Piano regionale sanità-scuola in Puglia: quando partono le previste misure anticontagio?
Finora solo annunci e fumo negli occhi. Subito tamponi anche agli alunni!
A cura di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuol, SNALS CONFSAL e GILDA UNAMS
La delibera annunciata a gran voce dalla Giunta Regionale pugliese il 2 febbraio, della quale si è persa ogni traccia, prevede:
- l’istituzione di presìdi sanitari nelle scuole pugliesi, oltre a un sistema di screening con test antigenici rapidi ripetuti ogni 14 giorni in favore di tutto il personale scolastico;
- la vaccinazione contro il Covid 19 nella seconda fase del piano nazionale dei docenti, a partire da quelli in condizioni di fragilità;
- l’introduzione dell’operatore sanitario, in media un operatore ogni 1.500 alunni, per un totale di 355 unità.
Pur dando atto di una iniziale accelerazione sul fronte delle vaccinazioni, peraltro frutto delle nostra azione sindacale e dell’indizione del primo sciopero unitario regionale, sia pur revocato sulla base degli impegni assunti dalla Regione, a distanza di quasi 3 mesi, al netto della campagna vaccinale per il personale scolastico che ancora oggi fa tanto discutere, ci sentiamo in dovere di proporre ulteriori iniziative affinché, in questa regione, la scuola riparta seriamente e non continui ad essere il fanalino di coda della scuola italiana alla mercè della politica regionale.
Pertanto, denunciamo la mancata attuazione delle misure contenute nel piano regionale scuola-sanità, e chiediamo di partire subito con i tamponi antigenici, tanto per il personale scolastico quanto per gli alunni.
L’appello che noi rivolgiamo all’assessore all’istruzione Sebastiano Leo è quello di assumere, in prima persona, l’iniziativa politica considerato che dal prossimo lunedì 19 aprile - nonostante i soliti annunci del presidente Emiliano e dell’assessore Lopalco - la Puglia rimarrà in zona rossa e la scuola pugliese in profondo rosso. Il sistema misto di frequenza con la didattica digitale integrata sta mostrando tutti i propri limiti e sta mettendo a dura prova il personale scolastico, così come è comprensibile che, con le attuali percentuali di contagi, con le NON decisioni, spesso contrastanti, contenute nelle ordinanze regionali e con la mancata attuazione del piano sanitario regionale per le scuole, siano in tanti a non sentirsi sicuri per l’auspicato ritorno alla scuola in presenza e in sicurezza.