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Ancona, volantinaggio e magliette colorate per dire NO alle scelte del governo sulla scuola

Il primo giorno di scuola ha visto un grande coinvolgimento dei sindacati, dei lavoratori docenti e ATA e dei politici e Amministratori Locali.

16/09/2008
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Comunicato FLC Cgil Ancona

Volantinaggio e magliette colorate per dire NO alle scelte del governo e del Ministro Gelmini sull’istruzione pubblica: così è terminato il primo giorno di scuola che ha visto un grande coinvolgimento delle OOSS confederali FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS, dei lavoratori docenti e ATA e dei politici e Amministratori Locali, oltre che di tutte le televisioni e testate giornalistiche locali.

L’iniziativa unitaria ha avuto un grande riscontro mediatico e la maglietta fatta stampare dalle OOSS ha rappresentato non solo il cuore della protesta, ma anche quello della proposta con le due scritte: NO AI TAGLI ALLA SCUOLA – VOGLIO UNA SCUOLA CHE VALE.

Ma tutti hanno ribadito come questa sia stata solo la prima tappa di una mobilitazione che si profila lunga e complessa, perché la difficoltà più grande sta proprio nel riuscire a rompere un granitico muro mediatico messo in campo a sostegno della Gelmini.

Dobbiamo trovare, e in tempi brevi, tutte le modalità possibili per comunicare le nostre ragioni sulla difesa della collegialità docente, del tempo lungo e del tempo pieno, della scuola dei laboratori e del fare nella scuola superiore, come del ruolo prezioso del personale ATA per smontare le affermazioni semplicistiche del governo che, proprio per il loro carattere populistico e diretto, rischiano di avere una grande presa tra i non addetti ai lavori i quali, nella maggior parte dei casi, il maestro unico l’hanno conosciuto e ne comprendono subito il messaggio, mentre su una discussione approfondita su come funziona la nostra scuola non sono mai stati davvero coinvolti.

Per questo motivo sarà necessaria una massiccia campagna di informazione e sensibilizzazione, del personale della scuola come di tutti i cittadini, sull’importanza dell’investimento nell’istruzione pubblica e nella società della conoscenza.

In questa importante campagna di mobilitazione tutti coloro che pongono la qualità del nostro sistema pubblico di istruzione condizione essenziale, e non più rinviabile, per lo sviluppo del nostro paese devono dare il proprio contributo.

L’obiettivo deve essere quello della preparazione di una grande mobilitazione, richiesta da tutti a gran voce, con la quale chiedere la cancellazione di tutte le scelte al ribasso fatte sulla scuola da questo governo.

Cogliamo l’occasione di questa grande emergenza per aprire una discussione ampia a tutti i livelli, coinvolgendo anche genitori, studenti e le amministrazioni locali, che sono direttamente coinvolte dai tagli perché molto presumibilmente si troveranno a dover coprire con propri fondi quell’offerta formativa che lo Stato non potrà più offrire, in una situazione in cui già oggi le finanze comunali sono fortemente in difficoltà per dare risposte efficaci a tutto il sistema di welfare locale.

Diversamente, e questo dobbiamo dirlo in maniera chiara e inequivocabile, l’alternativa sarà rappresentata dallo sviluppo dell’istruzione privata.

E allora davvero il paese sarà spaccato in due, tra chi se lo potrà permettere e chi si dovrà accontentare di un’offerta pubblica impoverita e debole.

Questa deriva dobbiamo contrastarla con tutte
le nostre forze.

E’ una grande sfida, ma tutti insieme ce la possiamo fare.