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Autonomia differenziata: la FLC Molise ribadisce il no alla regionalizzazione dell’istruzione

Scuola e istruzione, in nessun aspetto, possono essere devolute alle potestà regionali.

16/12/2019
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A cura della FLC CGIL Molise

La presenza del Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie in Molise Francesco Boccia in Molise, prevista per lunedì16 dicembre, rappresenta l’occasione per fare chiarezza sulla bozza di legge quadro sul cd “federalismo differenziato”, presentata dal Ministro nei giorni scorsi alla Conferenza Stato - Regioni.

A tal proposito, ricordiamo che nella scorsa legislatura è iniziato il procedimento per il riconoscimento ad alcune regioni di ulteriori e particolari forme di autonomia, in attuazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione. Su quel progetto, e sulle intese regionali che miravano a regionalizzare la scuola portando addirittura a concorsi e programmi regionali, la FLC CGIL ha manifestato la sua ferma contrarietà. Ricordiamo le oltre 5000 firme raccolte dalla FLC CGIL Molise sull'appello contro la regionalizzazione dell’istruzione in decine di assemblee, l’impegno delle RSU e dei delegati nelle scuole, le manifestazioni nazionali (tra le quali quella a Reggio Calabria il 22 giugno scorso) in cui più volte abbiamo ribadito il nostro NO a questo scellerato progetto.

Nonostante le rassicurazioni del Presidente del Consiglio e dello stesso Ministro, bisogna però rilevare come iI percorso che si sta delineando e che si è concretizzato nella bozza di proposta di legge quadro presentata dal Ministro degli Affari regionali e delle Autonomie lascia nell’indeterminatezza la cruciale questione su cui abbiamo continuamente richiamato l’attenzione: l’esclusione integrale dal processo di Autonomia differenziata di ogni aspetto che riguardi la scuola e l’istruzione.

Scuola e istruzione per il loro rilievo simbolico rappresentativo dell’unità culturale del Paese e per la funzione strategica di trasmissione ed elaborazione della cultura nazionale, in nessun aspetto possono essere devolute alle potestà regionali.

Il fatto stesso che le Regioni richiedenti continuino a pretendere poteri anche su aspetti che ritengono a torto di secondaria importanza - quali il diritto allo studio, edilizia scolastica, Istruzione e formazione professionale, Istruzione Tecnica superiore, corsi di specializzazione, formazione delle classi – prova quanto vi sia di “non detto” e di opaco nel processo devolutivo che si vuole avviare. Lo ricordiamo: il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nell’Intesa del 24 aprile 2019 sottoscritta con i Sindacati rappresentativi della Scuola e dell’Istruzione, ha escluso questi settori dal processo di Autonomia differenziata.

Vigileremo sul rispetto di quella Intesa, e siamo pronti a mobilitarci contro ogni progetto che miri a regionalizzare l’istruzione.

Campobasso, 15 dicembre 2019