Organico COVID: risorse aggiuntive ancora insufficienti
Così non si riparte in sicurezza.
A cura della FLC CGIL Puglia
Con il Decreto Interministeriale 95 del 10 agosto 2020 sono stati stanziati quasi 900 milioni di euro quale “Fondo per l'emergenza epidemiologica da COVID-19”, da destinare alla stipula di contratti a tempo determinato del personale scolastico al fine di consentire l'avvio e lo svolgimento dell'anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle misure di contenimento dell'emergenza epidemiologica.
Tali fondi sono stati ripartiti tra gli uffici scolastici regionali per il 50% sulla base del numero degli alunni presenti al sistema informativo del Ministero e, per il rimanente 50%, proporzionalmente alle richieste avanzate dagli uffici scolastici regionali (sulla base di un monitoraggio delle richieste effettuato tra tutte le Istituzioni Scolastiche).
La Puglia beneficia di un fondo complessivo pari quasi a 85 milioni di euro, con cui operare assunzioni straordinarie di personale scolastico.
L’USR, sentite le Organizzazioni Sindacali regionali, per quanto concerne la distribuzione dell’organico alle scuole, ha stabilito di seguire i parametri già individuati dal Ministero per l’assegnazione delle risorse alle regioni:
- 50% sulla base degli studenti iscritti;
- 50% sulla base della rilevazione dei bisogni, con una suddivisione tra il I ciclo (infanzia, primaria e secondaria di I grado) e II ciclo (secondaria di II grado), in rapporto, rispettivamente, di 2/3 e 1/3 del totale.
Successivamente le risorse sono state suddivise tra le province attraverso due parametri: il numero di studenti iscritti e il numero di istituzioni scolastiche (in coda al comunicato è presente la tabella con i dati analitici).
Ciononostante, le risorse finanziare assegnate non sono sufficienti a coprire le richieste delle istituzioni scolastiche. Inoltre, dall’analisi di queste istanze, si è riscontrato che gran parte dei posti richiesti riguarda il profilo di collaboratore scolastico segno che questi dati debbano essere letti considerando il quadro di condizioni strutturali, anche a prescindere dall’emergenza sanitaria.
Per la FLC Puglia la richiesta massiccia di collaboratori scolastici è l’ennesima conferma di quanto denunciamo da diverso tempo: i tagli sull’organico del personale ATA degli scorsi anni, dettati esclusivamente da ragioni di natura economica, hanno messo in difficoltà le scuole a cominciare dalla pulizia degli ambienti, la vigilanza sugli studenti, l’apertura e la chiusura dei plessi oltre alle nuove e ulteriori incombenze ricadute sulle spalle delle segreterie scolastiche sulle quali, in ultimo, si è scaricato il lavoro sulle graduatorie per le supplenze.
La richiesta di ulteriori spazi per svolgere l’attività didattica avanzata da 267 scuole pugliesi, pari al 47% di quelle che hanno risposto al Ministero dell’Istruzione, testimonia le difficoltà che esse hanno nell’ipotizzare lo sdoppiamento delle classi a causa di problemi legati alla vetustà degli edifici scolastici, oltreché alla loro inadeguatezza. A tal proposito è opportuno ricordare alcuni dati che riguardano lo stato dell’edilizia scolastica in Puglia: più della metà delle scuole è stato costruito prima del 1975, quindi ha oltre 45 anni, il 78% delle scuole non ha il certificato di agibilità, il 59% non possiede il certificato di prevenzione incendi, il 35% è sprovvisto di certificato di collaudo statico e il 74% non ha il certificato di agibilità igienico-sanitaria.
Per poter ripartire e continuare a lavorare in sicurezza, anche oltre lo stato di emergenza, è necessario che si preveda, finalmente, un piano di investimenti nella scuola, che sia strutturale e non più straordinario, per dare attuazione ad un robusto intervento di edilizia scolastica e per potenziare gli organici del personale scolastico, mettendo così la parola fine al fenomeno delle classi pollaio.