Università di Messina: verso la privatizzazione?
Il Rettore, senza informare la comunità accademica, convoca Senato e Consiglio di Amministrazione per privatizzare l'ateneo. Per la FLC CGIL e la CGIL "gravissimo e pericoloso gesto di arroganza".
A cura della FLC CGIL e CGIL Messina
Il Senato Accademico nella riunione del 20 ottobre è chiamato a deliberare in merito allo Statuto e all'Atto Costitutivo della Fondazione Università, mentre il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 23 ottobre dovrà inoltre pronunciarsi sul trasferimento di risorse pubbliche alla stessa costituenda Fondazione.
Si tratta della vera e propria privatizzazione dell'Università di Messina, realizzata attraverso lo strumento della fondazione, a cui verranno trasferite risorse pubbliche. Il tutto senza che la comunità accademica, gli studenti, il personale ne sia informato.
Infatti, la Fondazione potrà operare in tutti i settori della ricerca individuati dal suo Consiglio di Amministrazione.
Di fatto si assisterà allo svuotamento dell'attività di didattica e di ricerca dell'Università di Messina in favore della costituenda Fondazione, alla cui guida vi sarà un Presidente (in molti si "interrogano" su chi mai sarà il primo Presidente della Fondazione) nominato dalla stessa Università, quale ente di riferimento della fondazione.
E il personale di una università senza più scopi che fine farà?
Il tutto appare più grave se si pensa che a deliberare sono chiamati organi sulla cui legittimità a restare in carica potrebbero essere avanzati dei dubbi, in particolare si ricorda che è pendente al TAR di Catania un ricorso sulla legittimità della proroga del mandato dello stesso Rettore.
Più opportuno e trasparente sarebbe stato attendere il prossimo pronunciamento dei giudici amministrativi.
La CGIL e la FLC chiamano la comunità accademica, gli studenti, il personale e tutta la cittadinanza ad opporsi a questa operazione che sottrae un bene pubblico come l'Università alla comunità, per regalarlo ad una privata fondazione.