Scuola: sezioni primavera, tavolo regionale in Sicilia
Le segreterie sindacali regionali di categoria chiedono termini più lunghi per le scuole statali
Pubblichiamo la lettera con la quale le segreterie regionali siciliane di FLC Cgil, CISL scuola e UIL scuola, chiedono al viceministro Bastico di differenziare per la scuola statale i termini di scadenza previsti per le domande di apertura di sezioni primavera.
Ciò in considerazione dell’obiettivo svantaggio in cui vengono a trovarsi le scuole dell’infanzia statali, soggette a vincoli normativi e contrattuali più stretti di quelli in cui possono incorrere sia le scuole paritarie che quelle comunali.
La richiesta delle organizzazioni sindacali siciliane fa il paio con quanto da noi rivendicato recentemente con una lettera al viceministro. Infatti in questa partita delle sezioni primavera, che ha tempi incredibilmente compressi, la scuola dell’infanzia rischia di essere esclusa per oggettive difficoltà di tempi e condizioni. Noi vogliamo tutelare la professionalità dei docenti della scuola dell’infanzia, non vogliamo escluderli.
Consideriamo molto positivo che anche in Sicilia si sia aperto un tavolo regionale di confronto con le organizzazioni sindacali, presupposto indispensabile per mettere in atto procedure trasparenti e condivise, oltre che favorire la messa a punto di politiche per l’infanzia.
Roma, 12 luglio 2007
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Testo della lettera
Al Vice Ministro della Pubblica Istruzione
Al Direttore Generale dell’Ufficio
Scolastico Regionale della Sicilia
Al Dirigente Generale Pubblica Istruzione
Assessorato Regionale Pubblica Istruzione
LORO SEDI
Palermo, 9 luglio 2007
Oggetto: sperimentazione sezioni primavera - Accordo Conferenza Unificata 14/06/2007
Il 3 luglio u.s. nel corso della riunione regionale sull’argomento in oggetto, si sono concordati alcuni criteri per la definizione della graduatoria regionale dei progetti sulle sezioni primavera che saranno presentati entro il 10 luglio p.v.
Sono stati condivisi alcuni criteri, in coerenza dell’Accordo del 14 giugno 2007, che possono essere così riassunti:
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equa distribuzione territoriale della sperimentazione;
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ampliamento dell’offerta dei servizi socio-educativi che non può essere sostitutiva,ma integrativa,di quella esistente;
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definizione di un’offerta integrata pubblico/privato tenuto conto dei diversi soggetti che intervengono in materia (scuole statali, scuole paritarie, enti locali).
Nel corso della riunione sono emerse alcune difficoltà oggettive delle scuole statali nel presentare progetti nei termini previsti, peraltro non perentori, per diversi motivi tra i quali il periodo estivo e i tempi ristretti, l’organizzazione del lavoro del personale della scuola e la difficoltà a riunire gli organi collegiali che devono deliberare sull’iniziativa sperimentale.
Queste difficoltà che riguardano la scuola statale, rischiano di determinare, se non opportunamente governate anche per la valenza politica della sperimentazione, una condizione di svantaggio per le istituzioni scolastiche statali soggetti a vincoli normativi e contrattuali. Una simile condizione, verosimile, vanificherebbe la filosofia dell’accordo stipulato in Conferenza Unificata e avremmo perso, ancora una volta, un’occasione per promuovere un sistema integrato nel sistema scolastico dell’infanzia e nei servizi socio-educativi.
Per tali ragioni, avendo verificato l’oggettiva difficoltà delle scuole statali, confermiamo le posizioni rappresentate nella riunione suddetta e chiediamo alle SS.LL. di determinare pari condizioni per tutti i soggetti coinvolti,accantonando per le scuole statali una quota percentuale di progetti per provincia e differenziando i termini di scadenza per la presentazione dei progetti per le scuole statali almeno al 20 settembre 2007.
Segreterie regionali
FLC Cgil CISL Scuola UIL Scuola SNALS-CONFSAL