L'istruzione degli adulti, se ne discute nelle Marche
"L'istruzione degli adulti. Riflessioni sulla costruzione dei nuovi Centri Provinciali - Verso una proposta di Legge d'iniziativa popolare".
Il 16 marzo ad Ancona si è svolta l'iniziativa promossa dalla FLC Cgil Marche e dal Dipartimento Formazione e Ricerca della CGIL Marche su " L'istruzione degli adulti. Riflessioni sulla costruzione dei nuovi Centri Provinciali - Verso una proposta di Legge d'iniziativa popolare".
Hanno aperto i lavori Patrizio Francesconi, Responsabile del Dipartimento Formazione Ricerca della CGIL Marche e Daniela Barbaresi, Segretaria Generale FLC Cgil Marche.
All'iniziativa erano presenti, Luigi Rossi, Segretario Nazionale della FLC Cgil, Fabrizio Dacrema, Responsabile Nazionale del Dipartimento Formazione e Ricerca della CGIL, Aurora Ferraro, Segretaria Regionale CGIL Marche, Stefania Benatti Assessore Regionale all'Istruzione e Formazione, Adriana Mollaroli, Presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale Marche, Graziella Cirilli, Dirigente Regionale, Elisabetta Micciarelli, Responsabile dell'istruzione degli adulti per l'USR, nonché Dirigente Scolastica, Maurizia Ragonesi, Dirigente del CTP di Urbino, Anna Lenci, docente del Ctp di Ancona, L. Vissani, ex coordinatore dei CTP delle Marche e tanti altri Dirigenti Scolastici e docenti.
La giornata di studio si è chiusa con l'impegno ad elaborare un documento comune per sintetizzare le riflessioni e proposte emerse nel corso dell'iniziativa.
Roma, 23 marzo 2009
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L'istruzione degli adulti: se ne discute nelle Marche
Si è svolta lunedì 16 marzo ad Ancona l'iniziativa promossa dalla FLC Cgil Marche e dal Dipartimento Formazione e Ricerca della CGIL Marche su " L'ISTRUZIONE DEGLI ADULTI. Riflessioni sulla costruzione dei nuovi Centri Provinciali - Verso una proposta di Legge d'iniziativa popolare".
All'iniziativa erano presenti Luigi Rossi, Segretario Nazionale della FLC Cgil, Fabrizio Dacrema, Responsabile Nazionale del Dipartimento Formazione e Ricerca della CGIL, Aurora Ferraro, Segretaria regionale CGIL Marche, l'Assessore Regionale all'Istruzione e Formazione Stefania Benatti, la Presidente della Commissione Cultura del Consiglio Regionale Marche, la Dirigente Regionale Graziella Cirilli, Elisabetta Micciarelli, Responsabile dell'istruzione degli adulti per l'USR, nonché Dirigente Scolastico, Maurizia Ragonesi, Dirigente Scolastica del CTP di Urbino, L. Vissani, ex coordinatore dei CTP delle Marche. Erano presenti anche tanti altri Dirigenti Scolastici e docenti presso i locali Centri per l'Istruzione degli adulti.
Ha aperto i lavori Patrizio Francesconi, Responsabile del Dipartimento Formazione Ricerca della CGIL Marche, che ha presentato l'iniziativa sottolineandone la coerenza con la piattaforma nazionale della CGIL e della FLC sulla conoscenza e che richiede una necessaria ripresa del confronto con la Regione Marche sia all'interno della pdl della Giunta Regionale su istruzione e formazione che al tavolo regionale sulla formazione continua (ovvero le possibili convergenze tra i fondi interprofessionali con il Fse e le leggi 236/92 e 53/2000).
Daniela Barbaresi, Segretaria Generale FLC Cgil Marche, ha ricordato gli ultimi interventi normativi riguardanti l'istruzione degli adulti (Delibera Regionale 112/09 che stabilisce la costituzione di 5 CPIA nelle Marche, Piano Programmatico, Regolamento riorganizzazione rete scolastica, circolare 4/09 e nota Miur), ed evidenziato alcuni dei problemi aperti in questa fase transitoria.
