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Marche, come proseguire la mobilitazione nelle scuole

Le indicazioni della FLC Cgil delle Marche.

04/12/2008
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FLC CGIL MARCHE
INDICAZIONI PER PROSEGUIRE LA MOBILITAZIONE NELLE MARCHE

I provvedimenti del Governo sulla scuola, università, ricerca e afam hanno dovuto fare i conti con una protesta e una mobilitazione senza precedenti che hanno attraversato tutto il Paese.

La grande mobilitazione del 30 ottobre che ha visto il Paese fermarsi in difesa della scuola pubblica di qualità, con una straordinaria adesione allo sciopero che nelle Marche ha superato il 60%; la mobilitazione nei settori dell’università, ricerca e afam del 14 novembre; l’enorme movimento studentesco che si è sviluppato in tutti gli atenei; le numerosissime iniziative nei territori, dalle assemblee agli incontri serali con i genitori, fiaccolate, i cortei e le lezioni in piazza hanno rappresentato e continuano a rappresentare una straordinaria risposta alle scelte sbagliate del Governo. Una mobilitazione, viva e che continua ad allargarsi, una risposta che ha come protagonisti insegnanti, studenti, genitori, ricercatori, tecnici, amministrativi, precari, dirigenti scolastici, amministratori locali, semplici cittadini.

Queste diffuse iniziative di mobilitazione hanno dato i primi risultati, come la rinuncia da parte del Governo al Commissariamento delle Regioni rispetto alle operazioni di dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica nonché il rinvio degli interventi sui plessi sottodimensionati che avrebbero messo a rischio moltissime scuole marchigiane.
Segnali di controtendenza rispetto all’intransigenza del Governo si intravedono anche nel parere al Piano Programmatico della Commissione Cultura alla Camera.

Ma, nonostante tutto, per i settori della conoscenza sono stati confermati tutti i tagli alle risorse pari a 10,5 miliardi di euro così come i tagli per 87.000 docenti e 43.000 Ata previsti dalla Legge 133/08.
Per questo non ci fermeremo qui e continueremo con le nostre iniziative di contrasto alle scellerate politiche su scuola, università, afam e ricerca.

Queste ragioni, oltre alle inadeguate risposte che il Governo ha dato rispetto alla crisi economica in atto, hanno portato la CGIL e la FLC alla proclamazione dello SCIOPERO GENERALE per tutta la giornata di tutto il personale docente della scuola, università, ricerca, alta formazione e dirigenza scolastica per il 12 dicembre.
Nelle Marche si terrà una manifestazione regionale ad Ancona con un corteo che partirà alle 9,00 da Corso Carlo Alberto a Piazza Pertini con comizio conclusivo alle 11.00.

La mobilitazione unitaria di tutti i settori della conoscenza e delle diverse professionalità della scuola, dell’università, dell’afam e della ricerca, assieme ai genitori, agli studenti, ai cittadini, agli amministratori pubblici e alle OOSS ha rappresentato una grande forza che non deve essere dispersa.
In particolare in questo momento occorre continuare a tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica e al contempo continuare la mobilitazione nelle scuole, università, enti di ricerca e di formazione, mantenendo ferma l’alleanza tra tutti coloro che sono stati protagonisti di questa straordinaria stagione.

Soprattutto le scuole sono state protagoniste fondamentali della mobilitazione e devono continuare ad esserlo.
Un ruolo decisivo nell’ostacolare le scelte del Governo sulla scuola possono svolgerlo le Rsu, i Collegi docenti e i Consigli d’istituto che devono utilizzare tutti gli strumenti offerti loro dall’autonomia scolastica.

