Critiche dai sindacati scuola di Catania alle leggi 107/15, “Fornero” e all’Ape
Le hanno espresse CGIL, CISL, UIL e SNALS provinciali nel corso del direttivo unitario.
Il 24 ottobre 2016 a Catania si è svolto un direttivo unitario dei sindacati FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola e SNALS Confsal provinciali.
In apertura di seduta una delegazione regionale dei docenti GAE infanzia ha ribadito con forza la richiesta urgente di immissioni in ruolo, considerata la loro esclusione dal contingente nazionale. Inoltre, ha aspramente criticato il CIR regionale Sicilia che di fatto li ha esclusi dagli incarichi annuali su sostegno senza titolo.
Nel merito le segreterie si sono impegnate di segnalare le loro richieste al livello nazionale.
In conclusione dei lavori è stato votato all’unanimità l’ordine del giorno che pubblichiamo di seguito. Leggi anche l’articolo di stampa.
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Il direttivo unitario FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal di Catania, fa proprie le relazioni delle segreterie provinciali unitamente a quanto emerso dall’ampio, aperto ed articolato dibattito che ne è seguito.
Il direttivo unitario:
- esprime forte preoccupazione per le numerose problematiche che attanagliano la scuola ed i lavoratori che di seguito in sintesi si elencano:
- ricadute negative della legge 107 sui lavoratori e sulla Scuola
- sostituzione del personale docente e ATA
- aumento della conflittualità nelle scuole
- “annullamento” delle prerogative degli organi collegiali da parte di molti DS
- organici non adeguati alle reali esigenze delle scuole
- problema sicurezza negli istituti
- aumento della povertà e della disoccupazione
- personale docente insufficiente per gli alunni diversamente abili
- eccessiva burocratizzazione
- esprime durissime critiche alla legge Fornero, che andrebbe ritirata, ed alla cosiddetta APE: non possono i lavoratori essere costretti a farsi un prestito ventennale con le banche a fronte di un diritto negato;
- sul contratto chiede che venga coinvolta tutta la categoria e che prima di ogni decisione vi sia un consenso esplicito e formale degli iscritti; chiede inoltre con forza l’adeguamento stipendiale ai livelli europei; esprime un deciso no alla firma di contratti al ribasso; i diritti sanciti dal CCNL in vigore non vanno toccati;
- chiede un reale aumento dei posti di tempo pieno alla primaria e di tempo prolungato alle medie sia per dare risposta ai bisogni formativi che per aumentare posti in organico;
- è allarmato dai dati riguardo la scuola dell’infanzia: il tempo scuola “normale” di due docenti per classe di anno in anno vede una inarrestabile riduzione; la responsabilità è da addebitare agli enti locali, va esperita pertanto ogni azione tesa ad invertirne la rotta;
- chiede la ripresa di azioni di lotta unitarie non procrastinabili di contrasto alla legge 107 che sta arrecando danni enormi alla categoria ed alla utenza;
- invita le segreterie provinciali a dare “indicazioni” unitarie sulle contrattazioni di istituto, ed a continuare l’attività di formazione e di informazione alle RSU e Terminali Associativi;
- prende atto che lo sciopero non è condiviso dalla categoria, quindi vanno ricercate altre azioni di contrasto e di lotta: rifiuto degli straordinari e delle attività aggiuntive (sciopero bianco);
- invita il sindacato tutto a ricercare con ogni mezzo un forte “alleanza” con la società civile, studenti e famiglie, per un’azione comune nell’interesse della scuola della Costituzione;
- apprezza ed approva la proposta delle segreterie provinciali di (riprendere) un piano - capillare - di assemblee congiunte, per raggiungere il numero più alto possibile di lavoratori e di iscritti, per “informare”, “ascoltare” e favorire un “confronto” costruttivo.
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