Fabrizio Dacrema, Responsabile Nazionale del Dipartimento Formazione e Ricerca, ha evidenziato come l'Italia sia l'unico Paese che taglia le risorse all'educazione degli adulti in un quadro di crisi e al contempo l'unico senza una legge sulla life long learning. Una risposta alternativa alle politiche sbagliate del Governo è rappresentata dal disegno di legge di iniziativa popolare sulla formazione degli adulti su cui occorre raccogliere le firme.
Dacrema ha sottolineato l'importanza di capire quali siano le esigenze che emergono dal territorio, quale utile contributo per elaborare una piattaforma da presentare al tavolo di confronto con il Ministero. Inoltre, occorre quantificare le risorse che servono per arrivare tra almeno tre anni agli obiettivi di Lisbona e garantire il diritto all'apprendimento permanente.
Luigi Rossi, Segretario Nazionale della FLC Cgil, ha ribadito l'importanza di riportare nel Paese la discussione sull'apprendimento permanente degli adulti aggiornandone i contenuti. Si registra un ritardo rispetto alla situazione di crisi economica che il Paese sta vivendo e che richiederebbe un forte investimento nella conoscenza. Rossi ha evidenziato la situazione di mancanza di certezze. In primo luogo non è certo che il tavolo di confronto con il Governo che abbiamo richiesto venga aperto. Così come non ci sono certezze sul fronte degli organici, dove il quadro complessivo è particolarmente preoccupante e lo è a maggior ragione nei settori ritenuti residuali come quello dell'educazione degli adulti.
In tale contesto è fondamentale avere un'interlocuzione diretta con la Regione.
Stefania Benatti, Assessore all'Istruzione e Formazione della Regione Marche risponde subito alla sollecitazione, valorizzando l'importanza di una proposta alternativa a quelle del Governo che a problemi complessi fornisce risposte troppo semplici. Sottolinea il ruolo avuto dalle Regioni nel richiedere al Governo di rivedere i tagli al sistema dell'istruzione. Ha ricordato poi l'utilizzo del FSE per sostenere ammortizzatori sociali e misure contro la crisi; quest'ultima determina incertezze anche nella programmazione di interventi in attività formative, stante la difficoltà di individuare le competenze e i saperi da sostenere o nei quali nelle quali investire.
Per quanto riguarda l'istruzione degli adulti, l'Assessore ha ricordato che nelle Marche è stata definita la costituzione di 5 CPIA, uno per provincia, compresa la nuova provincia di Fermo, e ha ribadito la necessità di un confronto su questo tema che dovrà essere affrontato anche nel tavolo interistituzionale regionale per l'istruzione.
L'assessore ha colto l'occasione per ribadire l'intenzione di investire anche negli ITS sui quali avviare al più presto la sperimentazione.
Ha preso poi la parola Maurizia Ragonesi, Dirigente Scolastica dell'Istituto D'Arte di Urbino, sede di CPT, la quale ha rimarcato l'attività encomiabile nel campo dell'educazione degli adulti, pur con tutte le criticità. I problemi aperti sono:
- la necessità di far emergere la domanda di formazione. Chi accede al CTP ha già una consapevolezza di un bisogno di formazione, mentre occorre interrogarci su come raggiungere chi non si rivolge ai CTP.
- la necessità di mettere a sistema le diverse iniziative formative ed evitare la concorrenza o sovrapposizione con altri soggetti come i Centri per l'Impiego e la Formazione: questo dovrebbe essere il compito dei Comitati e dove funzionano la sinergia si realizza.
- Stretto rapporto con il mondo del lavoro e il territorio.
- Organici: rapporto tra gli organici per i corsi ordina mentali e quelli per i corsi certificabili.
- Certificazione: c'è ancora una grossa arretratezza a partire dalle scuole superiori.
- Chi andrà a dirigere i CPIA? Quali titoli specifici saranno richiesti? Occorre una valutazione trasparente evitando lottizzazioni politiche.
- Mettere in rete i CTP e i corsi serali, rapporto e collegamento con i corsi serali.
La Dirigente ha poi rimarcato l'impegno dei docenti dei CTP che si spendono sia sul piano umano che su quello professionale.
L. Vissani, ex coordinatore dei CTP delle Marche, ha ribadito quanto sia incerta e confusa la situazione attuale tanto da chiedersi cosa succederà a settembre e se USR e Regione si sono posti il problema di cosa succederà agli organici.
