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La Facoltà di Scienze dell'Università di Milano - Bicocca dice no al DL 112/08

Documento approvato dal Consiglio della Facoltà.

17/07/2008
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Le iniziative di mobilitazione negli atenei

Nell'ambito della più ampia iniziativa di mobilitazione degli atenei italiani nei confronti dei provvedimenti contenuti nel DL 112/08, pubblichiamo di seguito il documento approvato dal Consiglio della Facoltà di Scienze dell'Università di Milano - Bicocca.

Roma, 17 luglio 2008
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Documento approvato dal Consiglio della Facoltà di Scienze dell'Università di Milano - Bicocca.

Il Consiglio della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'Università di Milano Bicocca, riunito il 16 luglio 2008, esprime la propria profonda preoccupazione relativamente alle disposizioni riguardanti l'Università italiana contenute nel D.L. 112/08. Il Consiglio di Facoltà ritiene che queste misure, mentre sono presentate come volte ad un recupero di efficienza, in realtà danneggino irreparabilmente l'Università nel suo complesso, compresi i suoi numerosi punti di eccellenza riconosciuti a livello internazionale.

Il taglio, nel prossimo triennio, di 500 milioni di euro dal fondo di finanziamento ordinario corrisponde al 25% dei fondi effettivamente disponibili dopo il pagamento degli stipendi. Un taglio di tali proporzioni, su un fondo già largamente insufficiente, renderà impossibile il normale funzionamento della ricerca e della didattica universitaria, considerato anche che esso si somma al taglio del 40% effettuato contestualmente sui Progetti di Ricerca di Interesse Nazionale.

Il passaggio degli scatti stipendiali di anzianità dei docenti da biennali a triennali ne riduce ulteriormente gli stipendi (già di gran lunga i più bassi tra i paesi progrediti), penalizzando in particolar modo i più giovani: oltre a demoralizzare l'attuale corpo docente, accentuerà quindi ulteriormente il fenomeno della "fuga dei cervelli". La limitazione del turnover al 20% dei pensionamenti azzera inoltre le possibilità di rinnovamento del corpo docente in una fase storica cruciale; azzera le legittime speranze di carriera dei giovani ricercatori da poco entrati nel sistema universitario; azzera le speranze di un'intera generazione di precari della ricerca, vanificando gran parte del fondamentale lavoro da essi svolto. Inoltre, associato all'entrata in vigore del D.M. 270/04, il turnover ridotto comporterà da un lato l'incremento delle ore dedicate dai docenti alla didattica, con un progressivo soffocamento dell'attività di ricerca, e dall'altro una pesante riduzione dell'offerta formativa.

La possibilità data agli atenei di trasformarsi in fondazioni (con un semplice voto del senato accademico) e il conseguente trasferimento a titolo gratuito dell'intero patrimonio degli atenei pubblici in mani private introduce per decreto la privatizzazione dell'università. Ciò potrà avere gravi ripercussioni sul trattamento economico e giuridico del personale (a cominciare dai tecnici-amministrativi) e sulle scelte di indirizzo in materia di didattica e ricerca. Tutto questo potrà portare a un aumento delle tasse universitarie (le fondazioni private non devono rispettare il tetto del 20% sul Fondo di Finanziamento Ordinario dell'Università).

Queste misure attaccano radicalmente ed in modo del tutto immotivato e indiscriminato il sistema universitario italiano, anche per quelle parti che, in base alle valutazioni dello stesso CIVR, svolge ricerca di alto livello. Un intervento finalizzato a migliorare l'attuale sistema universitario è improrogabile ma deve necessariamente scaturire da un confronto del governo con tutte le realtà all'interno dell'università e da una più attenta valutazione degli effetti che provvedimenti frettolosi e unilaterali possono produrre sul medio-lungo periodo.

Al fine di contrastare la conversione in legge del DL 112/08, il Consiglio di Facoltà ritiene urgente e fondamentale avviare un dibattito negli organi collegiali dell'Università che coinvolga anche gli studenti per valutare le forme di protesta più opportune.