Politecnico di Torino: forte iniziativa di mobilitazione dei precari
Occupata la Sala Consiglio di Amministrazione da venerdì 4 ottobre.
Una delegazione di precari sostenuta dalla RSU di Ateneo occupa da 12 giorni la Sala Consiglio di Amministrazione per chiedere un intervento urgente orientato a dare una soluzione effettiva e stabile alla questione precariato del personale tecnico, amministrativo e bibliotecario.
Riteniamo infatti fondamentale salvaguardare i posti di lavoro – dichiara il delegato RSU FLC CGIL Antonio Grassedonio – ridurre i contratti a termine, la maggior parte dei quali si susseguono da molti anni, e garantire continuità all’apporto di competenze ed esperienze professionali fornite dal personale con contratto precario e necessarie al buon funzionamento delle strutture di servizio alla ricerca e alla didattica e di supporto amministrativo, gestionale e tecnico di un Ateneo come il Politecnico di Torino.
Da tempo ci battiamo e sosteniamo questi obbiettivi che possono essere raggiunti attraverso proroghe e programmazione pluriennale che includano tutti tempi determinati in servizio.
La piattaforma che sosteniamo rivendica:
- proroghe per tutti i tempi determinati in servizio (DL 368/2001 e disegni di legge sulle Pubbliche Amministrazioni attualmente in discussione alla Camera);
- una programmazione pluriennale 2013/2018 che includa tutti i contratti a tempo determinato attualmente in servizio finalizzata alla stabilizzazione;
- una assegnazione di POM adeguata a garantire il raggiungimento degli obbiettivi nell’arco di durata della programmazione pluriennale;
- un piano di assunzioni a tempo determinato rivolto in modo particolare ai colleghi con contratto di collaborazione.
La mobilitazione è appoggiata e sostenuta attivamente dai precari, dai colleghi con contratto a tempo indeterminato, dalla FLC CGIL e da tutti gli altri sindacati presenti in Ateneo.
Crediamo che la mobilitazione debba andare avanti e avere la massima visibilità sia per chiedere risposte e garanzie all’Ateneo sia per contribuire a orientare positivamente l’iter parlamentare dei disegni di legge sulla Pubblica Amministrazione. Accettare questo presente “malato” di precarietà sarebbe il modo peggiore di costruire un futuro migliore, conclude il delegato FLC CGIL.