CNR: Lecce, flash mob dei precari nell’area della ricerca
Il percorso di rivendicazione continua fino al raggiungimento del risultato: la stabilizzazione di tutti i lavoratori precari.
A cura della FLC CGIL Lecce
Dopo le stabilizzazioni di dicembre 2018 che hanno coinvolto circa 1400 lavoratori del CNR in tutta Italia, 60 soltanto a Lecce, la FLC CGIL Lecce continua a sostenere la battaglia per il completamento del processo di stabilizzazione di tutti i lavoratori precari del più grande ente pubblico di ricerca italiano. A Lecce i lavoratori coinvolti sono circa 20, con l’area della ricerca di Bari si raggiunge la cifra di quasi 60 lavoratori.
Il 7 marzo 2019 alle ore 11.30 si è tenuto nell’area della ricerca di Lecce, un flash mob dei precari della ricerca rimasti ad oggi, fuori dalle stabilizzazioni. Questa iniziativa si inserisce all’interno dell’iniziativa nazionale che vede coinvolte tutte le sedi del CNR d’Italia, promossa dai Precari Uniti CNR. I precari attualmente interessati sono quelli titolari della tipologia contrattuale più debole, l’assegno di ricerca. Il flash mob ha messo in evidenza in maniera suggestiva come ad ogni scadenza contrattuale o mancato rinnovo, la ricerca perde un pezzo, perde un patrimonio di risorse, competenze e capacità umane oltre a provocare un danno in termini economici per lo sviluppo dell’intero Paese rispetto ai prodotti e ai risultati della ricerca.
La battaglia per la stabilizzazione dei lavoratori precari del più grande ente pubblico di ricerca italiano nasce quasi due anni fa, con il DLgs 75 del 2017, la c.d. legge Madia che ha aperto il quadro normativo per la stabilizzazione dei lavoratori di tutta la pubblica amministrazione.
Il percorso di lotta agito attraverso le moltissime manifestazioni, assemblee, flash mob e occupazioni, organizzati in tutte le sedi del CNR della penisola, ha raggiunto il primo grandissimo obiettivo nella stabilizzazione di 1.400 lavoratori.
Il percorso di rivendicazione continua fino al raggiungimento del risultato, della stabilizzazione di tutti i lavoratori precari.