Momenti di tensione all’Università di Bari
Al centro della protesta le nuove intenzioni dell’Amministrazione circa la definitiva regolarizzazione del rapporto di lavoro di 21 “stabilizzandi”.
A cura di FLC CGIL, UIL RUA e SNALS Confsal
Il, 17 febbraio, non è stata una buona giornata per i colleghi stabilizzandi dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
La mattina, in un incontro di contrattazione, i Sindacati hanno appreso con grande stupore che nuovi ostacoli si frappongono alla definitiva regolarizzazione del rapporto di lavoro degli “stabilizzandi”. Si tratta di 21 lavoratori amministrativi in servizio da oltre dieci anni con vari contratti e a tempo determinato dal 2009 grazie all’avvio della procedura di stabilizzazione (MAI PERFEZIONATA) prevista dalla finanziaria del Governo Prodi.
Nel pomeriggio, per conoscere le nuove intenzioni dell’Amministrazione, sindacalisti e stabilizzandi hanno invaso pacificamente la Sala dove si svolgeva il Consiglio di Amministrazione. Il Magnifico Rettore, Prof. Uricchio, nonostante la sua, più volte ribadita in diversi consessi, volontà ad affrontare e risolvere la situazione, purtroppo ha dovuto confermare i dubbi che tormentano il Consiglio non solo su come completare la procedura di stabilizzazione, ma anche sulla legittimità degli atti ufficiali, assunti dal 2009 ad oggi, da diverse delibere degli Organi di Governo di questa Amministrazione in merito a questa tormentata vicenda.
Pertanto la volontà del Consiglio di Amministrazione sarebbe quella di rivolgersi al Ministero della Funzione Pubblica e fare affidamento su una risposta, che dovrebbe arrivare entro la data di scadenza dei primi contratti il 31 marzo p.v.
In sala Consiglio, la delusione, la rabbia, l’incredulità degli stabilizzandi è esplosa. Una collega si è sentita male ed ha avuto bisogno delle cure del pronto soccorso. Tutti hanno infatti sentito che in modo disinvolto l’Amministrazione, meglio IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, a poco più di un mese dalle prime scadenze di contratto, pensa di fare marcia indietro rispetto ad impegni, assicurazioni, delibere e atti formali assunti in 5 anni.
Mandano a casa 21 lavoratori in servizio da più dieci anni, ormai incardinati nell’organico dell’Amministrazione dell’Ateneo di Bari?
Vogliamo ricordare che chi perde il posto di lavoro nella Pubblica Amministrazione non ha nessun ammortizzatore sociale?