Bonus docenti a rischio discriminazione di genere
La Consigliera di Parità della Regione Puglia interviene su un esposto della FLC CGIL di Bari.
A cura della FLC CGIL Bari
Che il bonus per il merito introdotto dalla legge 107/15 fosse una polpetta avvelenata l’avevamo detto e denunciato da tempo con forza. Abbiamo tentato di contrastarlo in tutti i modi possibili, a tutti i livelli, dal nazionale al territoriale. E ancora continueremo a farlo, tentando di smontarlo con il prossimo contratto nazionale, riportando le risorse appostate dalla "buona scuola" sulla valutazione dei docenti nella contrattazione integrativa.
Nella nostra indagine sull’individuazione dei criteri varati dai comitati di valutazione nella nostra provincia, diffusa qualche mese fa capillarmente in centinaia di assemblee in provincia di Bari, avevamo messo in evidenzia i rischi e le palesi distorsioni di questo strumento utilizzato impropriamente in diversi contesti. In particolare avevamo segnalato come questo istituto generasse forti rischi di discriminazione su molti profili (neoimmessi, destinatari di procedimenti disciplinari, ecc.); in particolare, abbiamo denunciato che per molti e molte insegnanti che accedono ai riposi o alle interdizioni per gravidanza, maternità o assistenza dei minori e dei familiari, l’introduzione del criterio di accesso relativo al tetto di giornate di assenza effettuate (solitamente 30 all’anno) determina un’evidente discriminazione di genere. Oggi, segnaliamo con favore che, su nostro esposto, anche la Consigliera di Parità della Regione Puglia, intravedendo i rischi di discriminazione cui potrebbero essere soggette le lavoratrici in particolare, su nostra segnalazione, ha chiesto un approfondimento ed un intervento preventivo alla Direzione dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia.
Ovviamente, il nostro lavoro di contrasto al bonus e alle altre storture della legge 107/15 non si ferma. Continueremo a livello territoriale a monitorare gli sviluppi dell’applicazione di questo istituto radicalmente sbagliato e divisivo nelle nostre scuole, anche fornendo supporto ai docenti e ai comitati di valutazione che ce lo chiedono, ma soprattutto lavorando a tutti i livelli per un suo definitivo superamento.