Corsi abilitanti DM 85/06: continua la vertenza in Sardegna
La FLC Cgil della Sardegna scrive all’Assessore regionale in merito all’attivazione e organizzazione dei corsi abilitanti previsti dal DM 85/05.
Sui problemi di attivazione e organizzazione dei corsi abilitanti previsti dal DM 85/05, la FLC Cgil della Sardegna sollecita l’Assessore regionale
all’istruzione ad intervenire a tutela dei corsisti e del rispetto delle regole.
Questo intervento si aggiunge alle iniziative già intraprese nei confronti dell’Università e della Direzione regionale.
Roma, 31 luglio 2006
All’Assessore della Pubblica Istruzione,
Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
della Regione Autonoma della Sardegna
Dott.ssa Elisabetta Pilia
e p.c. Al Direttore Generale
dell’Ufficio Scolastico Regionale della Sardegna
Dottor Armando Pietrella
Al Magnifico Rettore dell’Università di Cagliari
Prof. Pasquale Ristretta
Al Magnifico Rettore dell’Università di Sassari
Prof. Alessandro Maida
Oggetto: corsi abilitanti speciali personale precario.
Signor Assessore,
è ormai trascorso anche il mese di luglio ma non sono state ancora definite le questioni relative ai corsi abilitanti speciali per il personale precario delle scuole sarde.
Abbiamo anche recentemente ribadito quali sono i punti irrinunciabili per ritenere adeguata la soluzione, che è dovuta in ragione delle norme nazionali, che si intende dare al problema: soddisfacimento integrale delle domande presentate, anche dei precari che già possiedono una abitazione (molto spesso inutilizzabile); attivazione dei corsi per tutte le classi di concorso necessarie; localizzazione e organizzazione dei corsi decentrata e funzionale ad utenti lavoratori, abbattimento dei costi finanziari.
Riteniamo necessario e decisivo l’intervento da parte della Regione volto a pretendere da parte delle Università Sarde l’assolvimento dei loro compiti istituzionali. I finanziamenti regionali, a trascurare quelli nazionali, erogati alle Università non possono non contemplare l’adempimento di queste azioni disposte dalla legge a vantaggio dei precari della scuola: la Regione deve su questo punto prendere una posizione determinata.
E’ comunque certo l’Assessore Regionale della Pubblica Istruzione, caratterizzatosi per l’avvio di azioni formative di un certo rilievo, non può, anche sotto il profilo finanziario se necessario, non farsi carico del fatto che trovi attuazione in Sardegna una decisiva azione di qualificazione del personale precario, necessaria per poter sperare di avere occasioni di lavoro.
Le chiediamo perciò di esercitare ogni utile azione anche presso la Giunta Regionale perché vengano realizzati i Corsi abitanti speciali per gli oltre 1000 precari della scuola sarda.
Con l’occasione porgiamo distinti saluti.
Per la FLC Cgil Sardegna
Peppino Loddo
Cagliari, 27 luglio 2006