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Dall’Istituto Comprensivo “ Foscolo” di Cremona documento sullo stato giuridico per i docenti

Non c’è solo la Legge 53 a far allarmare gli insegnanti: anche i due disegni di legge presentati dal Forza Italia, Lega, UDC e da AN che ripropongono lo stato giuridico per i docenti destano sconcerto

06/11/2003
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Non c’è solo la Legge 53 a far allarmare gli insegnanti: anche i due disegni di legge presentati dal Forza Italia, Lega, UDC e da AN che ripropongono lo stato giuridico per i docenti destano sconcerto.

Non occorre aggiungere commenti: leggiamolo!

Alle Organizzazioni Sindacali Territoriali e Nazionali
C.G.I.L. - C.I.S.L. - U.I.L. SCUOLA - S.N.A.L.S.

Ai Deputati e Senatori
della Provincia di Cremona

Ai Collegi dei Docenti
degli Istituti della Provincia di Cremona

al Direttore Responsabile
Quotidiano "La Provincia" di Cremona

OGGETTO: Espressione di parere sulle proposte di legge

N°4091 "STATUTO DEI DIRITTI DEGLI INSEGNANTI"

D'iniziativa dei Deputati Santulli, Aracu, Bianchi Clerici, Carlucci, Galvagno, Garagnani, Licastro, Scardino, Orsini, Pacini, Palmieri, Ranieli.

N°4095

"DISPOSIZIONI IN MATERIA DI STATO GIURIDICO DEGLI INSEGNANTI E DI RAPPRESENTANZA SINDACALE NELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

d'iniziativa del deputato Angela Napoli

Nel corso del Collegio dei Docenti del 15 ottobre u.s. gli insegnanti sono venuti a conoscenza della presentazione delle proposte di legge di cui all'oggetto. La lettura delle relazioni di presentazione delle proposte di legge - l'una quasi la fotocopia dell'altra, - il testo dell'on. Angela Napoli è in realtà molto più duro - ha sconcertato gli insegnanti dell'Istituto Comprensivo "Ugo Foscolo" di Vescovato.

PREMESSO CHE il problema della valutazione della professionalità di ciascun docente è da molto tempo dibattuta anche dagli stessi insegnanti, ma non per le finalità delineate nelle due proposte di legge in oggetto;

-alcuni indicatori di valutazione degli insegnanti sono già contenuti nella Legge n° 53/2003 - Legge di Riforma della Scuola - Vedasi gli articoli concernenti l'Istituzione dell'INVALSI e sue funzioni -.

-altri indicatori sono contenuti nelle diverse proposte di Riforma degli Organi Collegiali giacenti da anni in Parlamento - quale efficienza! - vedasi le proposte di istituzione dei Comitati di valutazione della qualità della scuola.

-l'istituzione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie è Legge dello Stato, confermata nella sua validità dall'ultimo contratto sottoscritto da questo governo;

CONSIDERATO CHE, non per nostra autocertificazione, ma per giudizio espresso da organismi internazionali specializzati nel settore, la scuola primaria italiana è tra le migliori nel mondo;

non si capisce l'accanimento delle istituzioni statali nei confronti della scuola pubblica.

Questo collegio dei docenti ha la chiara impressione che, neppure tanto velatamente, si voglia destabilizzare la scuola statale così com'è oggi concepita ed organizzata a vantaggio di una concezione liberistica. Ciò comporta un ulteriore sensibile impoverimento del patrimonio culturale ed esperienziale che in tanti anni si è accumulato nella scuola pubblica, già duramente colpita dalla Legge di Riforma della scuola n° 53/2003.

Appare sconcertante l'uso del linguaggio usato, in tono chiaramente spregiativo del corpo docente: "proletarizzazione" degli insegnanti. Sarebbe fin troppo facile scendere in una sterile polemica: non è l'intendimento di questo documento. È comunque indispensabile assicurare una certaquantità di risorse se si vogliono affrontare i contenuti proposti dalla Legge di Riforma ed assicurare a tutti, alunni extracomunitari e svantaggiati e portatori di handicap compresi, il diritto ad un sereno inserimento nella scuola, come del resto ci viene richiesto anche dalle proposte di legge in oggetto.

Un'ulteriore riflessione ci fa pensare che nella mente del legislatore un numero inferiore di docenti garantirebbe la loro professionalità o renderebbe la scuola migliore. Mah?!

Considerando l'articolato della legge esprimiamo le seguenti considerazioni:

art-2 - Proposta n° 4095

L'articolo, almeno fino alla lettera d) non fa altro che ribadire concetti che sono già stati scritti in altre precedenti leggi e nei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. Ciò che appare veramente pericoloso è quanto affermato alla lettera a). Il lavoro dell'insegnante non conta: deve sostenere ulteriori esami per superare i quali è sufficiente un buon bagaglio culturale. Non importa se uno non sa insegnare, mentre lo scopo della legge è proprio quello di verificare le capacità di docenza. Ci sembra quanto meno contraddittorio. PEGGIO DEL CONCORSONE!!!

La valutazione dovrebbe essere basata su quanto un insegnante fa, e sa fare, verificato sul posto di lavoro, come del resto si fa in ogni fabbrica. Il concorso è già stato fatto a suo tempo!

La lettera l) appare volta più a garantire "una trasparenza" che solo chi non conosce la scuola può invocare: in qualsiasi programmazione dell'offerta formativa sono espressi gli obiettivi che ciascuna scuola si prefigge, le modalità di verifica e di valutazione.

