La scuola lombarda è in piena emergenza, bisogna intervenire. Lo chiede l'ANCI Lombardia
Lettera aperta di ANCI Lombardia al Presidente della Regione e al Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale.
L’ Associazione nazionale comuni italiani (Anci) Lombardia, ha inviato un lettera al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia e al presidente della Regione, Roberto Formigoni.
Il testo in questione, solleva preoccupazioni che la Federazione lavoratori della conoscenza e le sue sedi lombarde, esprimono da tempo.
“A pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico 2010/11 ANCI Lombardia segnala la difficile situazione in cui si vengono a trovare Scuole e Comuni, a seguito dell’attuazione della Legge n. 133/08, della conseguente riduzione degli organici del Personale, della riorganizzazione della rete scolastica e dell’attuazione della manovra prevista dalla Legge 30 luglio 2010, n. 122”. Si legge nella lettera.
In particolare sono tre, le emergenze che nella lettera vengono sottolineate: taglio delle sezioni della scuola dell’Infanzia, mancanza di personale ATA con particolare riferimento ai Collaboratori Scolastici, insufficiente personale docente di sostegno.
Servono quindi risorse aggiuntive, sostiene l’ANCI chiedendo che: "In base all’accordo siglato nel mese di agosto 2010 dal Ministro Gelmini con le Organizzazioni sindacali per il recupero del 30% delle economie conseguite attraverso le operazioni di razionalizzazione della rete, la quota recuperata in Lombardia resti a disposizione delle Scuole e dei Comuni lombardi, per ripagare lo sforzo prodotto dagli enti puntuali nell’adempimento delle norme, rispettosi delle istituzioni, attenti alle esigenze dell’utenza e impegnati ad offrire le migliori risposte possibili, nonostante le difficoltà ben note”. Precisando poi che: “in ogni caso, i Comuni non possono sopperire con risorse proprie alla copertura di servizi sino ad oggi garantiti dallo Stato, a causa dei tagli imposti”.
Il testo integrale della lettera è disponibile sul sito della FLC CGIL Lombardia.