Le iniziative della FLC Cgil di Sassari per dire NO ai provvedimenti del ministro Gelmini
Appuntamenti di mobilitazione per contrastare i piani del Governo di dismissione della scuola pubblica
Nell’ambito della mobilitazione di protesta contro i provvedimenti del Governo e del MIUR sulla scuola, la FLC Cgil di Sassari ha promosso una serie di iniziative.
In particolare:
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15.09.08 – primo giorno di scuola – volantinaggio davanti alle scuole
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15.09.08 / 25.09.08 – raccolta di firme contro il “Maestro unico”
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18.09.08 – assemblea dei genitori e costituzione del coordinamento dei genitori democratici
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27.09.08 – giornata di mobilitazione della CGIL confederale contro le politiche economiche e sociali del Governo – caratterizzazione sui problemi della scuola attraverso gazebo per informazioni e raccolta di firme.
Roma, 17 settembre 2008
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FLC Cgil Sassari
Noi componenti del Direttivo provinciale della FLC – CGIL e noi RSU elette nelle liste della FLC – CGIL esprimiamo un netto dissenso nei confronti della politica scolastica del Governo.
Riteniamo infatti che la scuola debba essere considerata un investimento.
Il Ministro Gelmini invece considera la scuola, l’istruzione, la formazione degli adulti, la conoscenza una spesa da comprimere, come dimostrano tutti i provvedimenti già assunti e quelli prospettati per il futuro:
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tagli di posti di lavoro
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diminuzione del tempo scuola
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soppressione di classi, plessi e intere scuole
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aumento del numero di alunni per classe
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ritorno al maestro unico
Il Ministro, e tutto il Governo con lei, da una parte lamenta gli scarsi risultati degli studenti italiani nelle prove internazionali, dall’altra pretende di trovare soluzioni che non trovano nessun fondamento pedagogico: il grembiule/divisa, il ripristino del voto in condotta, il ritorno ai voti al posto dei giudizi, il ritorno del maestro unico nella scuola primaria.
Secondo il Ministro quindi la ricetta per la scuola italiana è: meno risorse, meno docenti, meno ore di lezione, meno scuola, più qualità!!!
Ancora una volta, ci aveva già provato il Ministro Moratti nel precedente Governo Berlusconi, per migliorare la qualità della scuola italiana non solo si procede con i tagli, ma si incomincia a tagliare proprio nel settore scolastico che funziona meglio: la scuola primaria! È la scuola primaria italiana infatti che si attesta ai primissimi posti a livello mondiale nei test internazionali; ed è questo modello di scuola – dei moduli e del tempo pieno – che assicura tali risultati e che molti paesi stranieri, europei e non solo, studiano e cercano di imitare.
Altrettanto preoccupante e inquietante è poi il modello più generale di scuola che emerge dal Disegno di Legge “Aprea” che presto approderà in Parlamento:
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scuole trasformate in fondazioni
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assunzioni dirette da parte del Dirigente Scolastico
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nuovo stato giuridico dei docenti che prevede uno sviluppo meritocratico della carriera
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“libertà di scelta” delle famiglie attraverso vaucher attribuiti direttamente ai genitori al posto dei finanziamenti alle scuole
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riforma degli organismi collegiali, (per esempio Consiglio di Istituto tipo consiglio di amministrazione aziendale).
Noi riteniamo che tale modello, teso ad un impoverimento della scuola pubblica e all’abbassamento dei livelli di qualità dell’offerta formativa, sia da rigettare.
