CNR Firenze: i dati sul personale precario e le richieste della FLC Cgil per il reclutamento
Monitoraggio sulla situazione del personale precario.
La FLC Cgil di Firenze pubblica nel comunicato allegato un monitoraggio sulla situazione del personale precario, a seguito dell'atto ricognitivo ricevuto dagli Istituti CNR presenti a Firenze. Nel comunicato si espongono inoltre le nostre osservazioni e le richieste in materia di reclutamento.
Roma, 20 luglio 2009
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FLC Cgil Firenze – Comitato degli Iscritti CNR
La situazione del precariato nel CNR di Firenze
I dati
Nell'incontro del 18 aprile 2008 la RSU, le organizzazioni sindacali e i direttori degli Istituti CNR presenti nell’Area della ricerca di Firenze hanno concordato di monitorare costantemente la situazione del personale precario ed hanno condiviso l’obbiettivo di convertire i rapporti di lavoro e offrire prospettive di consolidamento.
Nel mese di
settembre 2008, a fronte di 338 dipendenti a tempo indeterminato, il personale precario ammontava a circa 241 unità, 42% sul totale, così distribuite: 35 stabilizzandi, 34 tempi determinati, 172 tra assegni, borse, contratti d’opera
La situazione attuale, aggiornata al luglio 2009, risulta così modificata (anche per effetto dell'avvenuta stabilizzazione di 30 unità): 5 stabilizzandi, 50 tempi determinati, 155 tra assegni, borse, contratti d'opera.
In sintesi: attualmente il personale precario complessivo ammonta a 210 unità che, in relazione ai 364 dipendenti a tempo indeterminato, rappresenta il 37% sul totale.
Per quanto riguarda le anzianità di servizio, il 9% risulta superare gli 8 anni, il 32% si attesta tra i 4 ed i 7 anni, il 57% ha anzianità inferiori ai 4 anni.
Inoltre risultano 45 unità di personale il cui contratto non è stato più rinnovato negli ultimi due anni, di cui buona parte ha superato i 4 anni di anzianità.
L'analisi
Valutiamo positivamente l'aumento percentuale dei contratti a tempo determinato rispetto al totale delle figure precarie ed occorre sottolineare che in molti casi tali contratti corrispondono a dipendenti con un'anzianità elevata, maturata attraverso tipologie contrattuali diverse ed atipiche, che non può e non deve essere ignorata.
Permangono troppi casi di personale con assegni e contratti d’opera da oltre 8 anni che non hanno ad oggi trovato una forma di consolidamento del contratto. Inoltre, il numero di contratti atipici è molto elevato e segnala un persistente abuso delle forme di lavoro parasubordinato.
Allarmante il numero di interruzioni del rapporto di lavoro con l'ente, delle quali molte corrispondono all’espulsione di personale con elevate anzianità di servizio.
La conclusione
Questi dati mostrano ancora una volta che il ricorso al lavoro precario rappresenta una componente dominante nelle politiche del personale dell'Ente. Emerge quindi l'assoluta necessità di individuare urgentemente una strategia complessiva ed indirizzi condivisi per chiarire il modello di reclutamento ed offrire a tutti prospettive certe. In particolare, diviene prioritaria una discussione nell’ente per quanto riguarda l’utilizzo del contratto di lavoro dipendente a tempo determinato, anche nel quadro della generale riflessione sulla programmazione del reclutamento e su una corretta applicazione della tenure track.
Ancora sul reclutamento
Una concreta opportunità per il personale precario deve arrivare dai prossimi concorsi previsti nella programmazione di fabbisogno del personale varata dall’Ente.
Si tratta a livello nazionale di 728 unità di personale ricercatore, 68 tecnologi e 263 tra tecnici e amministrativi, rispondenti al piano straordinario di assunzioni e alle posizioni liberate dal turn over. A questi si aggiungono le posizioni degli ultimi bandi in corso di espletamento e l’ultima trance di stabilizzazioni. La FLC Cgil nel suo comunicato nazionale ribadiva la necessità di tenere in considerazione la presenza di personale precario per la ripartizione delle posizioni derivanti dal piano straordinario di assunzioni e dal turn over.
Consolidare questo personale significa infatti consolidare l’attività programmata dalla rete scientifica.
Le scelte dell’Ente sembrano essere esser andate in altra direzione e vogliamo scongiurare che tale segnale rappresenti la volontà di cancellare una generazione di ricercatori, e di personale tecnico/amministrativo, che hanno consentito al CNR di raggiungere buona parte dei risultati prodotti.
Per questo chiediamo ai Direttori degli Istituti e di Dipartimento presenti nell’area fiorentina che la relativa definizione di profili e titoli richiesti nel bando di concorso offra un'effettiva possibilità di partecipazione a tutto il personale precario dell’ente, con un’adeguata valutazione di tutti i titoli di servizio maturati, indipendentemente dalla tipologia dei contratti sottoscritti nel tempo e dalla natura dei relativi fondi di finanziamento.
Chiediamo inoltre che si arrivi alla definizione dei bandi e all’espletamento dei concorsi in tempi brevi, per non ripercorre le esperienze del passato che ci hanno portano a perdere risorse e professionalità preziose.
Informiamo inoltre il personale che in data 8/6/2009, in una lettera ufficiale della Direzione Centrale ai Direttori di Dipartimento, è stata comunicata la possibilità di attingere, per assunzioni a tempo indeterminato nel profilo di ricercatore III livello, ed entro il limite di 100 posizioni in totale per tutto l'Ente, direttamente dalle graduatorie di idoneità dei concorsi espletati e dalla lista di coloro che tra il 2008 e 2009 hanno avuto l'opportunità di ottenere un contratto a tempo determinato attraverso procedura selettiva conforme a quella prevista per i concorsi pubblici a tempo indeterminato (possibilità attualmente limitata alla preventiva autorizzazione del CdA). Questa opportunità, attualmente regolata dalla necessaria autorizzazione del CdA dell'Ente, è stata troppo spesso creata, in passato, attraverso meccanismi non trasparenti e senza coinvolgere le strutture scientifiche. Riteniamo pertanto che oggi le eventuali scelte operate dai Direttori di Dipartimento e dai Direttori d’Istituto in relazione alla possibilità di assunzione di cui sopra, debbano essere improntate alla piena trasparenza, al fine di far emergere con chiarezza i criteri adottati nella selezione del personale assunto, coinvolgendo nelle scelte le strutture scientifiche e il personale tutto.
Firenze, 17 luglio 2009