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Nelle scuole di Bari ancora caos e risorse taglieggiate

Ritardi nelle procedure e nel pagamento delle retribuzioni, tagli alle risorse di oltre il 30% e blocco degli stipendi: così sale il contributo delle famiglie.

27/02/2013
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A cura della FLC CGIL Bari

Dapprima era stato il passaggio del pagamento dei supplenti al Ministero del Tesoro. Una rivendicazione storica che doveva dare certezza del pagamento da sempre molto incerto degli stipendi. E invece si è trasformato in un incubo. Il passaggio della competenza nel pagamento dalle scuole al MEF (Ministero dell’economia e delle finanze) dal 1 di gennaio attraverso il nuovo sistema informatico “NoiPA” si è trasformato in un incubo. La Direzione provinciale del tesoro e le scuole sono sommerse di proteste e richieste di chiarimenti da parte dei tanti precari che, in alcuni casi, non percepiscono stipendi da 3/4 o 5 mesi.

Quello del pagamento degli stipendi non è l’unico ritardo che il personale del Ministero dell’istruzione deve subire. Anche le procedure relative ai pensionamenti e, soprattutto, alla mobilità stanno subendo un ritardo gravissimo che si scaricherà inevitabilmente su tutte le prossime scadenze del mondo della scuola: organici, assegnazioni del personale e nuove assunzioni, costringendo i Provveditorati (sempre più a corto di personale) a compiere, come avvenuto lo scorso anno, scelte drastiche e penalizzanti per dare regolarmente avvio al prossimo anno scolastico.

Le difficoltà delle scuole della provincia però sono principalmente economiche. Le stesse scuole che aumentano i contributi per le iscrizioni agli alunni il 18 febbraio scorso hanno ricevuto l'importo delle risorse per il miglioramento dell'offerta formativa. Si tratta delle risorse del cosiddetto Fondo d’Istituto (FIS), soldi che servono a retribuire il lavoro straordinario del personale di ciascuna scuola (docenti e ATA) impegnato nelle attività di recupero, di potenziamento e in tutte le altre attività aggiuntive (coordinamenti, segretariati, viaggi d’istruzione, ecc.). In un raffronto con lo scorso anno scolastico, si nota come a fronte della crescente mole di lavoro e delle complicazioni, nelle nostre scuole arriverà tra il 25% e il 30% in meno e anzi, al momento, le anticipazioni che arrivano in questi giorni coprono a malapena il 60% delle somme attribuite lo scorso anno.

ITC Marco Polo

FIS 2011-12

246.994,00

Riduzione a.s. precedente

Disponibilità in percentuale rispetto a.s. precedente

FIS 2012-13

178.000,00

-68.994.00

-27,93%

Anticipo FIS 2012-13

137.923,53

-109.070,47

-44,15%

Istituto Comprensivo Balilla-Imbriani

FIS 2011-12

83.546,00

Riduzione a.s. precedente

Disponibilità in percentuale rispetto a.s. precedente

FIS 2012-13

48.000,00

-35.546,00

-42,54%

Anticipo FIS 2012-13

22.854,00

-60.692,00

-72,64%

IISS Euclide

FIS 2011-12

273.199,00

Riduzione a.s. precedente

Disponibilità in percentuale rispetto a.s. precedente

FIS 2012-13

195.000,00

-78.199,00

-28,62%

Anticipo FIS 2012-13

150.731,00

-122.468,00

-44,82%

Scuola media Michelangelo

FIS 2011-12

55.384,00

Riduzione a.s. precedente

Disponibilità in percentuale rispetto a.s. precedente

FIS 2012-13

30.500,00

-24.884,00

-44,92%

Anticipo FIS 2012-13

13.899,00

-41.485,00

-74,90%

Scuola elementare Re David

FIS 2011-12

97.180,00

Riduzione a.s. precedente

Disponibilità in percentuale rispetto a.s. precedente

FIS 2012-13

55.500,00

-41.680,00

-42,88%

Anticipo FIS 2012-13

26.336,00

-70.844,00

-72,89%

Come si vede dalle varie situazioni esemplificate, le istituzioni scolastiche della nostra provincia stanno ricevendo in questi giorni solo una minima parte delle risorse ricevute lo scorso anno. La riduzione delle risorse assegnate alla fine dell’anno scolastico oscillerà tra il 25% (riduzione dei fondi per le superiori) e il 40-45% (scuole medie, elementari e comprensivi), mentre l’anticipo che stanno ricevendo in questi giorni è davvero irrisorio rispetto alle somme ricevute lo scorso anno scolastico già ai primi di settembre.

Una situazione, questa che renderà incerta l’assicurazione di alcune attività essenziali nelle scuole (si pensi solo alle supplenze brevissime che si rischia persino di non poter retribuire) nelle 210 scuole della provincia di Bari. Il caos che rischia di riversarsi nelle scuole di tutta la provincia dipende dall’accordo che il precedente Governo ha voluto stringere con quasi tutti i sindacati (CGIL esclusa) per coprire parzialmente il blocco degli scatti d’anzianità a circa il 10% dei lavoratori della scuola. Lo sblocco degli scatti d’anzianità, infatti, nonostante la cospicua contrazione del FIS, non toccherà nell’immediato il 90% del personale e lascia insoluto il problema del recupero dell’anno 2012, ma comporta subito una drastica contrazione di risorse per le nostre scuole. La sofferenza finanziaria, in parte, si scarica sulle famiglie e sugli alunni ai quali viene diffusamente chiesto un contributo all’iscrizione che, troppo spesso, diviene una vera e propria tassa anche per le scuole dell’obbligo che dovrebbero essere completamente gratuite.

Per questa ragione nei giorni scorsi la FLC CGIL di Bari ha svolto assemblee in 22 comuni coinvolgendo oltre 1300 lavoratori e certificando l’orientamento dei partecipanti che, nella stragrande maggioranza, oltre il 94% si sono detti contrari a questo accordo, mostrando non solo attaccamento alla propria retribuzione, ma una sensibilità particolare e attenzione per le sorti della scuola pubblica statale. Quella stessa retribuzione che, se i rumors del Consiglio dei ministri dovessero essere confermate, sarebbero nuovamente esposte a gravi rischi, considerando la minaccia di blocco ulteriore degli scatti d’anzianità e della stessa indennità di vacanza contrattuale per il 2013 e 2014.

La FLC CGIL di Bari non lascerà soli né i lavoratori, né le istituzioni scolastiche e, nonostante i pochi spiccioli riversati nelle casse disastrate delle istituzioni scolastiche, continuerà a battersi per il recupero integrale degli scatti d’anzianità e per la restituzione di risorse congrue a tutte le istituzioni scolastiche che permettano di far proseguire le attività fondamentali all’interno dei nostri istituti.