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Sportello famiglia, FLC CGIL: “da regione cultura talebana e malafede”

Ferma presa di posizione del sindacato della nostra categoria sul call center lanciato dalla Regione Lombardia.

27/07/2016
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Da Omnimilano

“Quando si vuole l’ignoranza del popolo per poter proclamare il nulla e scatenare pericolose deviazioni contro i diritti della persona. Si potrebbe affermare quanto fatto dalla Giunta Regionale Lombardia come una operazione di “bassa Lega”. Il call center lanciato dalla Regione Lombardia, voluto dal governatore Roberto Maroni e dall’assessore regionale alle Culture e Identità Cristina Cappellini della Lega, per segnalare e denunciare le teorie gender, è stato assegnato all’Age-Associazione genitori ultra cattolica- finanziato con ben 30mila euro, pubblici, per l’attivazione di un call center apposito per “contrastare” e “controllare” tutte le iniziative dedicate ai temi dell’omosessualità e del “genere” nelle scuole”. Lo dichiara Tobia Sertori, segretario Generale Regionale FLC CGIL Lombardia. “Con frasi tipo “Arginiamo fenomeni di indottrinamento ideologico dei bambini” e “fronteggiare eventuali casi di forme di disagio nel percorso educativo degli alunni, avendo come stella polare i valori non negoziabili della famiglia naturale e della tutela della libertà educativa in campo alla famiglia stessa” i nostri politici regionali lanciano una cultura talebana del pensiero/religione unico/a in nome della quale - prosegue il sindacalista - si ergono steccati, riduzione di diritti, si crea odio e violenza, si decide chi “giusto” e chi “sbagliato”. La malafede arriva ad inventarsi ciò che non c’è?! La campagna intimidatoria fondata su falsità e assoluta ignoranza delle norme che regolano la scuola e il rapporto scuola-famiglia si basa su cii che in realtà non esiste come “ideologia gender”. Una richiesta di censura e di incursione nell’autonomia della scuola pubblica, laica, della Costituzione che accoglie tutti indistintamente dalle differenze di religione, pensiero e appartenenza. Una scuola che cerca di educare alla cultura e al rispetto della persona umana per prevenire la violenza di genere, la violenza nei confronti dei minori, la pedopornografia, il bullismo anche a sfondo omofobico, in linea con le indicazioni internazionali in materia L’Assessore della Lega arriva a lanciare un appello a Liguria e Veneto: “Creiamo la macroregione della famiglia”. Come dire, un grande recinto per le “famiglie naturali” e chi non la pensa così fuori! Sicuramente è il politico che ha questo pensiero che è fuori dalle regole e dalle Leggi Costituzionali di questo Paese! Appunto, alla faccia della Costituzione e della laicità dello Stato. A questi politicanti che accusano di integralismo e fanatismo religioso e di censura altri Stati chiederei di stare in guardia e non trovarsi in un Paese di caccia alle streghe in cui tolleranza e rispetto dei diritti solo per chi la “pensa come me” ed è “normale e naturale” come dico io!”.