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Documento dirigenti scolastici Cgil-Cisl-Uil Milano

Pubblichiamo il documento del coordinamento dirigenti scolastici Cgil, Cisl, Uil di Milano e Provincia

02/11/2000
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Pubblichiamo il documento del coordinamento dirigenti scolastici Cgil, Cisl, Uil di Milano e Provincia

COORDINAMENTO DIRIGENTI SCOLASTICI CGIL-CISL-UIL

MILANO E PROVINCIA

Segnaliamo ancora una volta alle SS.LL. lo stato di profondo disagio e di malessere delle scuole di Milano e provincia.

Al colpevole stallo della riforma degli Organi collegiali, tassello indispensabile per il governo della scuola dell’autonomia, si accompagna ora la confusione nella definizione dei compiti degli ex Provveditorati e soprattutto il progressivo strangolamento delle istituzioni scolastiche, che vedono vanificate le loro autonome funzioni di gestione e di progettazione a causa della riduzione delle risorse disponibili, degli assurdi vincoli gestionali imposti e del ritardo con cui le risorse stesse vengono erogate.

La certezza di finanziamenti congrui, la disponibilità dei fondi e la possibilità di erogare in tempi ragionevoli i compensi ad insegnanti e a consulenti esterni o di procedere agli acquisti necessari per il regolare funzionamento dell’attività sono infatti condizioni indispensabili per un’effettiva attuazione dell’autonomia scolastica, condizioni che ad oggi non sono date, sia a causa di inaccettabili ritardi nell’accreditamento dei fondi spettanti alle scuole, sia anche a causa della esiguità delle risorse erogate.

Ricordiamo solamente alcuni nodi critici che condizionano pesantemente la progettualità e che determinano tra i docenti un diffuso stato di malcontento:

  • il finanziamento per le spese di funzionamento per l’a.s. 99-2000 non è ancora stato assegnato alle scuole, così come non sono stati accreditati i fondi previsti per le funzioni obiettivo

  • nel corrente anno scolastico i fondi per l’autonomia e per la formazione sono stati decurtati di due terzi rispetto al finanziamento assegnato nel precedente anno scolastico (e peraltro non ancora completamente accreditato) e con tale budget devono essere previste iniziative di formazione anche per il personale ATA passato al ruolo statale

  • giacciono inutilizzati e non distribuiti i fondi (già messi a bilancio) destinati a compensare la flessibilità lavorativa del personale della scuola

  • in alcuni istituti scolastici con il fondo dell’istituzione, calcolato sui parametri stabiliti dall’art.28 del C.C.N.I. (L. 693.000 per il numero di insegnanti in organico di diritto) devono essere retribuite, a partire dal 1° gennaio 2000, anche le attività aggiuntive svolte dai collaboratori scolastici transitati al ruolo statale e conseguentemente il numero delle attività programmate deve essere ridimensionato

  • i fondi per il pagamento delle supplenze vengono accreditati alle scuole con costante ritardo

  • con altrettanto incredibile ritardo vengono accreditati i fondi per i compensi accessori del personale (Fondo Istituto a.s.1999-2000). Attualmente coloro che dedicano maggior impegno professionale e temporale per l’attuazione delle iniziative previste dal POF (siano essi insegnanti o personale ATA) possono essere retribuiti solo nel successivo anno scolastico

  • a tutto ciò si aggiunge l’assurda normativa (incredibilmente prorogata dalla Finanziaria 2001) relativa alla gestione dei flussi di cassa, indegno e contraddittorio intervento vincolistico che priva le scuole della reale capacità operativa, crea conflitto e malessere, moltiplica i costi gestionali e dunque si rivela un pessimo strumento di gestione della finanza pubblica

  • resta infine il problema locale e specifico, più volte sollevato dal Coordinamento dirigenti scolastici CGIL-CISL-UIL, del carente funzionamento dell'Ufficio di Ragioneria dell'U.S.P., che costituisce un ulteriore "aggravante" dei ritardi sopra menzionati o che non ne è certo "estraneo".

E' chiaro che tutti questi elementi costituiscono altrettanti "vincoli" ad un corretto dispiegamento dell'autonomia scolastica, incidono negativamente sulla progettualità delle scuole, sul funzionamento degli istituti, con pesanti ripercussioni sulla stessa "motivazione" degli operatori scolastici.

In queste condizioni infatti termini come "autonomia", "progettualità", "riforma" rischiano di rimanere soltanto vuote parole, dichiarazioni di principio che non trovano riscontro nella realtà quotidiana delle scuole, spesso diversa da quella rappresentata nei convegni o nelle conferenze.

E' necessario intervenire quanto prima e porre rimedio a queste difficoltà, prima che la persistente lentezza della macchina burocratica o, più colpevolmente, l'incapacità politica di superare le smanie di controllo centralistico e le pratiche, ormai decennali, di opportunistica gestione delle risorse di bilancio, svuotino completamente di significato l'autonomia scolastica.

per l'Esecutivo prov.

G. Gandola - G. Melone - R. Proietto

Milano, 16.10.2000