Pensiamo che
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la scuola debba essere pubblica, di qualità, inclusiva e multicolore
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la scuola elementare dei moduli e del tempo pieno sia un modello da difendere perché è di qualità
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le scuole dell'infanzia debbano essere presenti in tutti i comuni per accogliere tutte le richieste
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l'autonomia scolastica debba essere fondata sulla libertà di insegnamento e sul principio di responsabilità
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l'innalzamento dell'obbligo scolastico nella scuola superiore sia indispensabile per far crescere il Paese
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l'educazione degli adulti debba essere potenziata e valorizzata
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i nostri salari debbano essere inseriti nella media europea
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sia da difendere il modello di civiltà rappresentato dall'integrazione scolastica degli alunni diversamente abili
Øil lavoro del personale ATA sia da difendere contro le esternalizzazioni, e da valorizzare attraverso salari più alti e percorsi formativi adeguati
Proponiamo nell’immediato una serie di iniziative tese a fornire una corretta informazione e contrastare la politica scolastica di questo governo:
15.09.08 – primo giorno di scuola – volantinaggio davanti alle scuole
15.09.08 / 25.09.08 – raccolta di firme contro il “Maestro unico”
18.09.08 – assemblea dei genitori e costituzione del coordinamento dei genitori democratici
27.09.08 – giornata di mobilitazione della CGIL confederale contro le politiche economiche e sociali del Governo – caratterizzazione sui problemi della scuola attraverso gazebo per informazioni e raccolta di firme
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LA SCUOLA PUBBLICA STATALE E' UN BENE COMUNE:
LA VOGLIAMO DI QUALITA', INCLUSIVA E MULTICOLORE
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Difendiamo la scuola elementare dei moduli e del tempo pieno perché è di qualità
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Vogliamo scuole dell'infanzia in tutti i comuni per accogliere tutte le richieste
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Vogliamo un'autonomia scolastica fondata sulla libertà di insegnamento e sul principio di responsabilità
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Vogliamo l'innalzamento dell'obbligo scolastico nella scuola superiore per far crescere il Paese
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Vogliamo potenziare l'educazione degli adulti
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Vogliamo tutelare il potere d'acquisto dei nostri salari e migliorarli
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Difendiamo il modello di civiltà rappresentato dall'integrazione scolastica degli alunni diversamente abili
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Difendiamo il lavoro del personale ATA contro le esternalizzazioni
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NON VOGLIAMO CHE LA SCUOLA PUBBLICA VENGA IMPOVERITA
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NON VOGLIAMO CHE LA SCUOLA PUBBLICA VENGA CEDUTA AI PRIVATI
La FLC CGIL respinge il progetto del governo di impoverimento della scuola pubblica statale, attraverso:
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una riduzione imponente di personale (130.00 posti di personale docente e ATA), che non trova giustificazione in nessun fondamento pedagogico e culturale
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la riduzione del tempo scuola
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lo smantellamento del tempo pieno e del tempo prolungato
LA FLC CGIL PROMUOVE INIZIATIVE DI MOBILITAZIONE
PER DIFENDERE LA FUNZIONE PUBBLICA DELLA SCUOLA
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NO AL MAESTRO UNICO
La scuola elementare vuole guardare al futuro
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La restaurazione del maestro unico segna la fine di un modello scolastico che colloca la scuola elementare in cima alle classifiche europee ed internazionali per i risultati raggiunti in termini di qualità degli apprendimenti.
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L'enorme impegnonella formazione e nella ricerca di nuove metodologie didattiche ed organizzative e la collegialità dei docenti nel "fare scuola" sono stati gli elementi del successo di una riforma nata dalla necessità di rispondere alle nuove esigenze pedagogiche e formative che la società della conoscenza e dei nuovi saperi ci consegna.
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Il ritorno al maestro unico impone ad un solo insegnante di misurarsi con la molteplicità di linguaggi e di saperi facendo piazza pulita di anni e anni di pedagogia cooperativa.
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L'insegnamento ridotto a 24 ore settimanali diminuisce il tempo scuola per i bambini, privandoli di attività integrative dell'offerta formativa, costringendoli a rimanere a casa con pesanti ricadute anche sull'organizzazione familiare.
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Il colpo di mano messo in atto dal ministro dell'istruzione non risponde a nessuna esigenza pedagogica ma è la conseguenza dei diktat imposti dalle scelte di politica economica del governo per fare cassa sulla pelle dei bambini e dei lavoratori.
IL RITORNO AL MAESTRO UNICO È UN ATTO CONTRO LE BAMBINE, I BAMBINI, LE FAMIGLIE E IL PERSONALE DELLA SCUOLA. PER QUESTE RAGIONI I SOTTOSCRITTI DICHIARANO LA LORO CONTRARIETÀ AL RITORNO DEL MAESTRO UNICO E ALL'IMPOVERIMENTO DELLA SCUOLA E SI IMPEGNANO A PROMUOVERE TUTTE LE INIZIATIVE UTILI A CONTRASTARE QUESTE SCELTE
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