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Precari università, a Catania e Torino una delibera delle Amministrazioni vuole cancellare il loro futuro

L'iniziativa del coordinamento precari università della FLC Cgil Piemonte e Catania

11/11/2009
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Lo stato d'agitazione dei docenti precari della Facoltà di Architettura di Siracusa (Università di Catania) raggiunge la fase decisiva: oggi 11 Novembre 2009 studenti e precari organizzano un presidio in occasione del Consiglio di Facoltà che si riunisce per deliberare sul futuro destino della facoltà nell’ambito del “ridimensionamento” imposto all’ateneo di Catania dai provvedimenti del Governo.

Ignorando le pesanti ricadute sugli studenti che, secondo quanto “disposto” dalla sede centrale, vedranno ridotta l'offerta formativa del 50%, sorvolando sullo sfollamento dei lavoratori strutturati in altre sedi, ma sopratutto senza dissimulare la certezza dell'inaccettabile licenziamento dei ricercatori e docenti precari, l'Amministrazione dell'Università di Catania ha scelto di avallare di fatto le politiche di taglio del Governo.

Una scelta antidemocratica nei contenuti e nelle forme, compiuta senza alcuna consultazione né dei lavoratori precari che rimarranno inevitabilmente stritolati mentre l'Ateneo “tira la cinghia”, né dei docenti strutturati e del personale tecnico-amministrativo che apprendono del destino della facoltà dalla stampa.

Per gli stessi motivi, anche loro a rischio di licenziamento per la “cura di dimagrimento”all’offerta formativa attuata dall’Amministrazione, i docenti precari della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Catania sono oggi in mobilitazione. Scelte a senso unico, imposte dall’alto dall’Amministrazione senza alcuna opzione: i precari non ci stanno!

A Torino non sarà certo un rifiuto delle Amministrazioni, ed i suoi deboli ed antiquati “giochetti” nel ritardare le convocazioni ufficiali dei delegati di parte sindacale, a cancellare il futuro dei lavoratori precari. Nello stesso giorno,infatti, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, i lavoratori e gli studenti del Politecnico di Torino saranno impegnati sia a rivendicare l’apertura ufficiale del tavolo di trattativa sulla precarietà nella ricerca ottenuto con l’occupazione del Rettorato lo scorso 15 ottobre 2009, sia a denunciare la scelta a senso unico della loro Amministrazione di riduzione del 40% dell'offerta formativa e chiusura di tutte le sedi decentrate.

Eppure l’opzione esiste e deve essere praticata, all’Università di Catania così come al Politecnico di Torino: dichiarare lo stato d’emergenza e aprire un tavolo di crisi con gli Enti Locali, le rappresentanze sindacali, i coordinamenti di precari e gli studenti.

A Catania, come a Torino, la battaglia per un’università migliore va misurata a partire dalle scelte di tutti gli Organi di Governo universitari, perché chi ha responsabilità di governo non può più ignorare la questione del precariato universitario, e perché il vero spreco è quello della sistematica dismissione del capitale umano e professionale che l’università ha faticosamente accumulato fino ad oggi.

Da Torino a Catania, i lavoratori e le lavoratrici colpiti dalle politiche antidemocratiche delle Amministrazioni d'Ateneo lotteranno oggi insieme per rivendicare i propri diritti e per chiedere l'apertura immediata di una trattativa.

Catania, Torino 11 Novembre 2009

Coordinamento Precari Università FLC Cgil Piemonte
Coordinamento Precari dell’Università FLC Cgil Catania