Perché lo sciopero dell’8 giugno? Comunicato congiunto della FLC CGIL e della CGIL Puglia
Appuntamento alle ore 10 per un sit-in davanti l’USR Puglia.
Alla luce degli articoli che si stanno diffondendo in queste ultime ore, da Sallusti fino a Galli della Loggia, risulta evidente che la partita dello sciopero unitario della scuola di lunedì 8 giugno sta acquistando, anche alla luce della polemica in corso tra Maurizio Landini, segretario nazionale della CGIL, e Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, una valenza di carattere sempre più generale che travalica il terreno esclusivo delle legittime rivendicazioni di categoria.
A nostro avviso, sullo sfondo, c’è la più grande partita di politica economica degli ultimi tempi che si giocherà in relazione alle ingenti risorse in arrivo anche dalla comunità europea e, soprattutto, in relazione al loro uso.
Vi ricordiamo che è di oltre 300 miliardi di euro, in totale, il peso complessivo delle misure economiche per l’emergenza Coronavirus che l’Italia potrebbe attivare tra interventi in deficit e nuovi fondi europei in arrivo.
Si tratta di una straordinaria iniezione di risorse economiche, che con le dovute proporzioni, è paragonabile esclusivamente al piano di investimenti attuato nel primo dopoguerra.
Per questo motivo assumono grande rilievo gli interventi di Maurizio Landini di giovedì 4 giugno, in occasione della videoconferenza tenuta in Puglia e dell’incontro con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, durante i quali ha sostenuto che:
- deve essere fatto ogni sforzo per ritornare, in assoluta sicurezza, alla scuola in presenza a settembre;
- è necessario mettere a punto un piano straordinario di investimenti e ripensare tempi e luoghi per riorganizzare il lavoro didattico e amministrativo.
Va compreso da parte di tutti noi che in queste ore si è avviata la partita più importante per la ripartenza economica, tra chi vuole risorse da destinare prioritariamente, se non esclusivamente, alle imprese e chi, invece, vuole canalizzare le risorse sul lavoro per combattere la disoccupazione e difendere il welfare.
Sullo sfondo, infine, c’è il duplice tentativo da parte di Confindustria di ridurre le risorse al sistema pubblico per destinarle alle imprese e di ridurre il peso del welfare, mettendo, in questo modo, il pubblico sempre più in competizione con il privato.
In questa direzione si muove la richiesta del leader di Confindustria, Carlo Bonomi, di usare le risorse del MES per abolire l’IRAP - l’unica imposta proporzionale al fatturato a carico delle imprese che finanzia da sola il 30% della spesa sanitaria italiana - laddove la CGIL chiede l’utilizzo di quelle risorse per il finanziamento degli ammortizzatori, per la scuola, la formazione e il rinnovo dei contratti nazionali di lavoro.
Sappiamo bene che siamo al termine di un faticoso ed inedito anno scolastico, ma dobbiamo essere consapevoli che solo ora è iniziata una grossa battaglia per l’utilizzo delle ingenti risorse europee che si disputa su un terreno strategico molto più ampio. In questo scontro la scuola occupa una posizione centrale, ma non dobbiamo pensare che questa battaglia sia legata unicamente alle sorti del nostro sistema d’istruzione e formazione perché, con ogni probabilità, sulla base dei risultati che riusciremo ad ottenere si delineerà il profilo politico, sociale ed economico del nostro paese.
Quindi, care compagne e cari compagni, continuiamo a sostenere le idee in cui crediamo e garantiamo una partecipazione allo sciopero e alla manifestazione di lunedì che sia adeguata all’importanza che attribuiamo al nostro territorio.
LUNEDI’ 8 GIUGNO ORE 10,00 SIT-IN DAVANTI USR PUGLIA, via castromediano 123, Bari.