Per questo, anche valutando e valorizzando riflessioni, proposte e iniziative che si stanno sviluppando in altre Regioni, e dispiegando appieno il ruolo riconosciuto dall’autonomia scolastica, proponiamo alcune linee di intervento e in particolare:

1. PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

I Collegi docenti, sulla base della normativa vigente a sostegno dell’autonomia scolastica ( vedi riferimenti alla fine del documento), possono deliberare l’invarianza dell’offerta formativa per il prossimo anno scolastico, e dunque per le iscrizioni, motivandola dal punto di vista pedagogico; in particolare:

  • il mantenimento dell’ attuale modello orario e organizzativo per la scuola dell’infanzia con 40 ore e due insegnanti per sezione;

  • il mantenimento dell’ attuale modello orario e didattico dei “ moduli” e del “ tempo pieno” articolati in un progetto unitario comprensivo delle compresenze, della programmazione e della mensa;

  • il mantenimento per la scuola secondaria inferiore del tempo prolungato;

  • l’organizzazione oraria dei docenti e delle attività didattiche secondo criteri di parità di funzione e di ruolo, di flessibilità e di equilibrata ripartizione degli interventi mantenendo una sostanziale con titolarità e corresponsabilità tra tutti i docenti e pari dignità tra le discipline;

  • Indicare nel POF i modelli con orari “lunghi” come uniche opzioni nell’offerta oraria

La convocazione dei collegi se non già calendarizzata, può essere richiesta straordinariamente dai docenti con la raccolta delle le firme necessarie.

Le RSU possono collaborare con il Collegio Docenti, nell’elaborazione del Piano dell’Offerta Formativa, soprattutto in vista degli incontri di orientamento con i genitori utili a promuovere il pieno coinvolgimento dei genitori per condividere il mantenimento:

  • del modello didattico a tempo pieno nella scuola dell’infanzia, spiegando loro le differenze delle diverse formule orarie e in particolare le implicazioni, soprattutto in termine di riduzione della qualità dell’offerta didattica, della formula oraria a 25 ore; occorre spiegare che il modello a tempo pieno, oltre a garantire la qualità dell’offerta didattica, permette di fatto una fruizione maggiormente flessibile in termini orari;

  • del modello didattico a moduli e tempo pieno nella scuola primaria e del tempo prolungato nella scuola superiore di primo grado.

2. VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI

Il Collegio docenti può deliberare:

  • per la scuola primaria, criteri omogenei da adottare nella valutazione degli alunni che nelle schede di valutazione dovrà tradursi in voti. E’ importante in questa fase valorizzare l’esperienza maturata in questi anni nella valutazione dei percorsi e processi di apprendimento, esperienza con la quale la scuola ha imparato a descrivere le fasi dell’apprendimento in relazione agli obiettivi programmati riferiti al curricolo.

  • per la scuola secondaria di primo grado, conseguentemente all’eliminazione del giudizio globale, la valutazione adeguatamente informativa sul processo di apprendimento e di socializzazione e sul livello globale di maturazione può essere fornita in allegato alla scheda di valutazione;

3. SCUOLE SUPERIORI SECONDO GRADO

Il Collegio docenti può deliberare:

  • la richiesta del rispetto delle regolari scadenze per le iscrizioni per permettere il regolare completamento delle procedure di mobilità e reclutamento del personale e garantire il regolare avvio dell’anno scolastico;

  • la richiesta del rinvio al prossimo anno scolastico della revisione degli ordinamenti in assenza di tutti i regolamenti attuativi necessari;

  • la verifica di tutte le sperimentazioni attualmente in atto.

Gli incontri di orientamento con i genitori e gli studenti delle scuole secondarie di primo grado, si svolgeranno nell’assenza di chiarezza circa i futuri assetti dell’istruzione secondaria superiore, ed in particolare dell’istruzione tecnica e professionale; pertanto, si invitano le scuole ad illustrare l’offerta formativa e in particolare gli indirizzi attuali, ma non senza informare e coinvolgere pienamente i genitori in merito alle ragioni dell’incertezza della situazione, nonché alle implicazioni per la qualità dell’offerta formativa stessa.

4. STRETTO RAPPORTO CON I GENITORI E GLI STUDENTI

Occorre promuovere e garantire il pieno coinvolgimento dei genitori e degli studenti in tutti i processi di decisione e dare la più ampia pubblicizzazione alle scelte da adottare;

Occorre proseguire nelle assemblee serali con genitori e insegnanti.

