“Ambiente e Cultura, per un nuovo sviluppo del territorio”, convegno a Uras il 29 settembre
L’evento è organizzato dalla Scuola del Popolo della Cgil di Oristano e dall’Auser di Uras.
Si stanno definendo gli ultimi dettagli per il convegno studi dal titolo “Ambiente e Cultura, per un nuovo sviluppo del territorio”, che si terrà giovedì 29 settembre ad Uras, piccolo centro dell’Oristanese. Durante i lavori sono previste le relazioni introduttive di Andrea Sanna, Segretario Cgil Oristano e di Ivo Vacca, responsabile nazionale del progetto Scuola del Popolo. È prevista, inoltre, una tavola rotonda coordinata dalla giornalista Silvia Rizzetto sul tema “Ruolo della Cultura in una proposta di sviluppo territoriale sostenibile”. Vi parteciperanno Manuela Calza della FLC CGIL nazionale, Samuele Piddiu Segretario Cgil Sarda, Prof. Marco Pitzalis dell’Università di Cagliari e Giuseppe Ruggiu Presidente della Confindustria della Sardegna Centro Nord. I lavori saranno conclusi da Giuseppe Massafra della Segreteria nazionale della Cgil. Si potranno ascoltare, al termine dei lavori, i “Tenores di Neoneli” che intendono così ricordare, con la loro presenza e esibizione, il centenario della nascita di Enrico Berlinguer.
Programma del convegno
Sono tre le parole chiave proposte nell’evento organizzato dalla Scuola del Popolo della Cgil di Oristano e dall’Auser di Uras: Cultura, Sinergia Inclusiva e Ambiente. Si tratta di un approccio allo sviluppo economico che cerca, in linea con quanto già fatto in altre realtà, di percorrere nuove strade. La valorizzazione dei beni artistici, culturali, naturalistici e ambientali può favorire un nuovo modello di sviluppo che punti alla destagionalizzazione del flusso turistico. Questi beni possono diventare nuove opportunità per conoscere la storia e le tradizioni; ma anche la cucina, i vini e i tanti prodotti artigianali locali che possono così aprirsi ad un mercato che vada oltre i confini dell’isola.
A proporre questo approccio è la Cgil di Oristano attraverso la sua Scuola del Popolo, cha fa da apripista per una sperimentazione a tutto campo di un nuovo modo di fare politica sindacale, grazie al progetto della FLC CGIL nazionale.