Il percorso di valutazione - autovalutazione che i docenti stanno avviando è volto proprio a porre in evidenza quegli indicatori di qualità che tutta l'utenza deve conoscere.

Molte scuole sono impegnate in un percorso di certificazione della qualità di sistema che ha proprio lo scopo di rendere pubblico tutto ciò che l'organizzazione della scuola mette in atto per raggiungere le finalità che si è prefissa.

La valutazione del docente, così come è prefigurata nelle due proposte di legge, si baserà sugli alunni "eccellenti" che riuscirà a produrre o su quanti alunni saranno riusciti a supportare al fine di superare un disagio di partenza, per ottemperare allo scopo dell'istruzione, sancito dalla Costituzione, di riuscire a portare tutti ad un livello di acquisizione di competenze che li renderanno uomini e cittadini consapevoli, riducendo le disparità di partenza?

Art. 3 Proposta n° 4095

Il Dirigente Scolastico così come la normativa vigente lo configura e la proposta in oggetto conferma, non à più un dirigente dell'attività didattica, ma un burocrate, impegnato ad espletare attività che poco o nulla hanno a che fare con l'attività formativa. Si potrebbe pensare, facendo un riferimento un po' nostalgico, ad un direttore didattico che è agente di cambiamento, propositore d'innovazioni e guida all'innovazione ed ai processi che sottendono ad essi. La mole di lavoro organizzativo, spesso conseguenza di complessità non sempre funzionali, di fatto impediscono al Dirigente Scolastico di svolgere quella funzione di supporto - guida al lavoro docente che, in teoria, gli competerebbe.

Artt. 4 - 5- 6 Proposta n° 4095

Si avverte l'inutilità di costituire l'albo dei docenti e l'associazione dei docenti. Appare qui chiara l'intenzione di destrutturare una categoria che ha già consolidate tradizioni d'associazionismo sindacale e non. L'albo dei docenti sembrerebbe strumentale ad un controllo di lobby che in realtà non esiste. Appare vera, al contrario, la volontà di controllare gli insegnanti supponendo, ciò è veramente offensivo, che i docenti non abbiano ancora interiorizzata il concetto democratico di pluralismo delle idee.

Art. 7 Proposta n° 4095

Appare chiaramente in contraddizione con la politica di devolution perseguita da questo governo. Evidentemente c'è schizofrenia di comportamenti: decentramento a 360° in altri settori, mentre si accentra ciò che nel passato è stato devoluto al territorio.

Ancora una volta si conferma la totale sfiducia non soltanto nei confronti dei docenti, ma anche dei rappresentanti dell'autorità governativa rappresentata dal Dirigente Scolastico, dal Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi e dai Revisori dei Conti, si noti bene, inviati dal Ministero.

Non vorremmo essere oltremodo polemici, ma qualche deputato sottoscrittore ha verificato quali grandi cifre gli insegnanti portano a casa con il Fondo d'Istituto? In media, sicuramente meno dell'ultimo aumento di stipendio - al netto di tutte le altre guarentigie, pure aumentate - che senatori e deputati si sono dati proprio il giorno in cui il Presidente del Consiglio ci annunciava l'aumento dell'età per il pensionamento!

Art. 7 Proposta n° 4091

Concordiamo con l'on. Napoli che le RSU - da lei definite nella sua relazione di presentazione della proposta di legge "mostruosità" - non siano pienamente rappresentative. Il rimedio sicuramente non è quello di eliminarle, ma piuttosto di adattare la composizione delle rappresentanze sindacali a tutte le componenti che concorrono al funzionamento della scuola.

Non si capisce perché, una volta definite le magre risorse spettanti alle scuole, queste non debbano distribuirle in base alle attività effettivamente svolte dagli operatori e documentabili,.

La suddivisione in docenti esperti, ordinari e tirocinanti rende chiara l'idea, già presente nella Legge di Riforma, di insegnanti di serie A,B,C, per noi che veniamo da una tradizione di lavoro in équipe (modulo) è una scelta degenerativa: una pluralità paritetica e coordinata di operatori è senz'altro un vantaggio per l'insegnamento e per un approccio più obiettivo degli alunni. Senz'altro più faticoso dell'esasperata autonomia prevista dalle proposte, ma di certo più proficua per una scuola di qualità.

È certo che se lo Stato vuole imporre una concezione MERITOCRATICA della scuola, queste leggi ne sono un presupposto essenziali, forse sono le COSTITUZIONI e le CARTE DE DIRITTI DELL'UOMO E DEI BAMBINI che hanno una visione errata!

Concludendo si ha l'impressione che le due proposte di legge tendano più a soddisfare una parte dell'elettorato della maggioranza che ha una visione becera della scuola, che vive di ricordi più o meno positivi del proprio periodo scolastico. Avremmo voluto una legge che effettivamente premiasse chi lavora e passa molte più ore di quelle richieste tra le aule degli edifici scolastici o a lavorare a casa per preparare progetti, materiale didattico e percorsi formativi.

Ancora una volta si è ricorso ai tranquillizzanti pezzi di carta che certificano tutto e niente!Ancora una volta i nostri legislatori hanno perso l'occasione di conoscere la situazione che sono chiamati a governare! I docenti non sono stati nemmeno interpellati!

Seguono le firme del personale docente e non docente dell'Istituto

6 novembre 2003