Contrattazione di scuola: i sindacati di Firenze suggeriscono "partecipazione e condivisione"
In un comunicato unitario l'auspicio che tra tutti i soggetti scolastici, soprattutto se coinvolti nelle relazioni sindacali, si realizzi il più ampio confronto.
FLC CGIL - CISL Scuola - UIL Scuola
SNALS Confsal - GILDA-Unams - COBAS Scuola
L’avvio di quest’anno scolastico 2012/2013 è caratterizzato dall’ennesimo taglio delle risorse e dal ritardo delle operazioni di inizio anno.
Quella che ci viene consegnata è una scuola pubblica sempre più povera, con crescenti difficoltà a raggiungere gli obiettivi educativi e formativi e ad essere quindi strumento del principio costituzionale dell’eguaglianza e delle pari opportunità di partenza.
Il quadro complessivo è caratterizzato da:
- costituzione di classi con un elevato numero di alunni;
- deroghe alle norme in tema di sicurezza in assenza di disposizioni o risorse per misure alternative “[….] al fine di garantire un grado di sicurezza equivalente a quello previsto dalle norme a cui si intende derogare [….]”;
- numero insufficiente di collaboratori scolastici per la vigilanza nelle scuole;
- organizzazione del lavoro ATA non sempre conforme a quanto previsto negli artt. 51-53 del CCNL.
In un momento in cui la riduzione delle risorse professionali incide negativamente su qualità e quantità dei servizi è necessario, attraverso la ricerca della maggior condivisione possibile, coinvolgere i lavoratori della scuola e le risorse professionali disponibili nelle diverse fasi della programmazione e della progettazione delle attività attraverso le quali l’autonomia scolastica migliora i servizi erogati ai cittadini.
In questo processo le relazioni sindacali sono una risorsa, e la correttezza e il rispetto delle prerogative di ciascuno sono fondamentali. A tal proposito è interesse della comunità educativa concludere nel più breve tempo possibile la contrattazione integrativa, rispettando quanto indicato nell’art. 3.1 del CCNL:
- “[….] Il sistema delle relazioni sindacali, nel rispetto delle distinzioni dei ruoli e delle rispettive responsabilità dell’amministrazione scolastica e dei sindacati, persegue l’obiettivo di contemperare l’interesse dei dipendenti al miglioramento delle condizioni di lavoro e alla crescita professionale con l’esigenza di incrementare l’efficacia e l’efficienza dei servizi prestati alla collettività. Esso è improntato alla correttezza e trasparenza dei comportamenti [….]”.
Quindi è necessario che, avviata la contrattazione integrativa di istituto nei termini previsti dal CCNL, il Dirigente Scolastico formuli la propria proposta contrattuale non escludendo alcuno dei contenuti previsti dall’art. 6 CCNL. Tra l’altro l’intesa sul lavoro pubblico sottoscritta da tutte le organizzazioni sindacali e il Ministro della Funzione pubblica oltre che da Conferenza delle regioni, UPI e Anci ribadisce le prerogative contrattuali delle RSU alla luce dei CCNL attualmente vigenti.
Oggetto della contrattazione integrativa di istituto, secondo la previsione dell’art. 6 del CCNL 2006/09, sono: le modalità di utilizzazione dei lavoratori, le assegnazioni ai plessi e alle sedi, i criteri e le modalità relativi alla organizzazione del lavoro oltre che la contrattazione dei compensi accessori.
Le determinazioni di gestione del personale e l’organizzazione degli uffici, senza alcuna invasione di prerogative e competenze della dirigenza scolastica, si esercitano come previsto dall’art. 16 comma 2 del DPR 275/99.
Il CCNL vigente è dunque assolutamente rispettoso di quanto stabilito dall’art. 5 del D. Lgs. 165/01, così come modificato dal D. Lgs. 150/09 in quanto l’organizzazione degli uffici non è mai stata materia di contrattazione.
Le istituzioni autonome sono un sistema di partecipazione diffusa che prevede la competenza di più organi: il rispetto delle prerogative di ogni soggetto, oltre ad essere rispettoso del principio di legalità, è la condizione essenziale per rispondere alle esigenze della popolazione scolastica.
Per questo auspichiamo il più ampio confronto tra tutti i soggetti scolastici e in modo particolare tra quelli delle relazioni sindacali, perché solo la condivisione di criteri e modalità di utilizzazione del personale può creare quel clima partecipativo necessario a raggiungere obiettivi condivisi e funzionali ai bisogni formativi degli alunni.
Firenze, 27 settembre 2012