Lombardia, emergenza precari scuola: oltre 30.000 posti da coprire a settembre
In vista dell’avvio del prossimo anno scolastico, la FLC CGIL Lombardia dati alla mano dimostra che nella regione tra il personale scolastico uno su quattro è precario!
A cura della FLC CGIL Lombardia
Non è ancora terminato l’anno scolastico che è già necessario fare i conti con le prime emergenze da affrontare per il prossimo anno scolastico, il 2024/2025, che inizierà con un segno -23.000 posti di in organico di diritto da coprire (23.434) con le procedure di reclutamento.
DOCENTI - Oltre 16.000 (16.667) i posti vacanti per i docenti, dei quali 9.528 di posto comune e 7.139 di sostegno: la scuola secondaria di II grado e la scuola primaria sono i settori in maggiore sofferenza.
Le attuali procedure concorsuali sono insufficienti a garantire la copertura di questi posti per il 1 settembre 2024 visto che quasi tutte le graduatorie pronte (GAE e graduatorie di merito dei concorsi del 2016 e 2020, ordinarie e straordinarie) sono praticamente esaurite. Le procedure legate ai concorsi PNRR sono invece lontane dal dirsi concluse visto che la Lombardia ha ricevuto più di 67.000 domande di aspiranti e ci sono al lavoro 112 commissioni.
PERSONALE ATA - Non meno rosea la situazione del personale ATA: in particolare sofferenza anche le segreterie e a repentaglio anche l’organizzazione dei vari plessi scolastici: sono oltre 6.000 infatti i posti vacanti di personale ATA, di cui 724 da DSGA (Direttore dei servizi generali ed amministrativi), 1.300 di assistenti amministrativi; sono quasi 4.000 i posti vacanti di collaboratore scolastico.
Saranno poi da attribuire le nomine dell’organico in deroga che per i docenti, soprattutto di sostegno, mediamente negli ultimi anni è stato di 14.000 posti.
Questo vuol dire che ad inizio anno scolastico saranno da attribuire circa 37.000 posti, in una situazione di estrema complessità considerato che molte segreterie saranno senza dirigente scolastico (ad oggi si contano 58 pensionamenti e 31 sedi sottodimensionate in reggenza) e senza DSGA.
Non è difficile pertanto presagire un avvio di anno scolastico difficile da un punto di vista organizzativo che metterà a dura prova le segreterie scolastiche ed i collegi docenti, costretti ad inizio anno a dover fare i conti con una precarietà che supera di gran lunga il 25% (37.000 operazioni su un organico complessivo di quasi 135.000 addetti).
Oggi in Lombardia nel personale scolastico 1 su 4 è precario!
Si tratta di una situazione insostenibile, che richiede uno sforzo di programmazione a medio e lungo termine, che non può essere più rimandato:
- serve una previsione di organico pluriennale funzionale a garantire l’immediato ricambio generazionale e soprattutto le disponibilità sopraggiunte a seguito di mobilità interregionale (più di 1.100 posti in uscita);
- serve la garanzia di concorsi e di procedure di assunzione più snelle ed efficaci;
- serve una procedura straordinaria di valorizzazione del personale scolastico da troppi anni in servizio con contratto precario;
- servono procedure abilitanti e specializzanti non improvvisate e soprattutto rispondenti al reale fabbisogno delle scuole (bisogna prevedere la formazione e specializzazione di almeno 10.000 docenti di sostegno).
La scuola statale della Lombardia merita rispetto, lo meritano le famiglie, gli studenti, ma anche le decine di migliaia di docenti e non docenti che da anni con la loro professionalità garantiscono il buon funzionamento dell’attività didattica. Ma la Scuola non può funzionare soltanto sul “volontariato” e sul buon senso (la mancata stabilizzazione del personale arreca danni alle prospettive di vita dei precari!).
Non è possibile continuare a considerare la scuola statale ed il personale scolastico un punto di costo: la conoscenza è un investimento per il Paese che non va umiliato con logiche di mercato e propaganda ideologica.
La FLC CGIL Lombardia darà massima assistenza alle scuole ed al personale scolastico, vigilando sul corretto espletamento delle fasi di reclutamento e nomina annuale e continuando le interlocuzioni col mondo della politica a cui il destino della Scuola e del personale scolastico pare stare a cuore soltanto durante le campagne elettorali.