Occorre ridefinire l’offerta formativa con particolare riferimento alle attività aggiuntive da ridiscutere con genitori e studenti;

5. RAPPORTO CON ENTI LOCALI

Con la Confederazione, la Categoria e gli Enti Locali, occorre:

  • promuovere accordi con gli Enti locali per favorire l’iscrizione a tempo pieno nelle scuole dell’infanzia anche favorendo la fruizione flessibile della mensa;

  • invitare gli Enti locali a farsi promotori di incontri con i docenti e i genitori di bambini da iscrivere alla scuola dell’infanzia per spiegarne le caratteristiche dell’offerta formativa e le opportunità connesse al mantenimento (ed eventualmente al potenziamento) dell’offerta formativa attuale; analoghi incontri con i genitori di bambini che dovranno essere iscritti al primo anno della scuola primaria e di quelli che dovranno accedere alla scuola secondaria di primo grado; tali incontri dovranno tenersi prima della fine dell’anno, o alla ripresa delle lezioni dopo le vacanze natalizie;

  • valorizzare il ruolo del collegio docenti, in collaborazione con la Rsu;

6. COORDINAMENTI E RETI

Promuovere reti e/o forme di coordinamento tra scuole, docenti, dirigenti scolastici, comitati, associazioni di genitori per interventi omogenei e condivisi sul territorio;

Raccogliere documenti, mozioni, ordini del giorno, prese di posizione di consigli d’istituto, collegi docenti, comitati di genitori, ecc. e farle circolare nelle scuole e con gli organi di stampa.

7. ALTRE INIZIATIVE COMUNI PERSONALE/GENITORI/STUDENTI/OO.SS.

Continuare a promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica quali:

  • Concerti in collaborazione con i Conservatori;

  • Scuole aperte la sera o la domenica per attività didattiche anche con i genitori (meno tagli/più scuola); indire “ giornate della buona scuola” aperte ai genitori, giornate per dimostrare come i tempi lunghi del modulo e del tempo pieno siano determinanti per la qualità dell’offerta formativa;

  • Promuovere la simulazione per alcuni giorni o una settimana di cosa potrebbe accedere con l’attuazione a pieno regime del Piano programmatico per dimostrare soprattutto ai genitori degli effetti concreti delle scelte del Governo;

  • assemblee, fiaccolate, cortei;

Individuazione di forme alternative di protesta;

Queste sono alcune indicazioni che vogliamo proporre soprattutto alle scuole, chiamate a dispiegare appieno la loro autonomia, per proseguire la mobilitazione contro le scelte scellerate sulla scuola e su tutti i comparti della conoscenza.

La Segreteria Regionale si impegna a proporre a Cisl, Uil e Snals di condividere tali linee di intervento per proseguire nella mobilitazione in maniera unitaria.

Fermo, 27 novembre 2008

La Segreteria Regionale FLC Cgil

Riferimenti normativi:

  • l’art. 7, comma2, del D.Lgs 297/94, attribuisce potere deliberante in materia di funzionamento didattico del Circolo o dell’Istituto al Collegio Docenti;

  • per effetto del DPR n. 275/99 e segnatamente gli artt. 3, 4, 5, 6, tutti gli aspetti della didattica, programmazione, valutazione, sperimentazione e organizzazione, sono attribuiti all’istituzione scolastica;

  • per effetto dell’art. 117, comma 3 della Costituzione, l’Autonomia Scolastica è stata costituzionalizzata;

  • l’art. 1 della Legge 176/2007 reintroduce il Tempo Pieno a 40 ore comprensivo della mensa;

  • ai sensi degli artt. 15, 26, 27, 28 del CCNL, tutti i docenti in servizio nell’istituzione scolastica hanno piena con titolarità nell’esercizio della funzione e pertanto, sarebbe illegittima un’organizzazione scolastica che prevedesse qualunque forma di gerarchia tra i saperi e/o tra le funzioni dei singoli docenti;

  • ai sensi dell’art. 28, comma 5, del CCNL, l’orario di servizio dei docenti della scuola primaria è composto di 22 ore di insegnamento, compresenze comprese, e 2 ore di programmazione.

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