Organici personale ATA, a Cremona tagliati 96 posti di lavoro
La riduzione riguarderà 81 collaboratori scolastici, 10 assistenti amministrativi e 5 assistenti tecnici.
A cura della FLC CGIL Cremona
La scure tremontiana colpisce ancora e duramente. Il prossimo anno scolastico le scuole cremonesi, infatti, non potranno più fruire del lavoro di ben 96 persone e dovranno fare i conti con la quasi impossibilità a garantire supporto amministrativo ed organizzativo alla didattica.
Tante scuole vedranno sparire dall’organico anche 3 o 4 “bidelli” e sarà dunque impossibile, in tanti casi, garantire la loro presenza per tutta la giornata scolastica. Questo significa che per alcune ore al giorno alunni e docenti saranno lasciati “soli”, senza sorveglianza e senza assistenza.
Moltiplicare pani e pesci è un’impresa che agli uomini proprio non riesce, e, dunque, non sarà possibile chiedere ai nostri dirigenti scolastici e ai nostri collegi docenti di operare il miracolo, ossia di moltiplicare le ore di lavoro e di scuola senza personale.
Oggi (30 giugno, ndr), al tavolo provinciale in provveditorato, abbiamo evidenziato con forza che la salute e la sicurezza nelle scuole devono essere al primo posto; ma come può un docente lavorare in classe e contemporaneamente preoccuparsi del fatto che nei corridoi nessuno è presente? E se un alunno deve uscire per andare al bagno? E se uno studente disabile ha bisogno di assistenza urgente? E se si sviluppa un incendio? Chi sorveglia? Chi allerta?
Domande banali le nostre? Siamo convinti di no.
Ci aspettiamo che forte si alzi l’indignazione dei nostri concittadini (di tutti non solo di chi ha i figli a scuola!), dei nostri enti locali, delle forze politiche e sociali del nostro territorio.
La FLC CGIL e la CGIL continueranno a battersi per evitare lo sfascio della Scuola della Costituzione, a chiedere il ripristino dei posti di lavoro ingiustamente tagliati, e a denunciare con forza quanto sta accadendo perché siamo convinti che le istituzioni locali non possano più restare a guardare con una sorta di senso di impotenza, guardare e vedere che i servizi di assistenza, sorveglianza e pulizia nelle scuole statali non potranno essere sempre garantiti e che altri 96 lavoratrici e lavoratori non vedranno rinnovato il loro contratto di lavoro.
Vogliamo infatti ricordare che a queste 96 persone “licenziate” si aggiungono i 59 insegnanti elementari, i 7 docenti di scuola media e i 73 docenti di scuola superiore che il 1 settembre non firmeranno un contratto di lavoro grazie alla “riforma epocale” della scuola.
Stiamo parlando di 235 persone. Stiamo parlando di 235 famiglie.
Questi numeri non devono lasciare nessuno indifferente soprattutto se affrontiamo il fatto che la nostra provincia si trova al penultimo posto in Lombardia per tasso di disoccupazione (pari al 6,6%, peggio di noi sta solo Mantova) e vede la percentuale di disoccupazione femminile raggiungere il 7,7%.
Insomma proviamo a vedere se riusciamo, insieme, anche ad evitare che agli 11.000 disoccupati della provincia di Cremona se ne aggiungano tanti altri.