"Damnato ad Metalla" di Francesco Carta

La storia ha la voce narrante di un romano, spirito libero e per questo “Damnato ad Metalla” condannato da Roma cioè ai lavori forzati in miniera. Josto è un altro silenzioso protagonista, un bambino sardo ostaggio tra gli schiavi che accompagna anche Mario, figura mitica di uno schiavo punico. Sofferenza, fatica nelle miniere e resistenza alla violenza con la presenza silenziosa nello sfondo dei sardi, che seguono e non perdono di vista i nostri personaggi. Questo romanzo storico così, diventa immagine e metafora di tante altre storie che possono dipanarsi nella “Storia” vera non scritta, che possono riflettersi nelle condizioni di vita dei nuovi schiavi, di quei lavoratori che senza diritti sopravvivono ad una realtà non così drammatica nei fatti, ma altrettanto feroce nella mancanza di speranza. Oggi, però, si intravede una nuova schiavitù, che con il passare degli anni diventerà sempre più concreta e spaventosa: la solitudine. Chi sono i carnefici? Rispetto al passato sono più indefiniti, meno identificabili ma certamente può essere identificata: “la ricerca del profitto”. Ad esso si sacrifica tutto: soprattutto la fatica e la sofferenza degli altri, dato che pochi ricchi controllano e la quasi totalità delle ricchezze e le briciole appartengono alla restante moltitudine. Su questi temi Francesco Carta, autore del libro, si confronterà con Ivo Vacca della Scuola del Popolo, attiva soprattutto contro le nuove povertà, e con i presenti che ci si augura numerosi. I lavori saranno aperti dalla lettura di alcune pagine del libro.

Al termine un rinfresco permetterà di trattenersi e conoscere l’autore.