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Formazione professionale: Sicilia, sindacati annunciano iniziative di protesta

Il 30 marzo 2015 sciopero regionale. Azione del governo Crocetta fallimentare su tutti i fronti.

19/03/2015
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A cura dell’ufficio stampa CGIL Sicilia

Per quanto riguarda la formazione professione in tutte le filiere “il fallimento del governo Crocetta è evidente. Sordo alle richieste del sindacato, naviga a vista senza prospettare soluzioni, mentre il dramma sociale si acuisce”. Lo sostengono FLC CGIL, CISL Scuola e UIL scuola che rilanciano la vertenza con una serie di scioperi e iniziative territoriali di protesta che si terranno dal 23 al 27 marzo e che culmineranno il 30 marzo nello sciopero regionale di tutti i lavoratori del comparto  e con una manifestazione.

“Il governo brancola nel buio- sostengono - nell’assoluta mancanza di progetto,  alternando demagogia e cinismo nell'affrontare i problemi”. A una lunga nota i sindacati di categoria affidano il punto della situazione, reiterando le loro richieste. Si va dall’obbligo di istruzione , ambito nel quale, scrivono, “ si riscontra un grande deficit di programmazione e l'incapacità di reperire risorse adeguate, anche in presenza del riparto ministeriale. Ciò - rilevano - insieme all'ormai storico ritardo dell' amministrazione nella chiusura dei rendiconti e nello svincolo delle fideiussioni, provoca la crisi degli enti storici, che, in situazioni debitorie ormai insostenibili, licenziano il personale, come nel caso del Ciofs e dell'Engim, mentre ancora si aspetta ‘il suono della campanella’ recentemente annunziato dall'Assessore Lo Bello”.

Per quanto riguarda la formazione parlano di “nubi dovute all’assenza di risorse. Mentre a pochi mesi dalla conclusione della seconda annualità del piano Giovani, le attività formative, già partite in ritardo, rischiano di non avere alcuna copertura economica, né vi sono certezze sulla nuova programmazione”. C’è poi la questione degli interventi continui dei Tar “che demoliscono gli atti dell’amministrazione, senza che questa faccia nulla per garantire il servizio e il lavoro degli operatori”. Problemi anche per quanto riguarda il Ciapi “al quale il governo ha affidato copiose risorse per affrontare la questione dei lavoratori rimasti disoccupati dopo che i loro enti sono stati disaccreditati, ma che ora sostiene - scrivono FLC CGIL, CISL scuola e UIL scuola - di non potere più ricevere la prestazione dei lavoratori impegnati nel progetto. Anche per gli ex sportellisti la situazione resta incerta con una proposta del governo secondo i sindacati “difficilmente realizzabile, se non accompagnata dalla disponibilità dichiarata degli enti ad assorbire tutto il personale ma anche e soprattutto da impegni certi del Governo sulla garanzia di praticabilità delle soluzioni occupazionali”. A fronte di questa situazione non giungono notizie positive sul fronte degli ammortizzatori sociali.

Con la loro protesta i sindacati tornano a chiedere l’erogazione dei finanziamenti pregressi e la chiusura dei rendiconti con procedure straordinarie, la definizione delle risorse necessarie per i nuovi bandi, l’avvio dei servizi per il lavoro e la piena occupazione  degli addetti all’interno anche di sistemi cooperativi, la copertura di tutti i periodi di ammortizzazione sociale e dei contratti di solidarietà avviati.

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