Elisabetta Micciarelli, Dirigente Scolastica con delega dell'USR per l'integrazione degli alunni stranieri e l'istruzione degli adulti ha sottolineato come il confronto con le amministrazioni provinciali sia scarso o nullo. La cultura della rete non si è ancora affermata, neanche a livello di istituzione scolastica. La provincia di Ancona si distingue per aver istituito i CTP nelle scuole secondarie di secondo grado, come prevedeva la normativa. La dirigente ha sottolineato poi come si siano centri che in questi anni hanno lavorato bene, mentre altri hanno annaspato. A volte i CTP sono gestiti più nell'interesse delle scuole che li ospitano che per rispondere ai bisogni del territorio. Occorre che si affermi la cultura del mettersi a disposizione del territorio. La Dirigente ha sottolineato l'importanza di creare reti di scuole/CTP per perseguire obiettivi comuni. Occorre sollecitare un cambiamento per creare le reti. Fondamentale anche l'integrazione con i corsi serali per evitare duplicazioni assurde.
Attualmente, nelle Marche, i fondi destinati all'istruzione degli adulti sono stati "surgelati".
La Micciarelli ha ribadito l'importanza di come vengono individuati i dirigenti dei Cpia, i quali devono necessariamente avere una vocazione e motivazione forte: assegnare i Cpia a chi ha perso il posto significa non accettare la scommessa dell'istruzione degli adulti.
E' intervenuta anche Graziella Cirilli, Dirigente della Regione Marche, la quale ha ricordato cosa sta facendo la Regione Marche, dalla Proposta di Legge sull'istruzione e formazione, da poco presentato dalla Giunta; ha ricordato poi le tappe che hanno portato alla delibera sul dimensionamento della rete scolastica.
Maria Lenci, docente del CTP di Ancona, ha sottolineato come CTP ed educazione degli adulti siano ancora conosciuti da pochi. Ha ribadito poi l'importanza dei corsi serali, poco citati e sui quali c'è un'adeguata attenzione. Altri problemi evidenziati riguardano:
- organici di fatto;
- necessità del monitoraggio dei diplomi.
Luigi Rossi ha poi ricordato i punti di forza dei CTP ma anche quelli di debolezza e in particolare per quanto riguarda:
- gli organici, mancanza di stabilità, diverse tipologie di contratto
- l'elevato numero di abbandoni: c'è un alto tasso di disaffezione su cui occorre interrogarci
- programmazione interventi
Occorre che gli interventi di istruzione degli adulti siano il più possibile mirati e parcellizzati. Fondamentale è il rapporto con gli enti locali.
Rossi ha ribadito l'importanza di aprire una discussione sui territori per evidenziare le buone esperienze in atto ma anche le criticità che si incontrano nella creazione dei nuovi Cpia: informazioni e proposte utili per andare al confronto con il Governo su questi temi, e al contempo, attivare il confronto sul fronte territoriale.
Fabrizio Dacrema ha aggiunto quanto sia importante l'analisi del territorio per programmare gli interventi formativi. Ma occorre ragionare sulla domanda di formazione e non solo sull'analisi dell'offerta. Ruolo dei tavoli di concertazione.
Per quanto riguarda i Dirigenti da assegnare ai nuovi Cpia, occorre che già nel Regolamento che il Ministero deve ancora emanare, ci sia un esplicito riferimento alle competenze ed esperienze che devono essere richieste per questo delicato ruolo.
Per quanto riguarda i docenti, occorre uno specifico riconoscimento professionale per chi opera nei Cpia.
Occorrono poi degli interventi a sostegno della domanda debole-silente: già la realizzazione e divulgazione di un'anagrafe dell'offerta formativa proposta ogni anno in ciascun territorio può favorire un maggior accesso e l'intercettazione della c.d. domanda debole.
Ha chiuso i lavori Aurora Ferraro, Segretaria Regionale della CGIL Marche la quale ha ribadito l'importanza di un rapporto stretto con la Regione Marche.
La giornata di studio si è chiusa con l'impegno ad elaborare un documento comune per sintetizzare le riflessioni e proposte emerse nel corso dell'iniziativa.