e delle prospettive future
Bergamo, 29 luglio 2008